Pensioni, sindacati attaccano Governo e INPS su dati APE.

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da Il Giornale delle Partite IVA

“I dati riferiti all’esito delle domande per l’accesso all’Ape sociale e all’anticipo pensionistico per i precoci sono di una gravità estrema. L’Inps e il Governo devono immediatamente porre rimedio ad una situazione incredibile nella quale lo spirito e la lettera delle norme vengono ignorati, impedendo così a decine di migliaia di persone di accedere alle prestazioni cui hanno diritto”. Così il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli commenta quanto emerso dall’audizione alla Camera del direttore generale dell’Inps Gabriella Di Michele. “Nei giorni scorsi – ricorda Ghiselli – abbiamo chiesto unitariamente un incontro urgente al presidente dell’Istituto e al Ministero del Lavoro per un chiarimento e per accelerare il superamento di tale situazione. Ci auguriamo di avere un immediato riscontro”.

“Inoltre – aggiunge – sarà necessario, per il prossimo anno, apportare delle modifiche sostanziali a questi strumenti per permettere a molti più lavoratori di poterne usufruire, in una condizione di maggior certezza procedurale e normativa”.

“Ingiusta, sbagliata e inaccettabil”. Il segretario nazionale della Filca-Cisl Stefano Macale bolla così la decisione dell’Inps di respingere quasi il 70% delle domande di Ape sociale ricevute entro il 15 luglio.

“Molti di quei richiedenti – spiega Macale – sono lavoratori edili che hanno passato una vita nei cantieri, un lavoro durissimo e faticoso. Alimentare le loro speranze e aspettative, per poi utilizzare meri cavilli, come i codici Ateco delle aziende di appartenenza, per negare loro di andare in pensione è quanto di più deprecabile e odioso. Il comportamento dell’Inps – continua Macale – è a dir poco vergognoso, e sapere che con i ricorsi una parte di quelle domande respinte sarà accolta non cambia lo stato delle cose. Non è la prima volta che l’Inps, per mere questioni di cassa, interpreta in modo restrittivo gli accordi, a volte andando anche contro la legge”.

“Bisogna subito fare chiarezze su queste rigidità imposte dall’Inps e dare seguito alla riforma delle pensioni introdotta dal governo, che prevede misure importanti come l’Ape sociale, per le quali ci siamo battuti e sulle quali non intendiamo arretrare di un centimetro, anzi. A questo punto – prosegue il segretario nazionale della Filca – chiediamo un intervento netto e risolutivo del ministro Poletti, che anche in questo caso non saprà sottrarsi alle proprie responsabilità e saprà trovare la soluzione a questo pasticcio all’italiana. Anche perché nel frattempo nei cantieri si continua a morire, e oltre il 22% delle vittime è ultra sessantenne”, conclude Macale.

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