Dieci dirigenti del Pd di Caserta hanno inoltrato un ricorso alle commissioni di garanzia, denunciando “gravi irregolarità” nel tesseramento cittadino, concluso ieri.
I firmatari – tra cui il consigliere comunale Antonio Ciontoli e Giovanna Abbate, componente dell’ufficio adesioni – accusano il segretario cittadino, Enrico Tresca, di avere presentato da solo 189 iscritti (il 25 per cento del totale) “senza rendere noti i nomi, gli estremi identificativi e le quote di adesione”, e all’indomani della scadenza del tesseramento.
Il ricorso – spiega Maria Canzano, componente dimissionaria della segreteria del circolo Pd di Caserta – è stato inviato ieri alle commissioni di garanzia per il tesseramento provinciale, regionale e nazionale. Fatti “gravi” che, conclude il ricorso, sono avvenuti “in palese violazione delle normative e disattendendo la fiducia di tanti cittadini e simpatizzanti che hanno atteso in lunghe file per dare la loro adesione al Pd”.
“Spiace che qualcuno stia tentando di infangare il buon lavoro fatto sul tesseramento a Caserta e nel casertano, tentando, tra l’altro, di associarlo con le cose gravi che stanno succedendo altrove. Il comunicato firmato da dieci iscritti al Pd di Caserta usa l’argomento del tesseramento solo per fare battaglia politica, dato che non c’è nessun rilievo che faccia pensare, o tanto meno dimostri, sia stato alterato il tesseramento stesso a Caserta”.
Lo dice il senatore del Pd Franco Mirabelli, commissario provinciale dem a Caserta.
“L’unica cosa grave di questa vicenda – continua Mirabelli – è un intervento irresponsabile che approfitta del clamore suscitato dalle vicende napoletane per sporcare il buon lavoro fatto da tutto il Pd casertano in queste settimane sul tesseramento”.