Napoli, solo un pari con la Salernitana, festa scudetto rimandata.

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Festa scudetto rinviata. Il Napoli pareggia 1-1 in casa con la Salernitana nel match valido per la 32esima giornata e perde la chance di festeggiare già oggi il titolo di campione d’Italia 2022-2023.

Gli azzurri, che avrebbero conquistato il titolo con una vittoria, vanno in vantaggio al 62′ con Olivera ma si fanno raggiungere all’84’ da Dia.

La formazione di Spalletti, prima con 79 punti, deve aspettare almeno la sfida di giovedì sul campo dell’Udinese per festeggiare.

La formazione di Spalletti carica subito a testa bassa: fuga di Lozano e cross, Osimhen non trova la porta al 3′. Il copione viene proposto anche al 7′: stavolta l’attaccante nigeriano spedisce verso i pali, ma Ochoa non ha difficoltà a bloccare. Si gioca solo nella metà campo della Salernitana, che riesce a rimanere ordinata e compatta chiudendo gli spazi.

Gli azzurri gestiscono il possesso del pallone ma faticano a trovare varchi. I partenopei provano a sfruttare le palle inattive. Al 23′ punizione di Zielinski e colpo di testa di Osimhen, serve una super-parata di Ochoa per salvare lo 0-0.

Poco dopo, su corner, ci prova Rrahmani: incornata imprecisa, nessun pericolo per la Salernitana. Gli ospiti si fanno vivi nell’area avversaria con un cross di Mazzocchi che, dopo la deviazione di Olivera, diventa un grattacapo per Meret. Al 42′ ancora Ochoa protagonista: Anguissa controlla e calcia al volo, il portiere granata è attento.

La ripresa inizia con lo stesso copione: Napoli in avanti, Salernitana chiusa. Al 51′ si vede Kvaratskhelia, con un destro a giro che non ha la parabola ideale. Il forcing azzurro viene premiato al 62′. Corner di Raspadori, Olivera è perfetto nell’inserimento sul primo palo: colpo di testa e 1-0. Il gol è una liberazione, sugli spalti del Maradona esplode la festa. Il Napoli può giocare con maggiore scioltezza e va subito vicino al raddoppio con Elmas al 66′: azione personale, palla fuori di un soffio. La Salernitana prova a rimanere agganciata al match e si fa viva dalle parti di Meret con Kastanos. E’ il Napoli, però, a sfiorare il raddoppio prima con Osimhen e poi con Kvaratskhelia. All’84’, però, la Salernitana gela il Maradona. Dia riceve palla, salta Osimhen e spara: sinistro perfetto, 1-1. Il Napoli si getta in avanti nel finale per cercare il gol scudetto. Kvaratskhelia prova, Ochoa è strepitoso. Il portiere, in pieno recupero, cancella anche la chance di Simeone: finisce 1-1, festa scudetto rinviata. (AdnKronos)

Dopo il pareggio casalingo contro la Salernitana, il tecnico del Napoli Luciano Spalletti ha parlato ai microfoni di DAZN: “Ai ragazzi spiace tantissimo non aver dato questa felicità a questo pubblico meraviglioso. Poi lo senti, lo percepisci da un po’ di tempo che questi punti sono i più faticosi. Poi se trovi una squadra stimolata, ben allenata come la Salernitana che si è chiusa a riccio diventa un po’ più difficile. Poi un po’ di ingenuità sul gol”.

Il suo punto di vista.
“Se anche dovessimo vincere diventa più tranquillità, piacere nel vedere gioire la gente perchè si percepisce questo amore e glielo devi donare. Noi rappresentiamo quello che è il loro sogno. E’ giusto che lo ricevano questo sogno che hanno. Noi siamo quelli che materializzano il sogno dei nostri tifosi. Dobbiamo farlo questo gol in più per donarlo a loro. Da un punto di vista mio si dilazione il godimento perchè in questa situazione di classifica io ci sto comodissimo. Rimandiamo ma è un allungare i festeggiamenti perchè poi sono convinto che quei due punti li faremo”.

Lo Scudetto?
“Riceveranno una frustata di entusiasmo tutti quelli che amano questo sport se il Napoli dovesse vincere lo Scudetto. Sarà una cosa che farà piacere a chi ama questo sport”.

Quanto la senti tua questa stagione?
“I complimenti li giro ai ragazzi perché loro hanno creato la disponibilità e si sono messi a fare a testa bassa quello che gli si chiedeva. Sono diventati un gruppo di amici, una squadra e i pensieri oggi erano quelli: pensiamo al compagno e alla squadra, pensiamo a fare un dribbling in più per il compagno. Chiunque viene a vestire questa maglia, con il passato che ha questa società, non c’è via di scampo. Hai solo una possibilità per uscirne a testa alta, ovvero se riesci a vincere il campionato. Sennò hai sempre fatto cose parziali”.

Quando ci sono questi momenti in cui l’avversario prende le misure, non si dovrebbe essere un po’ più “sporchi”?
“C’è solo un modo per non ricevere le critiche: non farlo. Se giochi e fai l’allenatore stai tranquillo che ti arrivano. Ci sono i cecchini (ride ndr) e ti sparano. Per me non è un problema. Si va a fare quello che bisogna fare perché l’obiettivo è arrivare primi. Poi quando capitano le partite come oggi essere più sporchi può essere la soluzione. Bisogna giocare i palloni oltre la linea difensiva. Ora non si ha quella lucidità avuta in altre le partite perchè questo chilometro qui diventa il più fatico però si può andare a giocare addosso alla prima punta come nella ripresa. Il centrocampista andava ad attaccare fra la prima punta e la punta esterna e fa sì che magari ci perdi palla ma la riaggressione determina entusiasmo allo stadio. E’ questa voglia di fare che ti fa crescere l’autostima e la convinzione di farcela. Quando giochi sui piedi e riporti diventa anche noiosa. Se c’è qualche pallone buttato là dietro, qualche contrasto e si va forte a recuperare palla diventa più trainante del clima che c’è in questo stadio”.

Quanto sei orgoglioso di aver costruito una cosa simile che ha messo il lavoro al centro di tutto?
“E’ chiaro che se dovesse succedere un po’ di soddisfazione ce l’ho anche io. Ma se lo meritano i calciatori perché ho visto con che attenzione, disponibilità e qualità sono venuti a fare gli allenamenti. Io cito chi ha giocato meno perchè costringono chi ha giocato di più a mantenere alta l’asticella e diventa difficile andare ad essere una squadra molle e demotivata”.

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