E’ il Barcellona di Xavi ad accedere ai quarti di finale della Champions League 2023-2024. I blaugrana si impongono 3-1 in casa sul Napoli oggi 12 marzo 2024, dopo l’1-1 della gara di andata al Maradona, e superano nel doppio confronto la squadra di Calzona che così esce dalla Champions e perde l’occasione di fare i punti decisivi per qualificarsi al mondiale per Club, lasciando strada alla Juventus.
Calzona sceglie Rrahmani al fianco di Juan Jesus al centro della difesa, con Mario Rui preferito a Olivera sulla corsia sinistra. Traoré vince il ballottaggio con Cajuste in mezzo al campo, mentre il tridente è quello titolare. Assenze pesanti in casa blaugrana, visto che Xavi deve rinunciare a Pedri, De Jong e Gavi, oltre a Ferran Torres, Balde e Marcos Alonso. Xavi sceglie le due mezzali Gundogan e Fermin Lopez ed è titolare anche il sedicenne Yamal, con Raphinha che vince il ballottaggio con Joao Felix sull’altro lato del tridente.
Primo tempo intenso e ricco di emozioni allo Stadio olimpico Lluis Companys tra Barcellona e Napoli con la prima occasione che arriva dai padroni di casa al 1′ con Yamal che riceve da Fermin Lopez al limite dell’area e calcia di prima intenzione ma altissimo. Subito però risponde il Napoli al 4′ con Politano che verticalizza di prima intenzione per Osimhen che a tu per tu con Ter Stegen, gli calcia addosso, ma il guardalinee alza la bandierina per segnalare il fuorigioco. Sale di intensità il pressing della squadra di Xavi.
Al 13′ lancio di Cubarsì per Fermin Lopez che calcia in caduta ma alza la conclusione. Al 15′ il Barca passa in vantaggio proprio con Fermin Lopez che sfrutta al meglio il servizio di Raphinha a centro area e di piatto batte Meret per l’1-0. Il Barca non si ferma e dopo due minuti raddoppia. Al 17′ arriva il gol di Cancelo che ribadisce in rete dopo il palo colpito da Raphinha a coronamenti di un’azione di contropiede_ 2-0. Terribile uno-due dei blaugrana.
Il Napoli cerca di riorganizzarsi e riesce a rimettere in piedi la gara al 30′: Di Lorenzo verticalizza per Politano che scarica a rimorchio per Rrahmani che di prima intenzione trova l’angolino per il 2-1. Al 34′ il Napoli sfiora il pareggio: Mario Rui crossa sul secondo palo per Di Lorenzo che di testa indirizza all’incrocio ma c’è il grande intervento con la mano di richiamo del portiere blaugrana che salva il risultato. Al 50′ Osimhen resta a terra dopo un contatto in area con Cubarsì e chiede il rigore, il tocco sul piede c’è ma per l’arbitro Makkelie è tutto regolare.
Ad inizio ripresa ancora Napoli in pressione e al 47′ tocca a Kvaratskhelia sfiorare il pareggio. Il georgiano riceve al limite dell’area e conclude a giro sfiorando il palo. Xavi passata la paura cerca di rialzare il baricentro e al 55′ ci prova ancora Raphinha ma Meret respinge. Lo stesso brasiliano ci riprova poco dopo su punizione ma il portiere del Napoli è attento.
Il Napoli perde terreno e rischia ancora al 68′: su azione d’angolo il pallone finisce nella zona di Sergi Roberto, che lo calcia verso l’area piccola, dove viene deviato prima da Araujo e poi da Yamal in rete ma l’arbitro ferma tutto per la posizione irregolare dell’attaccante blaugrana. Ancora Meret protagonista al 74′ su una conclusione improvvisa dal limite dell’area di Gundogan, respinta in corner.
Calzona inserisce anche Raspadori e rialza la testa all’80’ dove sbaglia una occasione clamorosa: Olivera crossa sul secondo palo dove c’è il neo entrato Lindstrom che di testa da solo manda solo sul palo esterno. E per la legge non scritta del calcio, ‘gol sbagliato, gol subito’, all’83’ arriva il terzo gol del Barcellona con Lewandowski che sfrutta al meglio un’azione splendida dei blaugrana palla a terra con Sergi Roberto che scambia con Gundogan e, a tu per tu con Meret, serve l’attaccante polacco che deposita in rete il pallone del decisivo 3-1. Nel finale di gara, Napoli ancora pericoloso, all’89’ Kvaratskhelia salta Yamal e serve Oliveira che calcia di prima intenzione ma colpisce la traversa. Poi al 92′ Kvara sfiora ancora il gol ma sfiora solo l palo alla destra di Ter Stegen.
Nel post-partita di Barcellona-Napoli, il tecnico azzurro Francesco Calzona è intervenuto ai microfoni di Sky Sport: “Abbiamo concesso troppo al Barça, abbiamo perso troppi palloni. Siamo stati larghi, abbiamo fatto poca fase preventiva, contro queste squadre non puoi permettertelo. In generale, è stata una gara a fasi alterne. In dei momenti abbiamo fatto anche benino, abbiamo anche rischiato di pareggiare la partita, ma quando perdi queste partite è chiaro che qualcosa non ha funzionato. Eravamo preparati a un avversario difficile, sapevamo di non dover concedere e invece l’abbiamo fatto. Abbiamo sbagliato un sacco di appoggi e di passaggi facili, così abbiamo perso la partita“.
Rigore non concesso?
“Mi sembrava rigore netto e non capisco perché a questi livelli il VAR non si prenda tempo sufficiente per prendere una decisione. Velocemente hanno deciso che non c’era nulla e questo mi dispiace perché poteva cambiare la partita“.
Non mi aspettavo un Napoli che subisse i contropiedi del Barcellona
“E’ vero. Di solito quando hai la palla devi fare la fase difensiva preventiva e oggi non l’abbiamo fatta, eravamo sparsi per il campo e questo non mi piace. Oggi ogni volta che perdevamo palla partivano a campo aperto. C’è tanto da lavorare, è una cosa da sistemare nel minor tempo possibile. Noi quando esce Lobotka in pressione dobbiamo tenere le mezzali in copertura e questo errore ha portato al gol del 2-0“.
Per oltre mezz’ora però siete stati dominanti. Vi è mancato un po’ di coraggio?
“Non rischiamo il passaggio, cerchiamo il passaggio sicuro e anche oggi durante la riunione tecnica ho chiesto di rischiare la palla, specialmente sulla loro trequarti. Questo è un aspetto che va migliorato: a volte lo fanno, ma troppo poco, bisogna farlo molto di più. Osimhen è andato spesso in fuorigioco perché il passaggio arrivava troppo tardi”.
Quale sarà il tuo futuro e quello del Napoli?
“Abbiamo il campionato, ci sono tante partite e dobbiamo cullare il sogno di riagganciare le squadre che sono davanti a noi. E’ difficile, ma la matematica non ci condanna. Per quanto riguarda me, è l’ultimo dei pensieri. I ragazzi si stanno impegnando e penso che un passettino avanti lo abbiamo già fatto“.