Napoli, la fuga è reale

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Il Napoli continua la sua impressionante serie di vittorie in Serie A, conquistando la quinta consecutiva con un netto 2-0 contro il Milan al “Meazza”. Con questo successo, i partenopei aumentano il loro vantaggio su un’Inter che insegue in classifica, portandosi a sette punti di distanza. Il trionfo del Napoli è reso possibile grazie alle reti di Lukaku e Kvaratskhelia, che hanno permesso alla squadra di Antonio Conte di salire a 25 punti complessivi dopo dieci giornate di campionato. Nel frattempo, l’Inter, seconda con 18 punti, è attesa da una sfida importante contro l’Empoli. Il Milan, invece, soffre un ulteriore declino, trovandosi ad undici punti dai campani e all’ottavo posto, a pari merito con il Torino. La partita inizia con il Napoli che sorprende gli avversari già nei primissimi minuti. Al terzo minuto, gli azzurri sfruttano rapidamente un calcio di punizione dalla fascia destra, arrivando a un cross rasoterra che mette in difficoltà la difesa milanista. Kvaratskhelia è abile a tentare un tiro verso la porta, ma involontariamente trova l’opposizione di Lukaku.

Tuttavia, pochi minuti dopo, al quinto, l’attaccante belga si fa perdonare e porta in vantaggio il Napoli. Grazie a un efficace passaggio in verticale di Anguissa, Lukaku riesce a trovare un varco nella difesa del Milan, superando facilmente gli avversari con la sua forza e capacità tecnica, concludendo l’azione con un preciso tiro che batte il portiere Maignan. Con questo gol, Lukaku raggiunge il 74° centro in Serie A.

Il Milan cerca di reagire e, al diciottesimo minuto, Musah si avvicina al pareggio con un’azione personale. Riceve palla in area e, con un rapido cambio di direzione, tenta un tiro a giro verso l’angolo lontano, ma il pallone esce di pochissimo, lasciando Meret immobile. Poco dopo, al ventesimo, è Chukwueze a creare un’occasione per i rossoneri: partendo dalla destra si accentra e prova un tiro di sinistro dal limite, ma Meret interviene prontamente per respingere.

Il gioco continua ad essere intenso, e al ventitreesimo Emerson Royal tenta un tirocross dalla destra, cercando di mettere una palla tesa in mezzo per Morata. Tuttavia, la traiettoria della palla attraversa l’area senza trovare nessuno e finisce fuori, con Meret che controlla la situazione.

Verso la mezz’ora, il Milan rischia ancora quando un malinteso tra Buongiorno e Gilmour in fase di costruzione quasi regala al Napoli un’altra occasione. La palla arriva a Musah che, non riuscendo a controllarla correttamente, favorisce l’uscita del portiere Meret, il quale interviene tempestivamente per sventare il pericolo.

Nel corso della partita, al minuto 33, i rossoneri hanno orchestrato un’azione complessa partendo dal lato sinistro del campo per spostarsi verso destra. L’azione culmina con un cross di Morata seguito da un altro cross che va a pescare Loftus-Cheek al centro dell’area. Tuttavia, il portiere avversario, Meret, riesce a fermare il tentativo con una parata. Poco dopo, al minuto 36, la squadra ospite cerca di mettere in difficoltà il portiere Maignan con un tiro a giro di Politano.

La palla non entra e si perde di poco fuori dal campo. La pressione dei partenopei non cessa, infatti dopo soli due minuti riescono a costruire un’altra solida azione offensiva che porta McTominay al tiro dal limite dell’area, ma Maignan è pronto e blocca il pallone a terra.

La partita continua a offrire emozioni e dinamiche interessanti: al 43′ è il turno di Kvaratskhelia di incidere nel match. Il giocatore georgiano si distingue per un’azione individuale, partendo dalla fascia sinistra, si sposta verso il centro e dal limite dell’area lascia partire un tiro preciso e potente di destro che si infila nell’angolino, superando Maignan e permettendo ai partenopei di incrementare il vantaggio.

