Il Napoli conclude il suo mini campionato nel migliore dei modi, battendo l’Udinese per 3-2 e lasciando solamente le briciole agli inseguitori, costretti a vincere per non allontanarsi troppo. Certo, se Milan e Lazio dovessero fermarsi, allora probabilmente il vuoto sarebbe praticamente incolmabile. Cos’è meglio, avere la pausa per una nuova preparazione e ricominciare con lo stomaco pieno, oppure maledire il momento vista la condizione straripante di quasi tutti i giocatori di Spalletti? Un dilemma amletico anche se tutti avrebbero firmato alla vigilia per avere questa situazione, di punti, di classifica, di rosa.
Straordinario Osimhen nella sua ultima uscita del 2022 al Maradona, terrore della retroguardia dell’Udinese. Oltre al gol è quasi sempre intenzionato a non mollare la palla, cercando sempre di andare in porta, con il sangue agli occhi. Una settimana fa aveva segnato sì di testa, ma dimenticato dalla retroguardia dell’Atalanta. Stavolta lo svettare è sopra Bijol, uno dei migliori colpitori di testa della Serie A, per l’1-0. Il centravanti poi apre il contropiede sulla rete del 2-0, quando Zielinski disegna la parabola che va lontana dai guantoni di Silvestri. Infine nel 3-0 è bravo a tagliare a fette la difesa avversaria, lasciando a Anguissa un’apertura semplice semplice su Lozano che poi salta l’uomo, pettina il pallone e infine lo spedisce in rete.
A un quarto d’ora dalla fine il tre a zero sembrerebbe una lettera scarlatta sulla partita. Invece Nestorovski riesce a riaprire la partita dopo un bell’assist, di petto, di Success. Poi Samardzic scherza Kim, nel suo unico errore della partita, e con il tiro a giro va ad accorciare ulteriormente le distanze. C’è poco tempo, anche se il Napoli rischia di perdersi in un bicchiere d’acqua e gli ultimi minuti sono di estrema difficoltà. Un peccato per l’Udinese, che ci ha provato, almeno all’inizio, con un colpo di tacco di Deulofeu, ben parato da Meret. Nei momenti migliori della squadra bianconera è però uscito il Napoli, in contropiede. Gli azzurri sanno anche soffrire: non è scontato e con queste premesse, nel secondo mini torneo, sarà difficile colmare il gap.
Il tecnico del Napoli Luciano Spalletti ha parlato ai microfoni di DAZN dopo la sfida casalinga vinta per 3-2 contro l’Udinese.
Qual è stata la vittoria più sofferta?
“Sono tutte sofferte. I 15 minuti finali della gara aiuta a sottolineare quanto non sia per nulla scontato quanto hanno fatto i ragazzi. Parto da questo per ringraziarli per la prima parte di campionato stratosferica che hanno fatto. Siamo un gruppo bellissimo, dai giocatori ai magazzinieri”.
La squadra oggi si stava esaltando come un top club europeo?
“Soprattutto grazie ad uno stadio del genere che ti porta a fare un numero in più. Tre quarti della gara benissimo, poi abbiamo alleggerito un po’ ma nel calcio non è mai finita. Loro hanno messo giocatori importanti e possono trovare il vantaggio se non mantieni ritmi alti. Se oggi fa notizia un mezzo inciampo di Kim, figuriamoci che marziano è stato fino ad ora. Le ha giocate tutte”.
Questa è la squadra che nella tua carriera hai plasmato di più?
“Per mentalità e disponibilità è una squadra eccezionale. Inoltre i ragazzi hanno un’età in cui hanno grossi stimoli. Bellissimo vedere come partecipavano emotivamente alla partita quelli in panchina ed è facile per me poi fare le scelte. Una crescita fondamentale e noi siamo a buon punto”.
Un tifoso aveva uno striscione con scritto che ci crede: lei ci crede?
“Lui crede che Zielinski possa far gol, lo conosce bene e sa che ha una qualità straordinaria”.
C’è una concorrente che a gennaio può essere più avanti?
“Ce ne sono sei e sono tutte vicinissime, perché basta poco per riuscire a crearti problemi come nella partita di stasera. Ci servirà per il futuro, perché per ora non era mai capitata per la bravura dei calciatori e noi dovremo allontanarla con un migliore atteggiamento”.