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“Quando nel giugno del 2015 ho indossato la fascia tricolore, avevo preso un impegno con un territorio difficile come quello di Quarto. Volevo restituire dignità a un comune sciolto tre volte per mafia, ridare speranza a una comunità ferita da decenni di mala amministrazione.
Da sindaco mi sono resa portavoce di un’intera città, credendo in un movimento che pensavo puntasse a una pacifica rivoluzione. Invece, nonostante fossi parte lesa in un processo contro il malaffare, il Movimento 5 Stelle decise immediatamente di abbandonare me e i cittadini che in me avevano riposto la loro fiducia.
Ho pagato sulla mia pelle queste contraddizioni che quel MoVimento che si trascina ancora oggi. Eppure non ho mollato, mai: per oltre un anno e mezzo ho resistito, agito in piena autonomia, oltre qualsiasi steccato ideologico di destra e di sinistra. Insieme alla mia Giunta, ho portato avanti e realizzato tantissimi progetti: impianti di illuminazione pubblica, l’ampliamento della rete fognaria, una tensostruttura per lo sport, ville e parchi comunali più vivibili con nuovi giochi per i più piccoli. Ma non solo: abbiamo istituito le consulte e la protezione civile, il pacco alimentare per le persone in difficoltà, aperto le porte del primo asilo comunale. E’ stata poi forte la nostra politica in tema di trasparenza, trasmettendo il consiglio comunale in diretta streaming e le commissioni pubbliche. Luoghi che avevamo finalmente reso operosi, con tante altre iniziative che, a distanza di due anni, stanno piano piano completando l’iter burocratico.
Così, con determinazione e concretezza, ho portato avanti un’idea concreta e coerente di governo e di amministrazione. Sono rimasta fedele a quei valori che da sempre hanno contraddistinto la mia politica, tra cui gli ideali anti UE e l’amministrazione trasparente. Intanto in questi anni i Cinque Stelle, dopo aver affermato di non voler mai scendere a patti con nessuno, prima hanno sviluppato un programma di governo con la Lega, poi sono scesi a patti con il PD, con chi avevano cercato di spodestare in passato. Il movimento è morto, ha tradito se stesso e ha tradito tutti noi. Quando sono stata infamata ingiustamente il partito che mi aveva promesso appoggio mi ha voltato le spalle nel momento del bisogno, lasciando il comune senza una legittima guida.
Io invece sono andata avanti, fermata solo da giochi di palazzo. Perché la mia è un’idea di territorio in cui credo ancora oggi, dai banchi del consiglio comunale della mia città, con proposte e battaglie che vi racconto ogni giorno. Un’idea che vorrei portare nella nostra regione, in una Campania dove alle clientele e alle ammucchiate del cosiddetto “centro-sinistra” c’è una sola, vera alternativa.
Per questo, nell’ambito del centro-destra, ho accettato di candidarmi al consiglio regionale con la Lega. Perché la mia vocazione civica non si è mai esaurita, perché quando incontrerò per strada i miei concittadini voglio poterli guardare negli occhi con la coscienza pulita. Perché voglio rappresentare la stessa Rosa che condurrà le stesse battaglie che avevamo iniziato insieme, così da dove le abbiamo lasciate.
Solo in un partito che esprime un’assoluta novità, dal rapporto con i territori alla scelta dei candidati, tutto questo è possibile. Io di questa novità voglio esserne protagonista. Da oggi, insieme a voi”.