Nel giorno della festa di Insigne che segna su rigore il suo 122mo gol con la maglia azzurra, il Napoli batte il Genoa, conquista matematicamente il terzo posto in classifica (che vale 21,6 milioni di euro di contributi) e inguaia la squadra di Blessin che retrocede in serie B.
Al Maradona finisce 3-0 con le reti Osimhen al 31′ del primo tempo; nella ripresa (20′) raddoppio di Insigne su rigore, tris al 36′ con Lobotka.
Per Insigne l’ultima in casa con la maglia del Napoli, il saluto commosso dello stadio: “Sarete sempre nel mio cuore”. (ANSA).
‘Grazie a tutti voi, grazie alla città nella quale ho gioito, sofferto e anche litigato qualche volta.
Ma lo abbiamo fatto sempre insieme.
Ogni addio lascia un po’ d’amaro in bocca e so che mi mancherete. Ma i momenti indimenticabili che ho vissuto con voi li porterò per sempre con me”. Un Lorenzo Insigne emozionatissimo ha salutato con un breve discorso pronunciato al centro del campo i cinquantamila tifosi accorsi allo stadio Maradona per rendergli omaggio.
Insigne è stato accolto sul terreno di gioco, prima dell’inizio della gara con il Genoa, dai compagni di squadra, dall’allenatore Spalletti e dal presidente De Laurentiis al quale i tifosi hanno indirizzato una sonora bordata di fischi.
Solo applausi e cori d’incitamento invece per Insigne che era accompagnato sul campo dalla moglie e dai due figli. Mertens gli ha consegnato una maglietta speciale con il numero 24 e Koulibaly un quadro interattivo sul quale potrà rivedere tutti i più importanti momenti vissuti nel Napoli, a conclusione di una lunghissima esperienza, con 433 partite giocate. In curva B è stato esposto uno striscione con la scritta: ”La tua maglia più di tutte pesava perché era di chi veramente l’amava. Tu l’hai indossata con estro, orgoglio e dignità del fiero figlio di questa città”. (ANSA).
Nel post-partita di Napoli-Genoa, l’allenatore azzurro Luciano Spalletti ha analizzato ai microfoni di Dazn la vittoria contro i rossoblù e l’ultima gara al Maradona di Insigne: “C’era un’aria bella e un sentimento bello di rendere onore a questa festa di Insigne da parte anche dei compagni di squadra. Nei primi 20’ siamo rimasti un po’ frenati, perché loro sono stati bravissimi. Ci sono venuti addosso e non ci hanno fatto uscire dalla nostra metà campo. Poi quando abbiamo siamo riusciti a valere la qualità riuscendo uscire dallo stretto qualche azione l’abbiamo creata. Ma all’inizio abbiamo sofferto”.
Cosa ha detto a Insigne? “E’ chiaro con quelli professionali come lui, si è sempre allenato ed è sempre arrivato per primo al campo, ti puoi anche a volte arrabbiare ma quando non ce li hai li rimpiangi subito. Sono quei calciatori che dal nulla ti creano la soluzione, fanno parte dei prestigiatori del calcio come Totti, Baggio e Del Piero, che tutti gli allenatori vorrebbero per vincere le partite”.
Perché non rendere pubblico l’obiettivo stagionale? “Sarebbe troppo facile così. Ci sono squadre non in lotta per la Champions, ma che sono fortissime e sono distanti. Ormai sono 8 squadre ad avere il potenziale di inserirsi tra le prime 4. Noi con quell’inizio straordinario ci siamo ritagliati lo spazio, e ci dispiace ridispiace per non essere stati in lotta per lo scudetto fino in fondo. Ma è scorretto attaccare questa squadra e cancellare quello fatto, C’è il rimorso, ma la squadra ha fatto un grandissimo campionato. Nessuno gli ha dato i meriti, dopo la brutta sconfitta di Empoli, quella che pesa di più, abbiamo vinto tre gare difficilissime facendo 10 gol, ma non interessa a nessuno. Non è corretto, questi ragazzi sono venuti ad allenarsi e hanno fatto un grande campionato. Sono stati dei professionisti seri e sono stati bravi, gli do io i meriti”.
Sta già pensando al Napoli senza Insigne? “Ho cominciato a rimpiangerlo quando c’è stata la certezza della sua partenza. E’ una scelta che va accetta. Bisogna andare a trovare la stessa qualità e le stesse caratteristiche di questi giocatori che ti tirano fuori la giocata dal cassetto”.
Mertens? “Oltre che la qualità tecnica è bravissimo a fare gol. Gli si respira sulla pelle la qualità nel saper fare gol. Durante la partita c’è stato un momento che ha visto il portiere un po’ fuori e subito ha tirato in porta. Darebbe il massimo facendo la prima punta come con Sarrri. Resterà? Penso di sì, perché poi il presidente ci ha parlato. La differenza la farà quelle che sono le cose che riguardano calciatore e società. Ci sono di mezzo un po’ di soldini, contano molto per essere stimolati e contenti a rimettersi a disposizione”.