Dopo il ko di Roma, il Napoli frena ancora, non riuscendo ad andare oltre il pari per 0-0 al Maradona contro il Monza nella diciottesima giornata di Serie A. Gli azzurri sprecano diverse occasioni da gol ma la più grande capita agli ospiti che sciupano un calcio di rigore nella ripresa con Pessina che calcia male e si fa parare la conclusione da Meret. Il nervosismo la fa da padrone nel finale con i due tecnici Mazzarri e Palladoni espulsi per proteste. In classifica gli azzurri salgono a quota 28 agganciando la Roma al 6° posto a -5 dalla zona Champions League, mentre i brianzoli sono undicesimi con 22 punti.
La prima occasione del match è dei padroni di casa al 4′ con Anguissa che prende la mira dalla distanza, conclusione deviata parata a terra da Di Gregorio. Al 9′ cross di Zerbin dalla destra, ci arriva in allungo con il piede Raspadori ma la conclusione termina fuori. Al 12′ si vede il Monza con Pereira. Lo libera Colombo al tiro, destro deviato da Juan Jesus che lascia qualche brivido a Meret. Al quarto d’ora ci prova anche Kvaratskhelia che riceve in area, ma il suo destro viene murato.
Nella fase centrale del primo tempo la squadra di Palladino prende le misure ai padroni di casa, rischiando molto meno in fase difensiva. Al 36′ si fa vedere Kvaratskhelia che rientra sul sinistro e cerca il palo lontano la conclusione è da dimenticare. Al 40′ bel cross di Mario Rui per Anguissa, il tiro del centrocampista azzurro trova la risposta di Di Gregorio, Di Lorenzo tira alto sulla ribattuta. Al 45′ Kvaratskhelia vicino al gol, stavolta il georgiano prende bene la mira: rientra sul destro e calcia a giro, tiro che sfiora il palo.
In avvio di ripresa, al 3′, Rrahmani svetta di testa su palla inattiva ma manda alto. Al 10′ conclusione insidiosa di Carboni ma Meret fa buona guardia. Dopo due minuti Raspadori libera Kvaratskhelia davanti al portiere di Monza, che si salva bloccando la conclusione del georgiano. Al 21′ Colpani, entrato da pochi minuti al posto di Carboni, controlla e calcia con la punta trovando il braccio di Mario Rui che respinge la conclusione in area. Nessun dubbio per Di Bello che assegna il rigore ai brianzoli e ammonisce per proteste a Juan Jesus e Di Lorenzo. Dal dischetto va Pessina che calcia male e Meret addirittura blocca il pallone distendendosi sulla sua sinistra.
Al 26′ assist di Kvaratskhelia che libera Zerbin al tiro: palla alta. Alla mezz’ora Meret costretto ad uscire per un problema fisico: al suo posto Contini. Nel finale cresce il nervosismo anche a bordocampo: Di Bello estrae il rosso per Mazzarri, che aveva abbandonato la sua area tecnica protestando. Gli azzurri inseriscono Simeone per Lobotka per il forcing finale e al 91′ vanno vicini al gol con Gaetano che da buona posizione tira su Di Gregorio sprecando una grande occasione. Al 93′ rosso anche per Palladino allontanato anche lui per proteste, oltre a lui Di Bello caccia Maric dalla panchina. Non succede più niente e finisce 0-0 tra i fischi del Maradona.
Nel post-partita di Napoli-Monza, il tecnico azzurro Walter Mazzarri è intervenuto ai microfoni di Dazn.
Solo 28 gol quest’anno, come mai un calo così netto? “Intanto parliamo della partita e non dell’annata che in parte non c’ero. Oggi abbiamo creato 6 palle gol davanti al portiere e non è entrata, iniziamo a parlare di quello! Cominciamo a fare vedere l’immagine su Kvara, dato che sono stato espulso, che viene portato a casa Osimhen a Torino. Iniziamo a dire le cose di ora, che io oltretutto una parte posso parlarne e un’altra no. E’ un continuo provocare da parte degli avversari, l’anno trattenuto e non sono neanche stati ammoniti. Fate vedere le cose che si devono vedere in una gara dove c’è il Var e non è possibile non vederle. Fate vedere le immagini dove Osimhen e Kvara vengono martoriati 20’ e gli altri non vengono ammoniti. Fate vedere queste cose, perché poi i punti si perdono al di là dei nostri demeriti. Perché non si parla della partita di oggi?”
Troppo imprecisi sotto porta. “Si capisce un momento particolare, che non siamo lucidi. Guardate Anguissa, uno giocatore stratosferico che davanti al portiere l’ha preso in pieno da quatto metri, Kvara e Gaetano uguali, è un momento così. Bisogna vedere quante occasioni abbiamo creato e quanto possesso palla abbiamo fatto. Fate vedere anche quando hanno tenuto per un quarto d’ora Kvara e non l’hanno ammonito e io sono stato espulso. Fate vederle perché uno poi si stanca. 84’ l’hanno tenuto 5’ e venuto se è stato ammonito, poi è stato espulso l’allenatore. Alla quinta partita che non si dice mai nulla sugli arbitri, dopo un po’ ci stanchiamo. Dato che mi hanno espulso fate vedere anche vedere i motivi dove mi sono arrabbiato in una partita dominata. Se gli si permette di fare tutto, non restano in 10 e alla fine si paga”.
Kvara in una posizione nuova senza Osimhen? “In tre giorni di allenamento si era provato questa soluzione, perché allargando le mezzali Kvara dietro a Raspadori doveva farci creare tanto. Mi sembra che è venuta molto bene, purtroppo ha avuto l’occasione del gol e non l’abbiamo fatto. E’ martoriato e raddoppiato e stiamo provando qualcosa di diverso. Cerco di levarlo dalla morsa dei raddoppi incredibili, credo che il ragazzo da qui a poco ne beneficerà se gli arbitri vedono anche quando se lo portano a casa. Sembrava il rugby”.
Perché Simeone solo nel finale? “Vedete l’anno scorso quando hanno stravinto quanto è entrato. Abbiamo finito con quattro attaccanti contro una squadra che giocava di contropiede e che non è l’ultima arrivata e si poteva anche rischiare di perdere. Non abbiamo preso contropiede, siamo migliorati, ci è mancato solo il gol. Per migliorare l’aspetto mentale serve fare solo gol, perché dopo una partita come oggi, l’ho detto anche ai ragazzi, era essere più concreti sotto porta”.
Non la preoccupa la classifica? “La classifica non l’ho mai guardata. Il mio mestiere è migliorare i giocatori, farli giocare bene e portarli davanti al portiere tante volte come oggi. Gli ho fatto gli elogi, ci è mancato purtroppo solo il gol”.
Sull’espulsione: “Sono stato ingiustamente espulso, mi sono avvicinato per dire: ‘Ma lo vedete che questo ragazzo non lo fate più giocare, c’erano due ammonizioni’. In una partita dove attacchi sempre queste cose le paghi. I regolamenti vanno applicati sempre nel bene e nel male. Vedo delle cose che con tutta la tecnologia nessuno se ne accorge. Poi è chiaro che il ragazzo si stanca e reagisce anche. Se il quarto uomo gli diceva all’arbitro quello che gli dicevo educatamente magari c’era qualche partita in più e il ragazzo si calmava”.