Napoli raggiunto sul pari a Bologna.

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Il Bologna trova il pari 2-2 al Dall’Ara contro il Napoli scudettato recuperando un doppio svantaggio.

La squadra di Spalletti con questo pari sale a 87 punti mentre quella di Thiago Motta si porta a 51. Azzurri in vantaggio al 14′ grazie a Osimhen che approfitta di un erroraccio di Skorupski.

Lo stesso attaccante nigeriano ci prova al 34′ con un pallonetto ma il portiere del Bologna non si fa sorprendere. Nel finale di tempo Arnautovic ha provato a dare la scossa al Bologna ma non ha concretizzato. Al 54′ il Napoli raddoppia ancora con Osimhen: Bereszynski manda l’attaccante in porta e con un diagonale di destro batte il portiere rossoblù, siglando il 25° centro stagionale per il capocannoniere della Serie A.

Al 62′ il Bologna accorcia le distanze: tiro di Sansone, respinta di Gollini e Ferguson insacca da pochi metri. Il Napoli cerca di controllare la gara, ma il Bologna spinge fino alla fine e all’84’ trova il gol del pari. Sul corner di Sansone arriva il colpo di testa vincente di De Silvestri per il 2-2 finale. Al 97′ il Napoli rischia anche la beffa ma viene annullato il gol al Bologna di Sansone per fuorigioco.

Il tecnico del Napoli Luciano Spalletti ha parlato ai microfoni di DAZN dopo la sfida esterna contro il Bologna pareggiata per 2-2.

Nonostante lo 0-2, non era così contento: cosa la preoccupava?
“Quando il pallino ce l’hanno gli altri, diventa tutto più difficile. Chiedevo un gioco più pulito, anche se poi abbiamo creato diverse situazioni per chiuderla. Non ci siamo riusciti e poi c’è stato il ritorno del Bologna, squadra di qualità e allenata benissimo come si è visto”.

In cosa può migliorare Kvara?
“Più lo vedo e più son convinto che sia fortissimo. Però, quando gli altri ci pressano, è difficile portarla in avanti. Bisogna aiutare chi sa costruendo, se si fa due passaggi si può andare subito da Osimhen. Deve legare di più, perché sa anche gestire situazioni che liberano possibilità di sviluppo”.

Cosa le rimane dentro di questi due anni e soprattutto dell’ultimo?
“Tantissime cose. Per costruire un campionato come quello che abbiamo fatto noi, ci vuole la partecipazione di tutte le componenti. Il sentimento della città fa la differenza, motiva, dà la qualità e ti fa risollevare quando sei un po’ depresso. Basta incontrare i napoletani e diventa tutto più facile”.

Cosa c’è in quel tatuaggio?
“E’ un prurito che senti addosso, poi vai a vedere quello che c’è e mi aspettavo che ci fosse quello. Può darsi che vada a fare tutto il braccio, ci sono altre cose”.

Quando sente che rimanere al Napoli è un privilegio, che pensa?
“Non commento le parole del presidente. Sono organizzato mentalmente per festeggiare con il popolo e con i calciatori. Per questo, anche oggi hanno fatto una grande partita”.

Quanto c’è di tuo nei 25 gol di Osimhen?
“E’ una cosa che si fa piano piano, riconoscendo le qualità dei calciatori e trovando delle strade per seguirli bene. E’ bravo a campo aperto, di testa e a pressare. E’ un calciatore fortissimo, farà bene in qualsiasi squadra andrà a giocare ed è un bravo ragazzo visto che leva beghe alla squadra. Ha ancora molte cose da imparare, lui lo sa e diventerà ancora di più un top player”.

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