Napoli di corto muso a Lecce.

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Il Napoli vince 2-1 sul Lecce nel match valido per la 29/a giornata di Serie A e disputato allo stadio di Via del Mare della città salentina. A decidere il match l’autorete di Gallo al 64′. Prima passano in vantaggio gli ospiti con un gol Di Lorenzo al 18′, a cui risponde Di Francesco al 52′. In classifica gli azzurri, che ripartono dopo la sconfitta casalinga contro il Milan, sono saldamente primi con 74 punti, mentre i giallorossi, al 6° ko di fila, sono sedicesimi a quota 27.

La prima occasione del match è dei padroni di casa con Maleh che, al 9′, su sponda di Ceesay calcia al volo di sinistro impegnando in una deviazione alta Meret. Nel momento migliore dei salentini è il Napoli a trovare il gol al 18′. A battere Falcone è Di Lorenzo che insacca di testa, in uno dei suoi soliti inserimenti centrali, un pallone messo in area da Kim, rimasto in avanti sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Al 34′ arriva un altro lampo azzurro con Lozano che si accentra e calcia: rasoterra velenoso che Falcone è bravissimo a deviare in calcio d’angolo.

La ripresa inizia con una grande occasione del Lecce con Di Francesco che dalla sinistra serve il taglio di Oudin che sfiora solamente il pallone che finisce nelle mani di Meret. Al 48′ ancora i salentini a farsi pericolosi con un batti e ribatti successivo ad un calcio d’angolo fermato ancora da Meret in presa bassa. Al 52′ il Lecce trova il pari con Di Francesco. Il numero 11 salentino butta in rete un pallone rinviato corto dalla difesa del Napoli al termini di un avvio di secondo tempo tutto a tinte giallorosse.

Al 64′ clamoroso e inaspettato nuovo vantaggio del Napoli: ad andare in gol, infatti, non sono i giocatori di Spalletti bensì la coppia Gallo-Falcone. Il primo devia male il pallone verso il proprio portiere che, a sua volta, manca completamente la presa aerea. Sul ribaltamento di fronte immediatamente successivo il Lecce va ad un passo dal nuovo pareggio, ancora con Di Francesco, che si vede annullare l’occasione da un intervento clamoroso di Di Lorenzo sulla linea di porta.

Al 72′ altra occasione per i giallorossi: questa volta è Umtiti a calciare di controbalzo verso la porta di Meret sulla ribattuta di un calcio di punizione. L’ex Barça però manda sul fondo. All’82’ poi tegola per Spalletti in proiezione Champions League: Simeone è costretto a lasciare il campo per un problema al flessore della coscia destra. L’argentino era subentrato al 66′ al posto di Raspadori ed è in fortissimo dubbio per il match di mercoledì sera contro il Milan. Il Lecce non molla fino alla fine, ma al triplice fischio è il Napoli a conquistare i tre punti, cancellando il brutto ko contro il Milan e potendo così iniziare a pensare alla Champions League. Salentini che, invece, incassano la sesta sconfitta consecutiva.

Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, dopo la vittoria sul campo del Lecce è intervenuto al microfono di DAZN:  “Ho a che fare con calciatori che sanno valutare da soli i comportamenti da avere nelle partite. Questo è un campo difficile, il Lecce ha fatto risultati importanti contro tutte le grandi, è una squadra che si esalta nella qualità alta. E’ messa benissimo in campo e l’ho detto anche a Baroni. Non era facile portare a casa il risultato dopo quella sconfitta lì, dopo qualche acciacchetto fisico, nella settimana del Milan. Questo risultato ci dà tranquillità per preparare bene le prossime partite”.

Come sta Simeone? “Va valutato bene, però ha avuto un problemino dietro. Lì per lì sembrava muscolare, poi il ginocchio, qualcosa sopra al ginocchio, poi quando ha riprovato ha sentito indolinzirsi il muscolo su quel punto, quindi vedremo”.

Su Osimhen. “Vorrebbe giocarle tutte, anche quando è in macchina andrebbe in campo anche con quella. Ma poi ci sono situazioni da valutare bene. I medici secondo me hanno tirato fuori la soluzione in maniera corretta perché rischiava di farsi male e di non averlo per il resto del campionato. Ora vedremo se riusciremo a fargli fare un po’ di attività vera, con un po’ di pressione ai muscoli, perché finora ha fatto solo un po’ di corsetta blanda. Se i calciatori non hanno qualità non gli si possono mettere addosso. Bisogna riuscire a fargliela riconoscere e diventerà un calciatore fortissimo. Lui ha profondità, fisicità, strappi, gli puoi randellare qualsiasi cosa addosso quindi diventa anche più facile pressare per noi quando gli si butta palla addosso. Abbiamo fiducia di recuperarlo. Stasera Raspadori ha fatto un buon primo tempo, anche sbagliando, ma ha cucito bene il gioco coi centrocampisti. Potevamo farlo anche meglio perché abbiamo riportato troppi palloni sui centrali quando non ce n’era bisogno. Per il resto c’è stato grande equilibrio contro una squadra che veniva da cinque sconfitte consecutive, in un ambiente che ti spinge”.

Oggi dovevate dimostrare di saper reagire? “Sì, perché la partita col Milan è stata delicata dal punto di vista mentale, perché l’abbiamo persa 4-0, perché il Milan è il prossimo avversario in Champions, perché poi tutti pensano a quella cosa lì e queste sembrano partite di riempimento. Riuscire a fare la prestazione che ha contraddistinto la nostra classifica era fondamentale oggi, ci voleva carattere e noi l’abbiamo avuto, per cui complimenti ai calciatori”.

Su Di Lorenzo. “La fascia di capitano gli ha dato ancor più forza e responsabilità. E’ bellissimo vederlo venire al campo e dimostrare a tutti quale sia il comportamento da avere nel parlare, nel giocare, nel difendere, nell’attaccare, dentro e fuori lo spogliatoio. Ha continuità caratteriale, trascina la squadra a gioire tutta insieme per il risultato. E’ una roba che fa fortunati gli allenatori che li hanno a disposizione. Abbiamo parlato spesso di calciatori moderni, poi la modernità va anche in base al ruolo: è più facile essere moderno se giochi in mezzo al campo perché viene chiamato a fare tutti. Quando invece lo è un difensore o un attaccante, che hanno performance più circoscritte, trovarlo così moderno nell’andare ad attaccare la linea difensiva, nel fare gol di testa, nel costruire, nell’essere caratterialmente di ferro. E’ un ragazzo splendido che merita tutto il bene del mondo”.

Si è arrabbiata per il fischio finale in quella situazione di contropiede? “Il direttore di gara ha fatto una buonissima partita. Lì l’ha valutata finita e non è che cambiasse molto. Secondo me la decisione di Manganiello è stata giusta. Poi l’atteggiamento della squadra anche in quella situazione mi è piaciuto”.

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