Un incontro “duro e sofferto”, così lo definisce Monica Buonanno, assessore al
Lavoro del Comune di Napoli, quello ancora in corso solo tra lavoratori e sindacati e che ha visto al tavolo Whirlpool, Governo, istituzioni, lavoratori e organizzazioni sindacali sul futuro della sede dell’azienda di Napoli.
“Non è stata trovata ancora alcuna soluzione – spiega Buonanno – se non una posticipazione della data della chiusura dello stabilimento di via Argine ad ora proposta per il 31 ottobre 2020. Non accettiamo che a Napoli si consumi questa tragedia, combatteremo finché non verrà trovata una soluzione e che non paghino sulla propria pelle i lavoratori”.
L’assessore Buonanno nel suo intervento al Mise ha ricordato che “le vertenze non si risolvono solo con i soldi e gli accordi ma anche tenendo in considerazione pace e coesione sociale. A Napoli chiudere Whirlpool significa innescare una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere travolgendo uomini, donne, famiglie e l’intero tessuto sociale”.
“L’ipotesi di mettere sul mercato l’azienda – continua Buonanno – non soddisfa, perchè espone a ulteriore rischio i lavoratori e crea altre tensioni, minando concretamente l’economia di un’intera città e di una classe di operai che, quando c’è stato bisogno a parti inverse, non hanno fatto mancare il loro appoggio. Amareggia, quindi, affermare ora che non sono stati fatti sufficienti passi avanti, nonostante siano trascorsi tre mesi da quando il Governo ha fermato i licenziamenti dei lavoratori napoletani della Whirlpool. È assurdo pensare che vadano in fumo oltre 400 posti di lavoro devastando la vita dei lavoratori e delle loro famiglie, impoverendo ulteriormente il prodotto interno lordo di Napoli”.
“È chiaro – conclude Buonanno – che dopo otto mesi gli operai avrebbero meritato risposte concrete e maggiori garanzie; invece, si ritrovano a fare i conti con un ulteriore stop alla risoluzione della vertenza. I lavoratori avrebbero meritato di essere trattati con maggiore dignità. Avere maggiori garanzie. E noi, come Amministrazione e a nome dell’intera città di Napoli, saremo al loro fianco in ogni passaggio della battaglia per restituirgliela, questa dignità che per alcuni pare non abbia valore”.
“Lo sciopero indetto da ben tre sigle sindacali conferma il fallimento del governo giallorosso e della sinistra sulla crisi Whirlpool. Tante chiacchiere, zero soluzioni. Nel frattempo, lo spettro chiusura si avvicina. Sui temi del lavoro e delle crisi aziendali occorre fare di più e meglio. Il destino di tanti lavoratori e delle loro famiglie è appeso a un filo”.
Così la deputata della Lega Donatella Legnaioli, componente della commissione Lavoro di Montecitorio.
“Nessuno può mostrarsi stupito di quanto oggi Whirlpool ha confermato di voler fare, lasciare cioè il sito di Napoli. Questo fallimento della cattiva politica, che sta in capo innanzitutto al M5S, lo avevamo purtroppo previsto da tempo indicando anche i diretti responsabili di quello che è e sarà un dramma per la Campania”. Ad affermarlo in una nota è Severino Nappi, Il Nostro Posto.
“ Sia il governo nazionale, incapace di gestire il rapporto con la multinazionale Whirlpool, sia la regione di De Luca, che il massimo che ha fatto è stato quello di spacciare una fumosa e inconsistente delibera per un piano industriale, faranno pagare ai cittadini campani un prezzo altissimo. Noi chiediamo alla Whirlpool – conclude Nappi- di attendere il tempo delle elezioni con l’ impegno di presentare, dopo averla concordata con loro e con il sindacato, una vera proposta di rilancio dell’ industria del bianco in Campania”.