Napoli spettacolare e spietato.
La squadra di Spalletti chiude sul 4-0 con il Sassuolo e arriva a 13 vittorie consecutive tra campionato e coppa, un record impressionante, confermandosi prima in solitario a +6 sul Milan che pero’ scendono in campo domani.
Gli azzurri si accaniscono anche sugli emiliani con il solito show degli attaccanti.
Osimhen mette a segno una tripletta, Kvartskhelia un gol e anche due assist decisivi. Ma è tutta la squadra a comportarsi come un’orchestra nella quale non c’è nessuno strumento stonato.
Il Sassuolo fa quello che può. A volerla dire tutta, anzi, la squadra di Dionisi, a dispetto di ciò che indicherebbe il punteggio, non sfigura. Gli emiliani, nonostante siano costretti a rincorrere già dopo soli tre minuti di gioco, si impegnano e creano diverse occasioni da gol con Pinamonti, con Thorstvedt e con Frattesi, tutte neutralizzate però senza grandi problemi da Meret. Ma il Napoli dà sempre l’impressione di tenere in pugno la partita, indipendentemente dal risultato favorevole, e quando gli uomini di Spalletti decidono di accelerare le difficoltà per il Sassuolo crescono a dismisura.
Il tecnico del Napoli piazza Di Lorenzo in una posizione talmente avanzata da arrivare a farlo giocare da attaccante aggiunto, con Lozano che affianca Osimhen all’interno del campo e Kvaratskhelia dal lato opposto. Contro quattro attaccanti, la difesa degli emiliani va in crisi ogni volta che il Napoli si affaccia in area di rigore e ciò avviene con regolarità durante tutto il corso della partita, ma soprattutto nel primo tempo quando la superiorità degli azzurri è schiacciante.
I gol arrivano nella prima frazione di gioco al 3′ e al 19′ con Osimhen che sfrutta due assist di Kvaratskhelia, il primo con un colpo di testa e il secondo con un passaggio all’interno dell’area piccola. Poi è lo stesso georgiano che al 36′ si lancia sulla sinistra per sfruttare un passaggio di Mario Rui, aggancia il pallone domandolo con un stop preciso e tempestivo e insacca sull’uscita di Consigli. Nella ripresa Dionisi sostituisce uno spento Ceide con un ben più vivace Traorè. Trascinati da Frattesi e da Laurientè gli emiliani si danno coraggio, aggrediscono a centrocampo e creano qualche buona occasione che però non viene sfruttata. E allora sono ancora gli azzurri ad andare in gol, nuovamente con Osimhen che al 32′ ruba palla ai limiti dell’area di rigore, si avvicina a Consigli in uscita e lo scavalca con un pallonetto che manda il pallone in fondo alla rete. Finisce con lo stadio che per festeggiare il Napoli vincente e irresistibile di oggi intona cori nel nome di Maradona, che domani avrebbe compiuto 62 anni. L’entusiasmo dei tifosi per questa squadra dei miracoli ricorda un bel po’ quello dei tempi degli scudetti e della Coppa Uefa conquistati ai tempi del Pibe de oro.(ANSA).
Le parole di Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, ai microfoni di DAZN dopo il successo per 4-0 contro il Sassuolo. “Bisogna fare un particolare applauso alla squadra per questo filotto di partite, come si diceva prima gli avversari le preparano con il doppio dell’attenzione e della disponibilità con atteggiamenti ancora più importanti contro di noi. Dico grazie alla squadra, meritano tantissimi elogi. Abbiamo concesso troppo per quello che è la nostra possibilità, siamo riusciti andare subito avanti e poi può darsi che sia fisiologico ma non ho visto la puntualità di sempre. La partita l’abbiamo sempre tenuta in pugno però è sempre quello il modo che bisogna tenere come la qualità da mettere, un episodio può condizionare un risultato consentendo agli altri di rimontarti addosso”.
Cosa la rende più orgoglioso del lavoro su questo gruppo? “Un po’ tutto, è un gruppo di veri professionisti e di ragazzi che si divertono e allo stesso tempo vogliono andare a cercare un obiettivo. Si allenano sempre con grande disponibilità, vogliono sempre trovare cose più importanti”.
Quanta autonomia ha raggiunto il gruppo? “Questo andare di continuo alla ricerca dello spazio per fare gol non è sempre nello stesso posto, è sempre una valutazione da fare all’interno della partita e quando andarci in questo spazio e loro hanno le chiavi di quello che deve essere l’intuizione e la genialità”.
Dove può crescere Kvaratskhelia? “Kvaratskhelia è perfetto, sa fare tutto. Anche oggi ha rincorso l’avversario, a volte gli attaccanti non danno l’importanza di un contrasto vinto che permette ai compagni di avere meno spazi da coprire”.
Lei ha la percezione che non le viene riconosciuto il giusto merito in Italia? “Ognuno in fondo merita quello che ha dimostrato, chi usufruisce di una stampa migliore e chi peggiore. Tutto il tempo lo uso per l’allenamento”.
La partita di Bergamo rappresenta qualcosa in più? “E’ la partita più difficile, riuscendo a fare risultato lì perché di lì ne escono in pochi con risultati positivi. Si deve essere più bravi di sempre”.