Nella notte del toccante tributo a Gigi Riva, l’Italia si spegne e cade 3-1 a San Siro sotto i colpi della Francia. I Bleus di Deschamps vincono senza troppa fatica l’ultima partita del gruppo A2 di Nations League e volano ai quarti di finale della competizione da primi della classe. Agli Azzurri sarebbe bastata anche la sconfitta con un gol di scarto, arriva un risultato che condanna al secondo posto.
Rispetto al Belgio, Spalletti schiera Vicario e Locatelli dal primo minuto (con capitan Donnarumma fuori per virus intestinale) e conferma Barella alle spalle di Retegui nel già visto 3-5-1-1. L’inizio degli Azzurri segue il copione dell’andata al Parco dei Principi e il big match inizia con un dèjà vu. A San Siro, l’Italia va sotto dopo 2 minuti ed è subito costretta alla rincorsa. Pronti, via e Rabiot sfrutta il corner di Digne dalla sinistra, supera Buongiorno e infila l’1-0 alle spalle di Vicario. Dopo la partita senza gol incassati contro il Belgio, la Nazionale torna a prendere gol. Poi, accusa il colpo e fatica a superare la metà campo nella prima mezz’ora: Barella ci prova dalla distanza e Retegui cerca di farsi vedere dalle parti di Maignan, ma non nascono pericoli concreti. Così, la Francia ne approfitta e al 32’ raddoppia con la punizione-capolavoro di Digne: l’ex Roma piazza un gran sinistro a giro sotto la traversa e Vicario è sfortunato, perché il pallone tocca la traversa, la sua spalla e finisce in rete. Potrebbe essere un colpo da ko, ma è qui che l’Italia reagisce e rimette in campo sprazzi del carattere visto dopo la delusione agli Europei. Al 36’ Dimarco e Tonali scambiano sulla fascia, poi l’interista va al cross e pesca Cambiaso in mezzo all’area con un cross al bacio. L’esterno della Juve ringrazia e piazza il sinistro alle spalle di Maignan nel boato dei 68mila di San Siro. Due a uno Francia all’intervallo.
Si riparte senza cambi, con un’Italia che torna in campo sulla scia di un bel finale di primo tempo e prova a farsi vedere sempre sulla sinistra, sfruttando le accelerate di Dimarco. La prima occasione degna di nota della ripresa arriva intorno all’ora di gioco, ma il sinistro dalla distanza di Locatelli finisce sopra la traversa. Poi, la Francia colpisce di nuovo al primo al primo affondo e lo fa ancora con Rabiot, che al 65’ sfrutta di testa un altro cross di Digne e beffa Vicario per il tris. A questo punto, Spalletti si gioca i cambi per smuovere una situazione complicata. Dentro Kean, Raspadori e Rovella al posto di Retegui, Locatelli e Frattesi. La ventata di forze fresche porta gli Azzurri a un passo dal gol, intorno al 70’: Rovella appoggia per Cambiaso, l’esterno guarda Maignan e scarica la botta dal limite, a un soffio dal palo. A poco più di un quarto d’ora dal novantesimo Spalletti fa all in e toglie Cambiaso per Maldini, che torna a San Siro sotto gli occhi di papà Paolo. Deschamps toglie invece Thuram e manda in campo Barcola. L’Italia fatica a costruire, ma in pieno recupero Kean ha la grande chance per accorciare le distanze. Maignan si fa trovare pronto, replica a modo suo e blinda un primo posto che vale oro per i suoi.
Il ct dell’Italia Luciano Spalletti ha parlato ai microfoni della Rai, dopo il match contro la Francia perso per 1-3 e valido per la fase a gironi di Nations League.
Rammarico per aver preso 3 gol su calci piazzati?
“Purtroppo è così. Quando potresti vivere una serata più tranquilla, vai dentro e prendi subito gol su calcio piazzato. Poi non siamo stati bravi a rimanere tranquilli e abbiamo speso tante energie. E’ un po’ casuale, tutti calci piazzati. Sul 2-1 sembrava che potessimo gestirla, poi c’è stato l’altro calcio piazzato che ci ha creato problemi e poi loro si sono chiusi”.
Poca presenza in area?
“Ci ha creato problemi la non pulizia di gioco con i centrocampisti, come abbiamo fatto altre volte. Abbiamo permesso a loro di chiudersi, poi c’era da fare scelte più difficili e non siamo stati bravi a trovare quegli spazi lì”.
Bilancio degli ultimi tre mesi?
“Bilancio sicuramente positivo, abbiamo visto anche stasera delle buone cose. Questa sconfitta qualche problema lo crea a livello di convinzione, ma non deve toglierci le certezze acquisite e che anche stasera abbiamo fatto vedere”.