Pronti, in partenza, seppur al via manchi ancora un bel po’ di tempo: un mese e dieci giorni circa per l’attesissimo ritorno della Serie A e del Napoli versione Carlo Ancelotti: stavolta, signori, davvero un Napoli ancelottiano, privo di tutti i connotati sarristi che pure sono rimasti, comprensibilmente, nella prima versione azzurra del tecnico di Reggiolo. Il Napoli oggi è a lavoro, tra i monti di Dimaro, nelle alture del Trentino ed è lì che sta nascendo, si sta alimentando e sta crescendo la creatura che Carlo Ancelotti, finalmente, potrà plasmare tout court, a sua immagine e somiglianza. Che stagione aspettarsi, dal Napoli, dunque?
Cominciamo col dire che per forza di cose dovrà essere, e presumibilmente sarà, una stagione diversa da quella comunque più che buona dello scorso anno. Come annunciato da Ancelotti e come dichiaratamente mostrato dalla società con le sue recenti mosse, anche in termini di mercato, l’asticella dovrà essere alzata ancora un po’ e quanto di buono fatto lo scorso anno andrà riproposto e quanto di cattivo fatto vedere, ridotto, invece, più del possibile. D’altronde è l’unico modo per ridurre un gap che comunque, alla luce dei risultati, comunque si è visto. Il Napoli di Ancelotti è reduce da 79 punti, un secondo posto, un quarto di finale di Europa League perso contro l’Arsenal poi finalista (a buona ragione!). Ma anche da una scottante e clamorosa eliminazione dalla Champions a nove punti, in parità con PSG e Liverpool (poi vincitrice, n.d.r). Una bella base da cui ripartire per crescere e perché no, tentare quel che per tutti ad oggi appare come l’impossibile. Lo scudetto, il terzo della storia azzurra, è croce e delizia e soprattutto il vero obiettivo che Ancelotti sta elaborando nella sua testa e che tutti dovranno perseguire. Perché è possibile. Nonostante la Juve, questa Juve, con Sarri.
Parlavamo di mosse di mercato: dopo l’ottimo colpo Manolas, il Napoli è prossimo a chiudere altri colpi, tra i quali spicca Elmas, promettente centrocampista del Fenerbahce. Questi vanno aggiunti ad una rosa di per sé già competitiva: da Meret a Fabian Ruiz, due dei maggiori talenti del calcio mondiale, a Insigne e Callejon e Mertens, il tridente che da sei anni guida il Napoli ed i suoi tifosi. In panchina siede poi una garanzia come Carlo Ancelotti. A questa squadra, però, manca la ciliegina sulla torta. Quella che completerebbe il quadro e che renderebbe il Napoli realmente competitivo su tutti i fronti, in particolar modo su quello italiano, a contendersi il tricolore ad armi pari con la Juve. O quasi. Ma il gap si assottiglierebbe, e anche notevolmente. James Rodriguez è il nome scelto da Ancelotti, ma ormai da settimane va avanti un tira e molla con il Real Madrid che potrebbe far saltare il banco, sebbene “El Bandido” sarebbe il colpo ideale da 90 per un ambiente che ha bisogno di trovarsi, giocoforza, un idolo a cui affidare sogni e speranze.
Il tempo darà le risposte che occorrono agli azzurri, che continuano a cullare il sogno tricolore, il terzo della loro storia. Ad oggi il Napoli resta, considerando anche una Inter di Conte in costruzione, la rivale più accreditata della Juve per la conquista dello scudetto. Che intanto resta sempre la favorita ma che forse, tra cambi di allenatore ed un assetto da raggiungere, può lasciare qualcosa in più per strada. Gli azzurri, si sa, sono lì…