Quirinale, oggi quinto scrutinio (ed eventuale sesto), il centrodestra vota la Casellati.

Senate Speaker Maria Elisabetta Alberti Casellati leaves after a meeting with Italian President Sergio Mattarella at the Quirinale Palace for the first round of formal political consultations following the resignation of Prime Minister Giuseppe Conte, in Rome, Italy, 21 August 2019. ANSA/ETTORE FERRARI
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Al via nell’Aula di Montecitorio la quinta votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati regionali per eleggere il presidente della Repubblica.

Al banco della presidenza ci sono i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati.

Il quorum richiesto è da questa votazione quello della maggioranza assoluta dei componenti del Collegio.

I grandi elettori del centrodestra voteranno il presidente del Senato, Elisabetta Casellati alla chiama di stamattina. Lo ha deciso il vertice dei leader. E la Lega fa sapere che Matteo Salvini ha formalmente invitato tutti i leader della maggioranza, prima della votazione.

Italia Viva non parteciperà alla quinta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica.

Ma da oggi doppia chiama a Montecitorio per eleggere il presidente della Repubblica. La seconda si terrà alle 17:00. Lo hanno deciso i capigruppo. Domani le votazioni si terranno alle 9.30 ed alle 16.30. In ogni caso, tra una votazione e l’altra deve restare una pausa di un’ora e mezza per la sanificazione dell’Emiciclo.

In corso, intanto, il vertice tra Letta, Speranza e Conte: orientamento per scheda bianca, ma anche valutazioni su candidature alternative, starebbero valutando i leader di M5s, Pd e Leu, riuniti alla Camera.

I grandi elettori del MoVimento 5 stelle potrebbero andare verso la libertà di coscienza nella votazione di oggi per l’elezione del presidente della Repubblica. È la linea che è emersa dalla riunione lampo tenutasi oggi nell’aula di Montecitorio. Alla riunione, comunque, non si è arrivati ad una decisione. Mancava Giuseppe Conte. Bocca cucita anche da Luigi Di Maio.

“Mi sto chiedendo sinceramente se ho fatto bene a fidarmi, siamo stati portati in giro per tre giorni”, ha detto stamattina Enrico Letta commentando le ipotesi avanzate dal centrodestra. “Abbiamo sempre lavorato per l’unità. L’impressione è che abbiano tentato di dividerci, con idee fantasiose con l’obiettivo di dividere e non di trovare una soluzione per il Paese“. “Chiederemo a Fico di aumentare le votazioni e arrivare almeno a due votazioni al giorno”.

Non escludo l’ipotesi che possa esservi anche un Mattarella bis – così stamani il leader di Italia viva, Matteo Renzi su Radio Leopolda, sarebbe una forzatura nei confronti di Mattarella e oltremodo scorretto ma al venerdì mattina o la vicenda si risolve nelle prossime ore o questa ipotesi è in campo con tutta la sua forza”.

“E’ la sinistra che ieri s’è divisa, il centrodestra è compatto e unito. Vogliamo trovare soluzioni condivise. Ora si deciderà il da farsi. Noi scandalosi? Addirittura, dov’è lo scandalo. Non abbiamo mai posto veti”, ha detto Antonio Tajani (Fi), arrivando al vertice del centrodestra.

“La desolazione delle manfrine sull’elezione del Presidente della Repubblica certifica 2 cose che @FratellidItalia sostiene da sempre:1. Con questo Parlamento è impossibile decidere qualsiasi cosa. 2. Se fossero stati gli italiani ad eleggere il PdR lo avrebbero fatto in un giorno”. Così il leader di Fdi, Giorgia Meloni, su Twitter. (ANSA)

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