a cura di Tribuna Politica Web
“La crisi di Ryanair non è una doccia fredda. Noi abbiamo denunciato da tempo, ma tutti facevano finta di non vedere, le condizioni di lavoro della compagnia aerea, che hanno determinato la crisi di un modello tutto basato semplicemente sullo sfruttamento del lavoro e il non riconoscimento contrattuale”. Lo ha detto a Palermo la leader della Cgil, Susanna Camusso, dopo il taglio dei voli di 25 aerei comunicato da Ryanair per la stagione invernale e che ha provocato la sospensione di 34 rotte.
Commentando poi il nuovo stop allo ius soli, rinviato ormai alla prossima legislatura. “Penso che sia stato un errore, un arretramento. Ma, soprattutto, sia la rinuncia da parte della politica a fare una discussione vera in questo Paese che non mescoli tutto e non pieghi tutto ai fini della propaganda”. Per Camusso è necessario “ragionare effettivamente su cosa vuol dire nascere qui, studiare qui e far parte della nostra comunità. Il tema dell’immigrazione non può essere perennemente giocato in termini di emergenza e di contrapposizione perché un Paese che vive sempre di contrapposizioni è un Paese che rimane sempre in difficoltà”.
“Ben venga -ha aggiunto- il Piano del Viminale, ma per le misure che contiene continua a nascondere il tema dei flussi migratori e delle loro caratteristiche. Continua ad avere una dualità tra l’idea che è un fenomeno che si può fermare e invece quanto succede concretamente”.