Il Napoli ferma la sua serie record di vittorie pareggiando la nona, ma il pari all’Olimpico consente agli azzurri di restare in testa insieme col Milan al termine di una vibrante gare senza gol.
La Roma riscatta il tonfo in Europa cercando di più la vittoria, ma l’organizzazione eccellente di Spalletti è difficile da superare. Il tecnico, come prima Mourinho, viene espulso alla fine.
Partita tosta ed equilibrata all’Olimpico con pari finale che serve più al Napoli. La Roma, furente dopo il crollo in Norvegia della squadra B, si batte con intensità, blocca in interdizione molte iniziative della capolista con un ottimo Cristante.
Osimhen e Abraham protagonisti, giallorossi meglio all’inizio, poi rinvengono i napoletani.
Dopo la grande occasione di Abraham nel primo tempo, un palo e una traversa di Osimhen nel secondo.
Grande ardore, nervi tesi, Pellegrini e Mancini sfiorano il vantaggio. Viene espulso Mourinho per doppia ammonizione e alla fine il rosso tocca pure a Spalletti. La Roma ci prova fino al 97′, ha una reazione convincente ma continua a non vincere gli incontri con le grandi.
Spalletti puo’ comunque uscire soddisfatto dal suo vecchio stadio. (ANSA).
Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, parla così ai microfoni di DAZN dopo il pari in casa della Roma: “Voglio subito chiarire l’episodio dell’espulsione: a fine gara sono andato da Massa e gli ho detto “comunque, bravo”. Lui ha messo insieme il tutto e mi ha buttato fuori… Una roba che veramente mi distrugge, perché vieni con le migliori intenzioni, ti metti lì buono e zitto… Spero capisca e riesca a far chiarezza su ciò che ha interpretato”.
Se l’aspettava una Roma così?
“Entrambe le squadre hanno giocato una buonissima gara, tutte e due hanno provato ad attaccare e vincere mantenendo però grandissimo equilibrio, senza mai scoprire il fianco: ecco perché ci sono state poche occasioni per fare gol”.
Anguissa era così forte anche quando è arrivato?
“Lui è un atleta forte, un uomo vero e sa far tutto. Deve solo migliorare sulla finalizzazione, perché col volume di lavoro che fa riesce a ritagliarsi spazi per concludere. Meno ci si mette mano e meglio è in queste situazioni, rischi solo di far danni”.
Avete mostrato voglia di vincerla.
“Bisogna avere la mentalità di spingere forte, per creare un atteggiamento corretto di squadra, cosa che la squadra merita. A volte non sono tanto convinti e devi tentare di dargli l’aiutino, ma quando recepiscono fanno le cose bene. Era una partita difficile in un momento difficile, solo in fondo siamo riusciti ad andare veloce in verticale con scambi di posizione ma sono contento perché la squadra ha mostrato di avere qualcosa addosso”.
Ancora sull’espulsione.
“Mi devasta e probabilmente dispiace anche a Massa…”.
Il rapporto con l’Olimpico invece?
“Si sono rivolti a me e ho detto loro che ero io. Ho ricordi bellissimi legati a questo stadio”.
Massa potrebbe cambiare giudizio?
“Mi dispiace, quella cosa l’ha capita bene. Non ho detto nulla durante tutta la partita, avevo Irrati accanto a me. Ho tenuto anche fermi quelli della panchina, siamo stati seduti e composti: ritrovarmi fuori così mi dispiace”.
C’è incomunicabilità con gli arbitri?
“Dal mio punto di vista no, sono solo andato a salutarlo in fondo. Anzi, per me Massa ha arbitrato benissimo e non mi pare gli siano state create difficoltà”.
Il siparietto più gustoso si svolge alle spalle della sala stampa dove Mourinho e Spalletti si incrociano e si abbracciano con sincero trasporto. Si parla dell’abbraccio tra Luciano Spalletti e Jose Mourinho sull’edizione odierna della Gazzetta dello Sport: “Luciano sottolinea con complicità: «Hai capito quello che devi fare…» quasi voglia dargli un consiglio sull’ambiente romano. Poi si allontanano ridendo e scaricando l’adrenalina di una gara complicata per tutti.
Il portoghese fa in tempo però a chiedere: ‘Perché ti ha dato rosso anche a te?‘. E Spalletti risponde dispiaciuto: ‘Sono andato a salutare Massa parlandogli di alcuni episodi e poi alla fine gli ho detto “comunque bravi», applaudendo. Lì a un passo, per farmi sentire, e lui ha frainteso. Ma non c’era nulla di ironico. Hanno arbitrato bene veramente. E io sono stato fermo e zitto al mio posto per tutta la gara. Mi ha detto io scrivo quello che ho sentito. Ma non è successo niente’.