Una falcata regale, senza avversarie, con l’oro in tasca già alla curva, ai 200 metri. Ayomide Folorunso incrementa il bottino delle medaglie d’oro dell’Italia con il successo nei 400 metri ostacoli, con il super tempo di 54.74, bissando così il gradino più alto del podio centrato due anni fa, all’edizione di Taipei.
“Sono davvero felice, non è facile correre con i favori del pronostico, ho corso come volevo, la pista mi ha aiutato, nonostante sia nuova di zecca è molto performante, ho potuto facilmente sostenere le mie cadenze. L’Universiade è una competizione bellissima, ora vorrei visitare Napoli, da quello che ho potuto vedere mi sembra una bella città…”
Con l’argento di Linda Caponi nei 400 stile libero è calato il sipario sulle gare di nuoto. Teatro dell’avvincente competizione è stata la Piscina Scandone, completamente ristrutturata, implementata anche da una piscina di riscaldamento e unanimemente riconosciuta tra le eccellenze dell’impiantistica della 30^ Summer Universiade Napoli 2019. Ad impreziosire le gare ha provveduto poi una straordinaria cornice di pubblico, capace di trascinare gli atleti, non soltanto quelli di casa. Sono state migliaia le presenze nei sette giorni di gara. Buono il bottino di medaglie conquistato dall’Italia, che chiude questa edizione dei Giochi con un oro, di Silvia Scalia nei 50 m dorso, 5 argenti e 5 bronzi.
Prima medaglia per l’Italia al torneo di Taekwondo. A conquistarla Antonio Flecca, bronzo nei -58 kg. Nella splendida cornice del ristrutturato Palazzetto dello Sport di Casoria, il 20enne calabrese, n.46 del ranking mondiale, è stato sconfitto in semifinale dal mongolo Tumenbayar Molom con il punteggio di 11-10.
«Sono molto felice di questo risultato. Poteva andare meglio ma sono felice per la medaglia. Grazie soprattutto al pubblico che è stato la carica in più per vincere questa medaglia», così Flecca a caldo dopo la gara.
Nel primo incontro l’italiano aveva superato l’australiano Presley Johnson con un convincente 23-6, per poi avere la meglio al golden point anche sul temibile cinese Xiaoyi Chen.