Euro 2020, la notte magica di Locatelli, Italia agli ottavi, a segno anche Immobile.

epa09278132 Manuel Locatelli (C) of Italy celebrates with teammates after scoring the 2-0 lead during the UEFA EURO 2020 group A preliminary round soccer match between Italy and Switzerland in Rome, Italy, 16 June 2021. EPA/Ettore Ferrari / POOL (RESTRICTIONS: For editorial news reporting purposes only. Images must appear as still images and must not emulate match action video footage. Photographs published in online publications shall have an interval of at least 20 seconds between the posting.)
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L’ Italia ha battuto la Svizzera 3-0 in una partita del gruppo A di Euro 2020 garantendosi con un turno di anticipo la qualificazione agli ottavi di finale. Le reti Locatelli al 26′ e 52′ e di Immobile all’88’. “La Svizzera è una squadra forte, è stata una partita durissima e lo sapevamo. Avremmo potuto segnare prima, ma abbiamo sofferto quando c’era da farlo.

Abbiamo meritato perché pensavamo di voler vincere a tutti i costi”. Così il ct Roberto Mancini, ‘a caldo’ dopo Italia-Svizzera. “All’inizio eravamo un po’ in difficoltà, ma i ragazzi sono stati bravissimi – aggiunge Mancini -, e non era semplice perché c’era anche un gran caldo. A un certo punto abbiamo cambiato sistema, con la difesa a tre per metterci più tranquilli e rifiatare. La Francia favorita? Ci sono nazionali che nel lavoro di crescita sono piu’ avanti di noi: ma nel calcio tutto puo’ succedere”: esprime cosi’ il suo ottimismo Roberto Mancini, dopo il 3-0 sulla Svizzera e la qualificazione agli ottavi di Euro 2020. “Questa Italia puo’ crescere, lo ripeto – ha detto il ct azzurro – Ci sono tanti giocatori giovani, i margini sono grandi”

Rientrato ampiamente l’allarme Berardi, in avvio Mancini aveva proposto in pratica la stessa squadra della sfida con la Turchia. Unica eccezione, il convalescente Florenzi sostituito da Di Lorenzo che già nel secondo tempo della gara di apertura lo aveva rimpiazzato molto degnamente. Neanche in panchina, invece, Verratti, tenuto prudenzialmente lontano dalla tentazione di affrettare il rientro.

E scontato il modulo, l’abituale 4-3-3 alla ricerca di gioco e gol con il tridente offensivo Insigne-Berardi-Immobile. Anche Petkovic, per il quale l’Olimpico è stato campo di casa per un anno e mezzo ai tempi in cui allenava la Lazio, non rinunciava a un modulo apparentemente diretto alla costruzione del gioco come il suo 3-4-1-2. A dispetto di tutta una filmografia, che parte dall’immenso Manfredi emigrante in Pane e cioccolata, gli svizzeri si erano comunque presentati con una nazionale fortemente multietnica e votata all’integrazione, con terminale offensivo il dirompente Embolo, nato in Camerun a fare coppia in avanti con Seferovic (di origine bosniaca). A metterli in movimento, Shaqiri (nato in Kosovo), un pochino appesantito nella muscolatura ma sempre temibile per gli estri. Fatto sta che nonostante la buona volontà di Petkovic, era la propulsione italiana a porre il piano inclinato della gara nella metà campo avversaria: nella prima mezz’ora si giocava praticamente sempre lì, e ne emergevano perlomeno un paio di grandi occasioni: la prima al 10′ scaturiva dalla solita fuga sulla sinistra di Spinazzola, bravo a mandare al centro una palla che chiedeva solo di essere messa in rete: ma Immobile non era altrettanto bravo e metteva alto con un colpo di testa goffo. E la seconda arrivava al 19′, quando su angolo di Insigne Chiellini travolgeva in mischia Xhaka e Akani prima di realizzare da due passi. Karasev concedeva il gol, ma l’intervento dell’uomo alla Var lo spingeva a ripensarci. Il gol azzurro era comunque maturo, e nonostante un risentimento alla coscia sinistra avesse costretto al 23′ Mancini a sostituire il capitano Chiellini con Acerbi, arrivava al 25′ quando Locatelli giganteggiava a centrocampo in fase di interdizione lanciando sulla destra Berardi: l’ esterno s’involava sulla corsia di destra e rimetteva la palla al centro, dove trovava, guarda un po’, proprio Locatelli che dopo avere sprintato 50 metri realizzava da due passi. La Svizzera provava a dare profondità alle sue manovre, ma senza costrutto: era semmai ancora l’Italia a farsi pericolosa con un paio di contropiede di Insigne e Spinazzola. Nella ripresa la Svizzera si ripresentava con Gavranovic al posto di Seferovic e provava a incidere di più in avanti, ma prendeva subito il colpo del ko definitivo: a sferrarlo al 7′ era ancora Locatelli, con un sinistro secco da fuori area dopo azione Berardi-Barella. A riaprire la partita ci provava Zuber al 19′, ma sul suo tiro ravvicinato metteva una pezza Donnarumma, guadagnandosi un bel voto in pagella. Entravano Chiesa e Toloi al posto di Insigne e Berardi, Pessina e Cristante per Locatelli (scattava la standing ovation) e Barella, segnava il terzo gol con un tiro da lontano Immobile con la collaborazione di Sommer: ma il senso della serata non cambiava, e la festa nell’estate romana ricominciava. (ANSA)

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