Universiadi, i campioni chiamano i campioni del futuro.

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È una galleria lunga e prestigiosa, una “Hall of Fame” dello sport italiano. Scorrendo l’elenco dei medagliati alle Universiadi si scoprono autentiche icone, personaggi che hanno fatto la storia.

Singolare che molti Campioni abbiano costruito le loro leggende partendo proprio dal gradino più alto delle Universiadi, altri ci sono arrivati da Campioni consacrati. Qualche nome? C’è solo l’imbarazzo della scelta. Basta pensare ad un nome di prestigio, un simbolo e il gioco è fatto!

Prendiamo ad esempio l’Atletica Leggera, la padrona di casa di tutte le manifestazioni multidisciplinari. Il palmares italiano alle Universiadi è da leggenda: Pietro Mennea (peraltro recordman dei 200 metri proprio in occasione delle Universiadi di Città del Messico, 1979) ha partecipato e vinto in due edizioni, Livio Berruti (tre partecipazioni) ha conquistato quattro medaglie d’oro, Sara Simeoni (quattro partecipazioni) due ori, due ori anche per la splendida Gabriella Dorio. Ci spostiamo in vasca dove la “divina” Federica Pellegrini, in una sola edizione (Bangkok 2007), ha conquistato due ori e un argento, ancor meglio Giorgio Paltrinieri capace di centrare tre vittorie in una sola edizione, quella appena passata agli archivi di Taipei. Sfogliando l’albo d’oro spiccano anche i due ori conquistati da Klaus Di Biasi (trampolino e piattaforma) nell’edizione del 1970 di Torino. Da brividi la Galleria di vittorie nella scherma. Tutti gli olimpionici hanno avuto un pre o un post alle Universiadi. L’elenco è formidabile: Valentina Vezzali, Giovanna Trillini, Margherita Granbassi, Andrea Baldini, Diana Bianchedi solo per fare qualche nome. E ancora, nella Ginnastica artistica non poteva mancare all’appello Juri Chechi (tre ori), così come nel tiro a segno spicca il nome di Nicolò Campriani.

Fine settimana all’insegna dello sport nelle acque del Golfo di Napoli, dove si è disputata la II tappa del Circuito nazionale della classe 29er di vela, organizzata dalla Fiv e dal Circolo Italia, che ha visto gareggiare oltre 50 equipaggi provenienti da tutta Italia e dall’estero. Alla Rotonda Diaz, dove si sono radunati dalle prime ore del mattino i giovani velisti, anche lo stand e le «vele» dell’Universiade Napoli 2019; un’iniziativa realizzata in collaborazione con Fiv per promuovere l’evento a 100 giorni dall’inizio. Tanti i napoletani e i turisti che hanno voluto sapere di più sulla 30^ Summer Universiade che si svolgerà dal 3 al 14 luglio a Napoli e in tutta la Campania. Il programma, le località coinvolte, i Paesi partecipanti. Diverse persone, giovani e meno giovani, hanno colto l’occasione per proporsi come volontari e registrarsi sull’apposita piattaforma on-line. «Ho iscritto mia figlia», ha detto un giovane papà napoletano, «perché vorrei farle vivere un’esperienza internazionale interessante per la nostra città e per la sua formazione».

«Aver avuto accanto a noi in questa due giorni di sport lo stand dell’Universiade è il miglior risultato di questa sinergia che si è creata con il Comitato Organizzatore: la vela è sport opzionale a Napoli 2019, e sin dall’inizio di quest’avventura la Federazione ha voluto dare il massimo supporto per trovare la formula più coinvolgente possibile nell’unire le capacità organizzative dei Circoli campani di vela a quelle dell’evento», ha sottolineato Francesco Lo Schiavo, presidente della Federazione Italiana Vela/Campania. «Promuovere insieme la prossima Universiade – è stato il commento di Roberto Mottola, presidente del Circolo del Remo e della Vela Italia – è una cosa che ci riempie di orgoglio, perché di fatto rappresenta una grandissima manifestazione, seconda solo all’Olimpiade. Porterà a Napoli e in Campania tantissima gente, e sarà anche un modo per promuovere l’immagine della città e dell’intera regione; tutti i napoletani e i campani dovrebbero fare qualcosa nel loro piccolo per dimostrare l’accoglienza e l’ospitalità di cui siamo capaci alle migliaia di stranieri che arriveranno da così tanti Paesi diversi».

Il conto alla rovescia è iniziato. Cento giorni al via dell’Universiade Napoli 2019, dal 3 al 14 luglio. La volata verso l’evento è lanciata da campioni dello sport napoletano che hanno vissuto la carriera a collezionare vittorie e podi, tra Olimpiadi, Mondiali, Europei: Patrizio Oliva, Pino Porzio, Gianni Maddaloni, Vincenzo Boni. Anche Sandro Cuomo, oro all’Olimpiade di Atlanta 1996, che ha alzato le mani al cielo anche ai Giochi universitari, a Edmonton, in Canada, 36 anni fa, lancia il suo messaggio: “Un grande evento internazionale, quello che mancava allo sport napoletano e campano, l’occasione di un rilancio. Sono certo che la scherma, come spesso avviene, regalerà tante soddisfazioni”. E dalla scherma alla piscina si accoda anche Pino Porzio, istituzione della calottina, 47 titoli vinti nella pallanuoto da giocatore e allenatore, uno dei cinque napoletani del Settebello che stregò il mondo all’Olimpiade di Barcellona nel 1992. “Vedi Napoli e vivi meglio, vincere qui è diverso – dice Porzio – Napoli è speciale, luogo magico, ideale per chi vuole seguire un evento sportivo importante come l’Universiade e godersi una vacanza unica tra i napoletani, ospitali e gentili come pochi al mondo”. Ma oltre all’immagine di Napoli e della Campania e all’occasione unica di rigenerare il parco degli impianti sportivi campani, c’è il lato sportivo, la competizione.

Il maestro Gianni Maddaloni, padre e allenatore di Pino, oro nel judo ai Giochi olimpici di Sydney 2000, sottolinea il peso della vittoria in un grande evento internazionale: “Lo sport è sacrificio, sudore e regole. Non solo per l’atleta, ma anche per una famiglia, per un Paese intero. E poi, come spesso è successo, all’Universiade si distinguono atleti che poi trionferanno all’Olimpiade, ai Mondiali”. E c’è dell’altro oltre alle gare e al medagliere. “Con lo sport, con eventi di questo calibro, si abbatte ogni tipo di barriera, etnica, politica, non ci sono steccati sociali – spiega Vincenzo Boni, medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro, tre anni fa, nei 50 metri dorso S3 – si infrange ogni ostacolo nel rapporto tra i popoli, con atleti di Paesi in guerra che si stringono la mano, oppure mangiano assieme al Villaggio. Emozioni uniche, che vivremo anche a Napoli”.

 

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