Napoli, pari ad Alkmaar e qualificazione rinviata. Gattuso: ci è andata anche bene, errori nella gestione della gara.

epa08860849 Goalkeeper Marco Bizot and Bruno Martins Indi of AZ Alkmaar in action against Hirving Lozano (L) of Napoli during the UEFA Europa League match between AZ Alkmaar and SSC Napoli at the AFAS Stadium in Alkmaar, The Netherlands, 03 December 2020. EPA/OLAF KRAAK
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l Napoli non va oltre l’1-1 sul campo dell’AZ Alkmaar e deve rinviare la qualificazione ai sedicesimi di finale di Europa League. Gli azzurri rimangono in testa al girone con due punti di vantaggio su AZ e Real Sociedad, ma nell’ultimo turno con gli spagnoli devono conquistare almeno un punto.

Con una vittoria, oltre alla qualificazione i partenopei concluderebbero al primo posto. Gattuso parte inizialmente con cinque cambi rispetto alla squadra che domenica ha avuto la meglio sulla Roma in campionato. Entrano Ospina, Maksimovic, Ghoulam, Bakayoko e Politano. Slot, il tecnico degli olandesi, lascia in panchina a sorpresa Karlsson e Boadu e punta in attacco sulla velocità e la fantasia di Aboukhal. La partita si mette bene per gli azzurri dopo appena 5′. Mertens riceve sotto porta da Di Lorenzo e devia il pallone in fondo alla rete. L’AZ, che aveva preparato una gara d’attesa confidando nelle ripartenze veloci, è costretto a modificare il suo atteggiamento tattico. I tentativi degli olandesi, però, non portano a risultati concreti. Nel primo tempo l’unica importante occasione per pareggiare capita sui piedi di Aboukhlal. Sulla conclusione rasoterra, Ospina si distende e devia in angolo. Il Napoli riesce a sfiorare il gol in un paio di occasioni con Mertens, ma complessivamente tende più che altro a gestire la gara con il possesso palla. In questa fase è determinante il contributo di Bakayoko che si oppone a quasi tutti i tentativi degli olandesi. Nella ripresa l’AZ si presenta con un piglio più aggressivo e i risultati si vedono presto. All’8′, infatti, gli olandesi trovano il pareggio. Koopmeiners calcia al volo su uno spiovente proveniente dalla bandierina e Martins Indi, davanti alla porta, devia con il tacco, battendo Ospina. Il portiere del Napoli dopo sei minuti salva il risultato deviando un rigore calciato da Koopmeiners e fischiato dall’arbitro per un fallo di Bakayoko su Aboukhlal. Anche a seguito dei cambi la partita si fa più equilibrata. Il Napoli sfiora due volte il raddoppio con Petagna. Gli olandesi spingono in avanti fino alla fine in cerca del successo, ma il risultato non cambia.

Potevamo chiuderla, non siamo stati bravi. Non abbiamo gatto una grandissima prestazione, abbiamo commesso errori e alla fine ci è andata bene. Abbiamo dato troppo campo a loro, sull’1-0 non siamo stati bravi a gestire. Se si va ad analizzare bene ci sarebbe stata anche la sconfitta oggi, ma non è facile venire a giocare qui, lo sappiamo. Potevamo leggere meglio delle situazioni. Ultimamente chi entra dalla panchina ci sta dando tanto, oggi invece hanno dato poco. Ce la giocheremo tra una settimana con la Real Sociedad. Ma c’è rammarico perché con un po’ d’attenzione potevamo portarla a casa, anche se poi ci stava anche la sconfitta. Potevamo gestirla un po’ meglio”.

C’è qualche buona notizia stasera? “Ci sono le cose positive, assolutamente. Ma bisogna parlare prima delle cose negative. Potevamo gestirla meglio sui 90 minuti, in fase di possesso e non possesso. C’è rammarico, ma potevamo lasciarci anche i tre punti qua, ci è andata bene. Abbiamo giocato contro una squadra vera, che ha velocità e attacca bene lo spazio. Nel secondo tempo abbiamo fatto male noi, chi è entrato ci ha dato poco e ci può stare. Adesso testa a Crotone, sarà una partita molto difficile perché abbiamo speso tanto. Bisogna ritrovare le forze per fare una grande partita a Crotone”.

Quanto le fa piacere l’idea di rinnovare il contratto e lavorare a lungo col Napoli? “Giuntoli l’ha detto che siamo vicini, vediamo. Per me i contratti non sono la priorità. La priorità è il lavoro quotidiano. Ora c’è chi di dovere che sta guardando i contratti, ma a me non fanno impazzire. A me piace il campo, piace parlare la lingua che amo io. Io so che a volte sono pesante coi giocatori, ma io sono fatto così. Ho provato a farlo in maniera diversa questo lavoro, ma non ce la faccio. Per il rinnovo vediamo, se si firmerà tra un mese, due mesi o dieci giorni. Non lo so”.

Si parla poco dell’assenza di Osimhen? “E’ inutile che lo diciamo e lo ricordiamo, bisogna fare di necessità virtù. C’è un allenatore molto bravo, Allegri, che mi ha lasciato una cosa in testa. Mi diceva sempre ‘Pazienza, l’importante è arrivare a giocare in undici’. Mi è rimasto in testa. Oggi m’è piaciuto com’è entrato Petagna. Settimana scorsa ha fatto fatica con il Rijeka, oggi invece è entrato bene. Ha qualità diverse rispetto agli altri attaccanti. Inutile ribadire che manca Osimhen, non cambia nulla. Cerchiamo di far giocare al massimo gli attaccanti che abbiamo. Quando rientrerà Osimhen vedremo”.

Pioli vi ha messo con Inter e Juve davanti al Milan come forza d’organico. “Se lo dicono loro, va bene così. Io so di avere una squadra forte, ma non so se potremo giocarcela fino all’ultima giornata per lo scudetto. L’obiettivo è dare continuità, poi alla fine tireremo le somme”.

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