La sforbiciata è pronta. Roberto Fico ha presentato la delibera per il superamento dei vitalizi presso l’ufficio di Presidenza della Camera: una misura fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle che ha rappresentato per anni uno dei suoi cavalli di battaglia, finendo persino nel contratto di governo con la Lega. Sul piede di guerra l’associazione degli ex parlamentari che minaccia una richiesta di risarcimento danni. La delibera, messa a punto dai membri 5S dell’Ufficio di presidenza di Montecitorio, è indirizzata al superamento totale del sistema vitalizi attraverso un ricalcolo col sistema contributivo.
EX PARLAMENTARI IN RIVOLTA– L’associazione degli ex parlamentari si oppone alla delibera sul superamento dei vitalizi e, tramite una diffida formale stragiudiziale inviata a tutti i membri dell’Ufficio di Presidenza, fa sapere che questi ultimi saranno considerati “responsabili” dal punto di vista personale e patrimoniale in caso di approvazione della delibera, con la possibilità di una richiesta di risarcimento danni. L’iniziativa è stata annunciata in conferenza stampa alla Camera da Antonello Falomi – presidente dell’associazione degli ex parlamentari – e Giuseppe Gargani. “Faremo ricorso in sede interna“, ha sottolineato Gargani, ma “valuteremo anche altre strade” perché “l’Ufficio di presidenza risponde personalmente delle sue decisioni”, ha aggiunto. La delibera, ha sottolineato Falomi, è “una vendetta politica” e “un attacco frontale allo Stato di diritto” che ha come obiettivo finale quello di “mettere mano alle pensioni degli italiani”.
QUANTO SI RISPARMIEREBBE – Con il superamento dei vitalizi si risparmierebbero circa 40 milioni di euro. “La proposta che ho presentato prevede il ricalcolo secondo il metodo contributivo dell’attuale sistema di assegni erogati dalla Camera agli ex parlamentari – ha spiegato su Fb il presidente della Camera Roberto Fico-. Parliamo di 1.338 vitalizi che saranno tagliati: per la maggioranza dei casi dal 40 al 60%”.
Il totale dei vitalizi erogati dalla Camera ammonta a 1.405. Come annunciato da Fico, 1.338 saranno ricalcolati e dunque abbassati mentre gli altri 67 non verranno ritoccati. I 67 riguardano i deputati che hanno versato contributi per 4-5 legislature.
“Per costruire questa proposta – ha sottolineato la terza carica dello Stato – abbiamo collaborato con Inps e Istat, in modo da definire il ricalcolo secondo il metodo contributivo nel modo più preciso: gli ex parlamentari riceveranno quanto hanno versato. In questo modo eliminiamo un’ingiustizia. Non solo, dal ricalcolo dei vitalizi potremo risparmiare circa 40 milioni di euro all’anno. Significa 200 milioni di euro a legislatura”.
“Con la riunione di oggi – ha rimarcato Fico – la delibera è stata incardinata. Si procederà adesso all’esame da parte dei membri dell’Ufficio di Presidenza che potranno presentare proposte di modifica entro il prossimo 5 luglio. Poi si passerà alla votazione”. “Questo – ha aggiunto il presidente della Camera – è un ulteriore passo per il superamento definitivo dei privilegi. Un lavoro che continueremo a portare avanti anche su altri temi qui a Montecitorio e su cui vi aggiornerò costantemente”.
Tra le misure è previsto anche un tetto minimo di 980 euro al mese. “L’ammontare dei trattamenti previdenziali rideterminati ai sensi della presente deliberazione – ha spiegato Fico in Ufficio di Presidenza -non può comunque essere inferiore all’importo del trattamento previdenziale maturato da un deputato che abbia svolto il mandato parlamentare nella sola XVII legislatura e che abbia maturato il diritto al compimento del sessantacinquesimo anno età, corrispondente a 980 euro netti mensili. Nel caso cui la rideterminazione del trattamento secondo la proposta di deliberazione sia superiore al 50 per cento di quello in godimento, il limite minimo è aumentato a 1.470 euro”.
QUANDO ENTRERANNO IN VIGORE I TAGLI? – Le nuove norme entreranno in vigore a partire dal primo novembre prossimo, mentre il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato al 5 luglio. La discussione avrà luogo nella settimana successiva.
“A decorrere dal primo novembre 2018 – si legge nel testo della delibera – gli importi degli assegni vitalizi, diretti e di reversibilità, e delle quote di assegno vitalizio dei trattamenti previdenziali pro rata, diretti e di reversibilità, maturati, sulla base della normativa vigente, alla data del 31 dicembre 2011, sono rideterminati secondo le modalità previste dalla presente deliberazione” .
“La prerogativa della Camera – si legge ancora – di disciplinare la materia dei trattamenti previdenziali dei deputati cessati dal mandato attraverso deliberazioni adottate nell’esercizio dell’autonomia normativa ad essa attribuita dalla Costituzione, ai sensi dall’articolo 64 della carta costituzionale risulta del tutto non controversa e pienamente conforme all’assetto dell’ordinamento giuridico-costituzionale”.
I DUBBI DEI SENATORI– Scetticismo nel merito e stupore per il metodo. E’ questa l’atmosfera che si respira a palazzo Madama fra i senatori che seguono il dossier vitalizi. Lo scetticismo riguarda la fattibilità di una riforma che non tenga nel dovuto conto gli aspetti costituzionali giuridici e di equità, e che perciò sarebbe nel mirino di ricorsi individuali che qualcuno al Senato paventa anche in termini di responsabilità personale. Serpeggia stupore, invece, per la scelta del presidente della Camera di procedere in un modo che viene percepito come unilaterale rispetto all’altro ramo del Parlamento.
SODDISFAZIONE A 5 STELLE – Il taglio dei vitalizi riempie d’orgoglio sia il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, sia il ministro dei Rapporti col Parlamento, Riccardo Fraccaro, da sempre impegnati in prima linea sulla partita vitalizi. “Iniziamo a togliere un privilegio insopportabile – ha sottolineato il vicepremier – il vitalizio degli ex parlamentari. Lo abbiamo detto e lo stiamo facendo” ha detto, annunciando che i prossimi a finire nella tagliola “saranno i pensionati d’oro”. “L’era dei privilegi – ha scandito – è finita”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, Fraccaro. E’ la volta buona per la fine dei vitalizi? “Deve esserlo, ogni promessa è un debito” ha detto ai microfoni di ‘Circo Massimo’ su Radio Capital. Roberto Fico presenta il taglio dei vitalizi “in ufficio di presidenza, dove sono stati istituiti”, ha rimarcato Fraccaro, ossia “in una stanza chiusa e non alla luce del sole, e noi in quella stessa stanza chiusa li aboliremo”. Per il ministro è un risultato “oltre che economico, visto che produrrà risparmi per milioni di euro, anche simbolico: l’era dei privilegi è davvero finita”. (AdnKronos)