di Apostolos Apostolou
Il Piano Marshall, ufficialmente chiamato piano per la ripresa europea (“European Recovery Program”), fu annunciato in un discorso del segretario di Stato statunitense George Marshall, il 5 giugno 1947 all’Università di Harvard. A seguito della sua attuazione, fu uno dei piani politico-economici statunitensi per la ricostruzione dell’Europa dopo la seconda guerra mondiale.
Il Recovery Fund — ribattezzato «Next generation Eu» — proposto dalla Commissione europea per combattere la crisi legata all’emergenza coronavirus, agganciato al prossimo bilancio Ue 2021-2027 che varrà 1.100 miliardi. E’ un nuovo Piano Marshall?
L’Italia sarà il maggior beneficiario, seguito dalla Spagna destinataria di un totale di 140,4 miliardi, divisi tra 77,3 miliardi di aiuti e 63,1 miliardi di prestiti. La Francia avrà a disposizione 38 miliardi di sole sovvenzioni. Anche Germania avrà di disposizione 28,8 miliardi di sole sovvenzioni. Belgio avrà a disposizione 5.5 miliardi di sole sovvenzioni. Olanda avrà 6,8 miliardi di sole sovvenzioni. Finlandia avrà 3,5 miliardi di sole sovvenzioni. Austria avrà 4,0 miliardi di sole sovvenzioni. Grecia 22,6 miliardi di aiuti e 9,4 miliardi di prestiti. Spagna 77.3 miliardi di aiuti e 63,1 miliardi di prestiti. Polonia 37,7 miliardi di aiuti e 26,1 miliardi di prestiti, Portogallo 15,6 miliardi di aiuti e 10,9 miliardi di prestiti ecc. Come possiamo vedere i paesi come Olanda, Finlandia, Austria, che si chiamano i falchi della Germania avranno solo miliardi sovvenzioni. Il piano di Bruxelles mira a intervenire alla ripresa degli Stati, aiutare gli investimenti privati e prepararsi a nuove crisi cioè rafforzando i sistemi sanitari, i programmi per la ricerca ecc.
Per accedere a questi fondi i governi devono presentare dei Piani nazionali di ripresa che dovranno essere in linea con gli obiettivi del Semestre europeo.
I soldi arriveranno in ritardo, in paesi di Europa. Molti paesi in Europa come Italia Spagna, e Grecia devono frequentare programmi che non aiutano le nostre economie.
Per esempio l’Italia verrebbero compresse a vantaggio di risorse destinate alla transizione ecologica necessaria all’industria tedesca.
In altre parole le ambizioni soddisfatte sono quelle della Germania e dei suoi paesi satelliti. I soldi vanno all’energia verde cioè, turbine eoliche, pannelli solari, auto elettriche, una tecnologia che ha la Germania, durante i suoi 15 anni la Germania ha ricoperto incarichi tecnici, di vendita e di sviluppo commerciale. Non è Piano Marshall.
Apostolos Apostolou
Scrittore e Prof. di Filosofia