Atleta dell’anno, la XVI edizione del riconoscimento del Rotary Club.

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Il 16 maggio 2017 nei locali dell’hotel I Gigli di Nola si è tenuta la XVI edizione del premio “ Atleta dell’anno “, dedicato a Enzo Barile , organizzato dai Rotary Club Nola Pomigliano d’Arco ( presidente Alfredo Pecoraro ), Cava dei Tirreni ( presidente Fabrizio Budetta ), Nocera Inferiore – Sarno ( presidente Basilio Fimiani ), Ottaviano ( presidente Giovanni Borrelli ), Pompei ( presidente Antonio Fogliame ), Pompei Villa dei Misteri ( presidente Massimo Autieri ), Scafati Angri Real Valle Centenario ( presidente Carla Aramo ), Torre del Greco Comuni Vesuviani ( presidente Antonio Cirillo ).

Lo sport è un gesto antico, da sempre legato ai valori piu’ positivi ed educativi della societa’. Educa ad un rapporto equilibrato con se stessi e con il proprio corpo attraverso uno stile di vita sano, ma anche attraverso l’impegno a migliorare, a raggiungere e scavalcare gli obiettivi prefissati, con coraggio, disciplina e senso di responsabilita’; fa scoprire ai giovani il valore del rapporto tra chi insegna e chi impara, tra maestro-istruttore ed allievo, che purtroppo rischia di scomparire nel nostro sistema educativo; consente di costruire amicizie e legami basati sulla lealta’, sulla condivisione di esperienze vere e profonde, di momenti di vittoria e di sconfitta, di dura fatica ed allenamento in vista del risultato di un obiettivo; insegna la collaborazione ma anche la competizione sana e positiva con gli altri ed infine la lealta’ ed il rispetto nei confronti degli avversari.

Lo sport deve essere patrimonio di tutti gli uomini e di tutte le classi sociali.

I processi migratori, che oggi vedono spostarsi masse di persone, porteranno alla costruzione di comunita’ multirazziali e multiculturali., per cui l’interculturalita’, intesa come abitudine o disponibilita’ a vivere in un contesto fatto di piu’ culture, diventera’ un tratto sociale di rilevante importanza.

Lo sport è oggi riconosciuto unanimemente come strumento primario di educazione informale. Basti ricordare che sullo sport, come mezzo per educare alla societa’ interculturale, fanno affidamento l’ONU, l’Unione Europea, il Comitato Internazionale Olimpico.

Lo sport è terreno di contatto interculturale, linguaggio universale e unificante: se condividono le regole, persone di lingue diverse possono giocare insieme e comprendersi anche senza le parole.

Lo sport, come la musica, è qualcosa che è compreso in tutto il mondo, indipendentemente dalle differenze sociali, etniche e religiose.

Nel Libro Bianco sullo sport, l’Unione Europea individua lo sport come fenomeno socio-economico che contribuisce alla realizzazione degli obiettivi strategici di solidarieta’ e di prosperita’ dell’Unione Europea.

Il premio “ Atleta dell’anno “ si prefigge di valorizzare lo sport, i suoi valori formativi, indicando alle comunita’ quegli atleti che hanno raggiunto significativi traguardi con impegno, sacrificio e dedizione personale.

Nel corso della manifestazione sono stati premiati i seguenti atleti o gruppi sportivi: Ivan Carucci ( nuoto e mezzofondo a mare ), Aurora Scarano ( ginnastica ritmica ), Star Dance ( danza sportiva ), Marco Abate ( scherma – sciabola ), Benedetta Marcone ( nuoto – 200 dorso ), Vincenzo Scognamiglio ( nuoto ), Vincenzo Cannavale ( nuoto per salvamento ), Paolino Cassese ( nuoto – 200 delfino ), Maria Borrelli ( ginnastica artistica ), Claudio De Vivo ( atletica leggera indoor – 800 e 1500 metri piani ).

Madrina della manifestazione è stata Immacolata Cerasuolo, campionessa di nuoto medaglia d’oro nei 100 farfalla e medaglia d’argento nei 200 m misti ai Giochi Paralimpici di Atene 2004, due medaglie d’argento ai mondiali del 2002, tre ori ai campionati europei del 2007. Nei suoi saluti ha sottolineato come lo sport puo’ essere motore per far fronte alle avversita’ della vita.

Il dott. Alfredo Pecoraro ha sottolineato “ il premio che viene assegnato vuole essere uno sprone a far sì che gli atleti premiati siano ambasciatori di uno sport sano e corretto, che susciti emozioni positive, che porti a unire e non a separare “.

Praticare uno sport non deve fondarsi sull’idea ossessiva del successo, bensì sull’idea di dare il meglio di sé, se poi viene anche il successo tanto meglio.

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