Cinque gru hanno demolito la tribuna di vico Acitillo dello Stadio Collana al Vomero, gli operai intanto continuano il lavoro sulla piscina di via Rossini e gli ingegneri valutano le opere di manutenzione necessarie alle palestre di via Ribera appena liberate.
Due anni e l’intero Collana tornerà alla città. “Sarà l’impianto più moderno che abbiamo. Sarà una vera rivoluzione” le parole del presidente della Regione, Vincenzo De Luca.
“Ho trovato il Collana in uno stato vergognoso – continua De Luca – una cosa indegna. Dovremo rifare tutto. Puntiamo a completare in due anni, ma consegneremo a blocchi gli impianti non appena saranno ristrutturati”.
Il nuovo Collana avrà 10 palestre, oltre 200 posti auto interrati, rifacimento della piscina coperta, copertura delle tribune. Campo da basket, campo per calcio ed altre discipline.
“Il Mario Argento? Non è un nostro impianto, ma se ce lo volessero dare…”, ha sottolineato De Luca.
Gli interventi dureranno due anni ma restituiranno alla città uno dei centri sportivi più celebri ed importanti. Il Vomero ha nel Collana un vero e proprio perno della vita comunitaria e sportiva locale. Nella giornata di oggi, mercoledì 20 dicembre 2023, iniziano i lavori di demolizione della tribuna che affaccia su Vico Acitillo.
“Puntiamo a completare tutti i lavori in due anni investendo 40 milioni, ma consegneremo a blocchi gli impianti ai ragazzi e alle famiglie del Vomero mano a mano che li ristrutturiamo”, ha detto Vincenzo De Luca alla stampa “Il punto fondamentale per noi sono le condizioni di sicurezza, perché se abbiamo un cantiere aperto sulle tribune non è che possiamo portare i bambini a correre sulla pista. Cercheremo di bruciare i tempi e di non perdere un minuto“, ha concluso, “ma anche di fare un lavoro come Dio comanda perché un investimento del genere si fa una volta ogni cento anni”.
Ma sul parcheggio gli ambientalisti sono già sul piede di guerra.
“No al mega parcheggio interrato allo stadio Collana“ gridano al Vomero, di fronte al piano di restyling. Non sono il comitato “per la protezione del fringuello”, secondo un vecchio sfottò del governatore. Ma un battaglione reduce da storiche barricate, nell’area collinare. Una zona dall’orografia complessa. Qui in passato, i comitati hanno lottato contro il progetto di parcheggio in piazza Leonardo. Oggi il copione si ripete per i box privati in piazza degli Artisti, via Tino Di Camaino e via De Bustis. Per non dimenticare via Ruoppolo, forse la madre di tutte le battaglie. Doveva sorgere un multipiano, ma adesso c’è il Parco “Marco Mascagna”. Il nome è di un medico attivista, investito e ucciso da un’auto. Con queste premesse, si annuncia uno scontro duro. “O De Luca non conosce Napoli, o chi gliela racconta gli descrive un’altra città” dice la consigliera regionale Maria Muscarà. Ha girato un video in via Rossini, 150 metri dallo stadio. Mostra che qui c’è già un altro parcheggio interrato.
Il progetto della Regione prevede, appunto, di scavare. I posti da realizzare sono 222, su due livelli sotterranei. La superficie totale è di 7.800 mq. E il fronte degli oppositori solleva altri dubbi. “Ma lo stadio Collana – chiede la rete sociale No Box-, costruito negli anni ’20 ed esempio rilevante dell’architettura razionalista nonché simbolo di vicende storiche e sportive molto importanti, non è vincolato?“. Quando ancora si chiamava “Stadio Littorio”, dopo l’8 settembre 1943, l’impianto fu requisito dalla Wehrmacht. Lo usarono come campo di concentramento, per rinchiudere i napoletani da spedire in Germania. L’oltraggio alla città fu una scintilla delle Quattro giornate di Napoli.
“Continua la frenesia da parcheggi delle amministrazioni comunale e regionale” accusano i No Box. E ricordano la presenza della stazione metrò “Quattro giornate”, proprio davanti allo stadio. Il copione è sempre lo stesso, oggi come ieri. Gli ambientalisti chiedono più trasporto pubblico, e meno traffico veicolare, col suo inquinamento. “Manfredi, De Luca, chi ci governa insomma – osservano i No Box – pensano che costruire stalli per migliaia di auto al centro del Vomero sia la soluzione migliore. Lo è sicuramente per gli studi di progettazione, le imprese di costruzione ed i loro sodali privati e pubblici“. E ci vede “un modo per ingolfare ancora più di traffico tutta la zona” Antonio Di Gennaro, delegato provinciale mobilità di Assoutenti Campania. E non mancano perplessità sui “tempi necessari per la riqualificazione del complesso sportivo di grandi dimensioni”. De Luca promette il completamento in due anni. Salvo proteste e ricorsi, mai teneri da queste parti.