Nella ripresa, subito al 2′, c’è un episodio che vede protagonista Morata. In occasione di un cross proveniente da destra da parte di Chukwueze, Morata colpisce di testa e supera Meret. Tuttavia, l’arbitro Colombo annulla il gol a causa di una posizione di leggero fuorigioco dello spagnolo. Al minuto 8, è ancora Loftus-Cheek a mettersi in evidenza con una progressione sulla fascia destra. Utilizzando la sua forza fisica, riesce ad arrivare sulla linea di fondo campo e effettua un cross al centro, ma né Morata né Okafor riescono a raggiungere il pallone per un soffio. L’undicesimo minuto vede Kvaratskhelia protagonista di un’azione di precisione e visione di gioco. Il georgiano, con un intelligente passaggio, trova Olivera nel cuore dell’area avversaria in una sovrapposizione interna. Olivera esegue un cross teso dalla sinistra mirando al centro, dove Lukaku tenta con il mancino, ma il suo colpo finisce alto sopra la traversa. Un quarto d’ora dall’inizio del secondo tempo, il Napoli lancia un contropiede, sfruttando ancora Kvaratskhelia che parte dalla sinistra e serve McTominay al centro. Lo scozzese, però, apre troppo il tiro col destro e spreca una ghiotta occasione proprio davanti alla porta. Al 17′, l’allenatore Fonseca decide di apportare alcuni cambiamenti strategici inserendo Leao e Pulisic al posto di Emerson e Okafor. A risposta, Conte risponde al 24′ con il primo cambio, portando Mazzocchi in campo al posto di Politano e modificando il modulo disponendosi con un 5-4-1 più difensivo. La strategia di Conte si evolve ulteriormente al 32′ con un doppio cambio che vede l’uscita dei protagonisti della serata, Lukaku e Kvaratskelja. Al 42′ scocca l’ora del 16enne Camarda che entra al posto di Loftus-Cheek, con Fonseca che dispone la squadra con il 4-2-4 nei minuti finali, ma il Napoli si difende con ordine e non rischia più nulla fino al triplice fischio finale di Colombo.

Antonio Conte, allenatore del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Dazn dopo la vittoria per 2-0 in trasferta contro il Milan. Di seguito le sue dichiarazioni.

Si può nascondere ancora dal fatto che il Napoli sia tra le favorite?
“Qua nessuno si nasconde, noi vediamo realisticamente e dobbiamo vedere quello che stiamo facendo quest’anno che, ripeto, dopo dieci giornate secondo me ha qualcosa di incredibile. Inaspettato, penso neanche il più folle poteva pensare a una cosa del genere. Detto questo rimaniamo molto ma molto umili, con i piedi per terra, cercando di andare di partita in partita. Qua non si tratta di nascondersi, io ho le spalle larghe. Le responsabiità me le hanno sempre date a prescindere, perché comunque ho un nome e una carriera e qualcosa penso di aver fatto. Noi non ci nascondiamo, noi cerchiamo di fare più punti possibili ogni partita. Ogni club quando inizia la stagione sa benissimo qual è il suo obiettivo. Noi sappiamo qual è il nostro obiettivo quindi non ci vogliamo nascondere. Il nostro obiettivo a inizio anno era prima di tutto tornare in Europa, perché il Napoli dopo 14 anni non gioca le coppe quest’anno. Poi se riusciamo a entrare dalla porta principale poi tutto di guadagnato, ma sappiamo che altre 5-6 squadre hanno la nostra idea, sappiamo benissimo quanto conta giocare la Champions. Ma noi partiamo di rincorsa: non vi dimenticate, ribadisco, che stiamo parlando di una squadra che è finita 41 punti dietro la prima in classifica. Quindi noi non ci vogliamo nascondere. Vogliamo che i nostri tifosi sognino, poi rimaniamo per terra perché Napoli è un ambiente bello caldo e c’è bisogno di equilibrio”.

