Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, ha annullato l’inaugurazione dello stadio Diego Armando Maradona e ha spiegato le sue ragioni ai microfoni di Canale 21: “Ho molta amarezza. Siamo stati rapidissimi a intestare lo stadio a Diego, che è la persona napoletana-argentina che ha più unito il nostro popolo. Vedere in questi giorni un dibattito surreale, intossicato, perché volevamo mettere un altro step nel ricordo di Maradona perché purtroppo ancora non si può stare in uno stadio pieno con i tifosi. In attesa del giorno in cui i tifosi potessero tornare allo stadio, avevamo pensato di mettere la targa, la scultura e far venire 500 bambini in rappresentanza della città. E invece mamma mia cosa s’è scatenato!
Allora se Maradona deve diventare un fatto politico per qualcuno, che ha a cuore solo interessi particolari e non il messaggio di Maradona, e noi diventare nostro malgrado protagonisti di una divisione, vuol dire che un evento di questo tipo non ha ragione d’essere. Stiamo vivendo un momento brutto che neanche Maradona riesce ad unire. Mettiamo da parte la festa, ricorderemo Maradona solo dal punto di vista formale e istituzionale”.
A spingere il sindaco per il rinvio la decisione della Società Sportiva Calcio Napoli di non concedere l’uso del terreno di gioco dello stadio, di cui ha la concessione esclusiva, esiste una convenzione e questa prevede che l’amministrazione di Napoli può disporre durante la settimana dell’impianto, ma non del campo di gioco. Ad esclusivo appannaggio del club per la cura del manto erboso. Motivo per cui il Napoli non ha alcuna intenzione di concedere il prato.
Se ne riparlerà a data da destinarsi.