Scultura anti-Salvini. Il leader della Lega: istigazione all’odio. Cantalamessa: arte napoletana mortificata.

Matteo Salvini armato di pistola spara a due africani in versione zombie: è l'opera di Salvatore Scuotto che oggi sarà esposta a Napoli nella mostra collettiva 'Virginem=Partena' nella galleria Nabi Interior Design, 23 novembre 2019. ANSA/US VIRGINEM PARTENA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++
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Matteo Salvini armato di pistola spara a due africani in versione zombie: è l’opera di Salvatore Scuotto che oggi sarà esposta a Napoli nella mostra collettiva ‘Virginem=Partena’ nella galleria Nabi Interior Design.

“Quando ho iniziato a creare, Salvini era ancora ministro dell’Interno – racconta Scuoto al quotidiano Il Mattino – Ho voluto rappresentarlo come un bambinone che gioca ad un videogame popolato da fantasmi, come si vede dai dettagli della pistola che è intenzionalmente sproporzionata. Dico che il suo messaggio politico è infantile, come una costante Play station in cui bisogna individuare il nemico e abbatterlo”. Attaccata al pistola c’è un messaggio, ‘Game over’.

“Identifica la conclusione del videogioco. Chissà cosa indica: la fine di Salvini o quella dei suoi nemici?”, aggiunge. E poi Scuotto, precisa anche di non aver creato “questa parodia salviniana perché sono comunista”. “Al massimo aspirerei ad essere anarchico, non credo alla sinistra, troppo tiepida”, dice.

 

“Cosa non si fa per farsi un po’ di pubblicità, che squallore. La “scultura” che mi raffigura mentre sparo agli immigrati è una vera schifezza, è istigazione all’odio e alla violenza, altro che arte. Non vedo l’ora di tornare a Napoli per ammirare i fantastici Presepi tradizionali, non queste porcherie”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, commentando la notizia della scultura esposta a Napoli in cui è raffigurato mentre spara a degli immigrati.

La scultura che vorrebbe raffigurare un Matteo Salvini violento con una pistola in mano mentre spara a dei migranti non è certo arte e definirla tale significa mortificare tutta la storia artistica di Napoli e della Campania. Penso a personaggi di rilievo, De Filippo, Toto’, Viviani, Vico, il cui talento ha inorgoglito la città in tutto il mondo e di cui noi italiani andiamo fieri. Non è bastato lo show nel cuore di Napoli del matrimonio tra il neomelodico Colombo e l’ex moglie di un boss camorristico. Ora anche presunte opere d’arte che mistificano la realtà per esaltare la cultura dell’odio. Tutto ciò svilisce il valore inestimabile della cultura napoletana per meri interessi di bottega di pochi, a cominciare dal peggior sindaco che Napoli abbia mai avuto. I napoletani meritano molto di più”.

 

Così il deputato napoletano della Lega Gianluca Cantalamessa.

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