Cosa ti piace tanto della tua squadra e ti rende orgoglioso del lavoro fatto?
“Guarda mi rende orgoglioso che nel giro di quattro mesi siamo riusciti a creare un gruppo molto unito e solido, dove si pensa col ‘”noi” e non con “l’io”. Questo è sicuramente uno dei migliori gruppi che ho avuto in carriera, e quando c’è unità d’intenti e tutti quanti vedono lo stesso obiettivo, c’è una visione all’interno tra me e il club, questo si percepisce in tutto l’ambiente. Quello che piace è l’ambiente che abbiamo creato a Castel Volturno con tutti quanti, dal giardiniere al magazziniere, al massaggiatore e fisioterapisti ai calciatori. Respiro aria veramente pulita, bella, respiro la passione e l’entusiasmo. Quando mi capita di trovare questo tipo di situazioni io la vivo con passione, ma soffrendo, io soffro perché vorrei vincerle tutte. Ogni pre partita c’è l’ansia di prepararla e dire ai ragazzi tutte le cose. Questa partita abbiamo dovuto prepararla con un solo allenamento, noi abbiamo giocato sabato e domenica chi aveva giocato ha riposato, e lunedì abbiamo preparato la partita. Quindi ringrazio lo staff e tutte le persone che vengono stressate continuamente, perché io chiedo molto a me stesso ma chiedo molto anche agli altri,  quindi questa disponibilità di tutti, da parte dei ragazzi, quest’unità d’intenti, è la cosa che mi piace di più. Poi la passione che ha Napoli è una responsabilità… Proprio per questo motivo vorrei sempre vincere, proprio per vivere bene la settimana in modo che sono tutti contenti. Oggi ribadisco ai nostri tifosi, che anche oggi ci hanno seguito con passione incredibile, è giusto che loro sognino perché la squadra ha fatto tanti punti, al tempo stesso dobbiamo essere preparati anche quando ci sarà qualche battuta d’arresto, qualche battuta a vuoto. C’è grandissima volontà da parte nostra di rendere orgogliosi i tifosi della squadra napoletana, io penso se ne siano accorti della voglia, della determinazione anche di chi è entrato. Questa è la cosa che mi piace di questo gruppo, che sono aperti e credono in quello che facciamo”.

Una considerazione: hai vinto con la Juve, con l’Inter, col Chelsea, poi la piccola parentesi col Tottenham che sta facendo fatica ancora…
“Tutti devono capire anche uno dove va… Capisco che c’è sempre grande aspettativa, però se poi vai in un posto dove comunque c’è difficoltà… Io penso che al Tottenham non abbia fatto bene, ma abbia fatto benissimo, dal nono posto siamo andati in Champions. Sono due anni che sono andato via io e comunque non entra in Champions, quando sono andato via per scelta personale li ho lasciati in zona Champions e hanno chiuso all’ottavo posto. Io penso di aver fatto la differenza anche lì. Se mi chiedono i miracoli grandi… Io sicuramente posso dare un’accelerata e portare la squadra a fare il massimo, ma non sempre il massimo significa vincere”.

Se vincessi anche a Napoli sarebbe un qualcosa di straordinario…
“Sarebbe qualcosa di incredibile vincere a Napoli. Ci siamo dati tre anni di tempo, stiam partendo di rincorsa perché nessuno deve dimenticare come è finito l’anno scorso. A volte mi dicono “Il Napoli due anni fa ha vinto”, e tre anni fa ha vinto il Milan, quattro anni fa la Juventus. Cioè una base c’è, ce l’hanno tutti. Però la differenza è che l’anno dopo le altre squade sono arrivate in Champions, e noi decimi perdendo dei giocatori importanti. Stiamo ricostruendo qualcosa, secondo me c’è bisogno di tempo. Chi fa sport a certi livelli sa benissimo che non si può eliminare il percorso, che accadano sempre i miracoli. I miracoli possono accadere una volta, però poi c’è lavoro da fare. Il percorso si può accorciare, però c’è sempre da farlo questo percorso. Io son convinto che quest’anno sarà molto molto dura. Se raggiungessimo l’obiettivo che ci siamo prefissi penso che sia già qualcosa di importante, perché significa che qualche altra squadra sta fuori. Al tempo stesso non ci poniamo dei limiti, questo è fuori dubbio, però dobbiamo rimanere umili”.

Il tuo rapporto con Lukaku? Quando lo alleni tu è un altro giocatore…
“Con Romelu c’è sicuramente grande empatia. Lui è voluto venire a Napoli a tutti i costi, l’ha dimostrato sia a livello contrattuale ad aspettare e rinunciando a squadre inglesi. Voleva venire a Napoli e che lavorassimo di nuovo insieme. Io posso parlare benissimo di Romelu perché è un ragazzo a posto, ma come tutti. Io ho la fortuna di avere un gruppo di ragazzi, sia quelli che sono rimasti che quelli arrivati quest’anno, che sono dei ragazzi eccezionali. In un gruppo quando hai ragazzi pronti a morire sportivamente per la maglia per cui giocano, puoi chiedere di tutto”.

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