Ritratti di 31 napoletani…rendez-vous con Augusto De Luca

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Dopo il successo del libro ‘Napoli Donna’, pubblicato dal Centro il Diaframma / Edizioni Editphoto nel 1987, io e Giuliana Gargiulo decidemmo di realizzarne un altro sugli uomini che appartenevano alla nostra città e che avevano in qualche modo lasciato un segno importante.

Nacque così ‘Trentuno napoletani di fine secolo’, pubblicato da Electa Napoli nel 1995, con i miei ritratti fotografici, realizzati tutti con polaroid manipolate, e le interviste della mia amica giornalista.

Trentuno illustri napoletani tra attori, cantanti, scrittori, galleristi, manager, si sono raccontati e messi in posa.
Tra questi: Salvatore Accardo, Lucio Amelio, Sergio Bruni, Renato Carosone, Luciano De Crescenzo, Francesco De Martino, Roberto De Simone, Antonio Ghirelli, Raffaele La Capria, Roberto Murolo, Riccardo Muti, Giorgio Napolitano, Michele Prisco, Giovanni Pugliese Carratelli, Francesco Rosi ed altri.
Ha introdotto il libro uno scritto di Carlo Azeglio Ciampi.
Il volume è stato presentato prima a Palazzo Serra di Cassano di Napoli, poi con la mostra di fotografie alla Camera dei Deputati a Roma, il 6 dicembre 1995, inaugurata con la presentazione di Carlo Azeglio Ciampi e di Nilde Iotti, alla presenza di Giorgio Napolitano.

Questo lavoro è stato per me una vera sfida, tutti i ritratti sono su polaroid, che ho manipolato successivamente allo scatto; in quel periodo, infatti, ero molto innamorato della mia Polaroid una SX-70, una semplice, piccola, economica macchina fotografica.
Era proprio l’immediatezza del risultato e il cromatismo delle sue pellicole che mi affascinava più delle professionali e sofisticate apparecchiature con cui si ottenevano foto supernitide e straordinariamente precise. Cercavo un’imperfezione che rendesse l’immagine più artigianale e meno industriale.
A volte alcuni ritratti sono talmente perfetti da risultare stucchevoli e noiosi e la possibilità di manipolare queste immagini le accostava alla pittura, pur restituendo un referente e una verità tutta fotografica.
Una dimensione, quindi, diversa e totalmente aperta alla sperimentazione. Quello che mi ha sempre affascinato, e che continuo a cercare, è proprio la possibilità di scoprire nuovi linguaggi espressivi, nuove strade da percorrere.

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