Se si desidera acquistare la casa dei propri sogni, i mutui prima casa rappresentano una soluzione ottimale da prendere in considerazione.
Si tratta di una tipologia di finanziamento indicata per coloro i quali non dispongono di liquidità sufficiente per l’acquisto di un immobile da destinare ad abitazione principale, ossia ad abitazione in cui sarà fissata la propria residenza.
Non esiste un importo massimo prestabilito da poter ottenere, ma generalmente è contemplata l’erogazione di una somma di denaro pari all’80% del valore dell’immobile, dove al residuo 20% deve provvedere il richiedente sotto forma di liquidità.
Il mutuatario assume l’impegno della restituzione, mediante il pagamento di una rata mensile, dell’importo ottenuto e dell’interesse richiesto dalla banca in base alle condizioni di finanziamento stabilite, nonché entro la durata del piano di ammortamento fissato al momento della stipula del contratto.
Durata, la predetta, compresa tra i 5 e i 40 anni, sebbene solitamente si opti per finanziamenti di media durata (20, 25 o 30 anni).
Per accedere ai mutui prima casa è necessario ovviamente possedere determinati requisiti, così come sono previste determinate agevolazioni fiscali di cui poter usufruire.
È poi possibile confrontare le migliori offerte disponibili indirizzando la propria scelta verso quella più aderente alle proprie esigenze, in considerazione del tasso di interesse, fisso o variabile, e dei relativi vantaggi e svantaggi. Aspetti, questi, che saranno tutti affrontati nel dettaglio nel corso della trattazione.
I requisiti
Quali sono i requisiti per fare richiesta dei mutui prima casa? Sono analoghi a quelli previsti per l’accensione di una qualsiasi tipologia di mutuo, dunque la maggiore età, la cittadinanza italiana o la residenza in Italia, un buon reddito.
Perché sia possibile beneficiare delle agevolazioni fiscali contemplate per la prima casa, l’immobile deve presentare ben specifiche “caratteristiche”.
In particolare esso deve trovarsi nel medesimo Comune in cui il soggetto contraente il mutuo ha la propria residenza o la trasferisce in un periodo di tempo compreso nei 18 mesi; deve essere il solo immobile appartenente al soggetto che fa domanda del mutuo in quel dato Comune, come pure il solo immobile di proprietà per cui si usufruisce delle agevolazioni; non deve, infine, far parte degli immobili di lusso (castelli, ville o abitazioni dalle particolari caratteristiche o superiori ad una determinata metratura).
Come scegliere il miglior mutuo prima casa
Fattori indispensabili da considerare, nell’accensione di un mutuo prima casa, sono certamente la durata e l’importo da erogare, ma anche la scelta del tasso di interesse, fisso o variabile. Tematica, quest’ultima, che sarà trattata specificamente nel paragrafo che segue.
In questa sede mettiamo invece in evidenza come affidandosi al web sia possibile trovare assai rapidamente la soluzione più indicata per le esigenze personali, evitando di “disperdere” le energie e guadagnando in tempo ma anche in serenità.
Chi deciderà di intraprendere questa strada potrà infatti comparare i differenti mutui prima casa su Facile.it, trovando in pochi momenti quello di maggiore convenienza per sé: basta compilare la richiesta di mutuo online per ottenere un preventivo personalizzato, che tenga conto dei propri bisogni e del proprio stile di vita. Beneficiando di tutto il supporto che occorre quando si compie un passo così importante nella vita.
Tasso fisso e tasso variabile: per quale optare?
Come or ora anticipato, i mutui prima casa vedono tra le caratteristiche principali il tasso di interesse, che costituisce il corrispettivo da restituire all’istituto di credito a fronte della somma di denaro concessa in finanziamento. Ma quale scegliere? Tasso fisso o tasso variabile? Vediamone i tratti essenziali e le rispettive differenze.
Indicato per coloro i quali non intendono correre rischi finanziari, il mutuo a tasso fisso è un mutuo certo, nel senso che il tasso di interesse, stabilito al momento della stipula del contratto, resta fisso per tutta la durata del contratto stesso.
Il tasso più elevato rispetto a quello di un mutuo a tasso variabile passa in secondo piano alla luce della tranquillità garantita al cliente proprio in virtù della rata costante.
Con il mutuo a tasso variabile, invece, si accetta il rischio derivante dalle oscillazioni del tasso di riferimento, sperando di poter usufruire di interessi e rate inferiori. È, questa, una tipologia di mutuo adatta in presenza di una mentalità più aperta – che tenga conto appunto di detto rischio – nonché di una certa disponibilità economica, capace di fronteggiare i possibili aumenti della rata mensile.