Il Napoli in 10 batte il Venezia.

Napoli's midfielder Eljif Elmas jubilates with his teammate after scoring the goal 2-0 during italian Serie A soccer match SSC Napoli vs Venezia FC at the Diego Armando Maradona stadium in Naples, Italy, 22 August 2021. ANSA / CESARE ABBATE
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Una montagna da scalare piuttosto che una partita da vincere. Il giorno del ritorno del pubblico al Maradona, il Napoli riesce ad avere la meglio sul Venezia a prezzo di grandi sacrifici, a causa dell’espulsione di Osimhen al 23′ del primo tempo che costringe la squadra di Spalletti a giocare in inferiorità numerica e senza un punto di rifermento offensivo per buona parte della gara e dunque a soffrire per riuscire in qualche modo a scardinare la difesa del Venezia, arroccata davanti al suo portiere per tutta la durata della gara.

Come se non bastasse questo handicap ci si mette anche l’errore dal dischetto di Insigne che, al 12′ della ripresa, tira alto un calcio di rigore fischiato per un fallo di mano di Caldara. Il capitano del Napoli si rifà però abbondantemente al 16′ quando si presenta di nuovo coraggiosamente sul dischetto (il fallo di mano questa volta è di Ceccaroni su una conclusione di Di Lorenzo) e insacca spiazzando il portiere. La vittoria del Napoli diventa definitiva al 27′ quando Elmas sfrutta un passaggio corto di Lozano e insacca con un rasoterra.

La partita è pesantemente condizionata dall’espulsione di Osimhen. L’arbitro Aureliano valuta una manata del nigeriano sul volto di Heymans come uno schiaffo volontario ed estrae senza esitazione il cartellino rosso, che gli azzurri contestano. E la contestazione all’arbitro non si limita a questo episodio.

Aureliano, infatti, in occasione del primo rigore fischiato a favore del Napoli non estrae il cartellino giallo per sanzionare il fallo di mano di Caldara, già ammonito. Dopo soli quattro minuti, invece, in occasione del tocco di mano di Ceccaroni, che provoca il secondo rigore per i padroni di casa, il giocatore del Venezia viene ammonito.

La partita è difficile da valutare. Fino a quando Osimhen rimane in campo la manovra dei padroni di casa è abbastanza fluida nonostante l’atteggiamento rinunciatario del Venezia.

L’attaccante nigeriano si costruisce un paio di buone occasioni da gol e sembra in gran forma. Poi la manata all’avversario e l’espulsione. Per il Venezia da segnalare solo un palo colpito da Forte sul risultato di 1-0. (ANSA).

C’è soddisfazione nelle parole di Luciano Spalletti al debutto, con una vittoria, sulla panchina del Napoli in Serie A. Un match che il Napoli ha vinto contro il Venezia nonostante l’espulsione di Osimhen al 23′ e un calcio di rigore sbagliato (quello seguente segnato) da Lorenzo Insigne: “Lui ha dimostrato cosa significa portare la fascia di una squadra importante, ‘nelle difficoltà esco fuori, prendo la palla e ti faccio vedere come si fa’ – ha spiegato – Questi calciatori danno la possibilità a chi gli gioca vicino di crescere. Se hanno questi atteggiamenti vengono presi ad esempio. Lui è un calciatore che se l’è guadagnata sulla pelle la fascia di una squadra di livello come il Napoli. Gli faccio i complimenti, ma non ho mai avuto dubbi, ha sempre fatto vedere il suo marchio. Ha fatto bene a richiamare il pubblico, per noi è qualcosa che ci può dare una mano in momenti come stasera. E’ un leader vero”.

“È chiaro che l’emozione c’è sempre nel nostro lavoro, perchè coinvolge il sentimento di molte persone, anche quelle non presenti allo stadio. Se poi questo lavoro lo fai essendo l’allenatore del Napoli, ancora di più – spiega – Ci sono 40 milioni di tifosi del Napoli in giro per il mondo, abbiamo gli occhi addosso di tutti. Questa gara vale più di una sola gara, perchè ci sono state delle situazioni che in condizioni normali ci volevamo più gare per andarle ad analizzare. Questa gara ha avuto tante ‘notizie’ da inculcare alla squadra”. Quali gli aspetti ositivi? “Penso che abbiamo fatto molte cose buone nel secondo tempo, nel momento di massima difficoltà, doobbiamo partire da quei momenti lì. Mi è piaciuta la maturità della squadra nella ripresa. Abbiamo avuto quella maturità dentro quella reazione che mi ha fatto enorme piacere”.

“L’arbitro Aureliano è stato moltro corretto quando me l’ha spiegata – conclude – Osimhen deve stare attento alle sue reazioni emotive, è un attaccante forte e tutti i difensori cercheranno di aiutarsi limitandone l’esuberanza fisica. Le mani addosso degli avversari le avrà sempre”.

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