«In seguito all’inchiesta che ha portato all’arresto di 11 persone per associazione mafiosa e altri reati legati al controllo dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli da parte del clan Contini, proporrò che una delegazione della commissione Affari sociali della Camera, di cui sono componente, effettui a breve una visita ispettiva nella struttura ospedaliera non solo per ribadire la vicinanza delle Istituzioni alle donne e agli uomini che, con enormi sacrifici, ci lavorano ma anche per incontrarne i manager e chiarire con loro quali misure siano state adottate finora e quali saranno implementate per prevenire ulteriori infiltrazioni camorristiche nella struttura sanitaria».
A dirlo è Annarita Patriarca, deputato di Forza Italia e componente della commissione Affari sociali della Camera.
«L’indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia ha messo in luce come il clan Contini gestisse diverse attività all’interno dell’ospedale, tra cui il parcheggio, la mensa e lo spaccio di droga, utilizzando la struttura per incontri criminali e truffe assicurative. Questo controllo si estendeva almeno dal 2014, con le attività di mensa, bar e ristorazione già sotto sequestro, evidenziando una consolidata rete di infiltrazioni. – ha aggiunto l’esponente del partito azzurro –. I dettagli emersi sono allarmanti: il clan non solo sfruttava l’ospedale per scopi illeciti, ma influenzava anche i flussi finanziari e le attività quotidiane, creando un contesto di illegalità che minava la sicurezza e l’integrità dell’intero sistema sanitario. È quindi indispensabile che i dirigenti ospedalieri chiariscano le azioni intraprese e future per garantire che tali fenomeni non abbiano più spazio negli ospedali».
«La visita della delegazione sarà anche l’occasione per esprimere la sincera gratitudine a medici e operatori sanitari che, nonostante le condizioni critiche e il rischio di contatti con esponenti della camorra, continuano a svolgere il loro lavoro con professionalità e dedizione. Il loro impegno è fondamentale per mantenere alta la qualità del servizio sanitario e per contrastare ogni forma di infiltrazione criminale nelle nostre strutture sanitarie».