Stadio Collana escluso dalle Universiadi, iniziativa del Movimento Sovranista.

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Per le Amministrazioni pubbliche napoletane e campane lo sport in questi anni è stato essenzialmente il pretesto per giustificare enormi speculazioni di immagine e finte ristrutturazioni o peggio ancora immobiliari o, nel migliore dei casi, si è ridotto alla gestione di qualche piccolo grande evento, il che certamente non può bastare a soddisfare le esigenze della città.

A Napoli, come in tutta la Campania, ormai si programma tutto alla giornata, in emergenza continua, e gli Amministratori parlano di lotta contro il tempo per scadenze inventate o funzionali a scelte dettate da immani interessi economici. Ciò accade anche per opere di fondamentale importanza ambientale, economica, sociale per la città, come la riqualificazione e l’utilizzo dello Stadio Collana sito al Vomero a Napoli .

Cosi sono intervenuti gli esponenti napoletani del Movimento Nazionale per la Sovranità, di Alemanno e Storace, Rosario Lopa e Alfredo Catapano, a margine della manifestazione C’è un problema di fondo che ha sempre gravato sulle decisioni, le contraddizioni esistenti nella maggioranza di comune e regione. Chi era disponibile a fare interventi urbanistici, chi contrario ad ogni intervento sulla città. Queste cose impediscono, di fare ragionamenti seri. L’ultimo atto della tragicommedia che riguarda le strutture sportive della città partenopea è l’estromissione , speriamo momentanea, dello stadio Collana dalle prossime Universiadi. Il motivo?

Molto semplice. I tecnici dell’amministrazione comunale e regionale, che si contendono la gestione, non sono riusciti a presentare una degno progetto di rivalutazione dello Stadio imbarazzato di fronte ai documenti programmatici puntualmente redatti e conferiti dalle amministrazioni comunali di altre città.

Ma, dicevamo, questo è solo l’ennesima dimostrazione della incapacità non solo degli Assessorati competenti o “incompetenti” ma di tutta l’intere amministrazioni, in merito alla gestione di tutti gli impianti sportivi. Se ci saranno progetti fatti bene, con l’impegno dell’amministrazioni e dell’imprenditoria privata, si possono auto pagare, e crediamo che tutto questo non costerà un soldo ai cittadini napoletani.

Quello degli impianti calcistici è un tema di grande attualità che, la regione e la città metropolitana di Napoli, dovrebbero seguire con interesse, in quanto un vero e reale progetto di riqualificazione e gestione del Collana, deve essere compatibile con le esigenze delle associazioni sportive, di tutta la collettività e del territorio.

Nei prossimi giorni chiederemo l’intervento del Prefetto attraverso una missiva che consegneremo al Palazzo di Governo.

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