Con la fine del torneo di rugby che ha visto nella finale odierna disputatasi nel campo dell’area ex Nato di Bagnoli a Napoli la vittoria del Giappone sul Sudafrica, la nazionale azzurra prima di lasciare il capoluogo partenopeo ha voluto salutare il Commissario Straordinario, Gianluca Basile, a bordo della nave Costa Victoria, una delle due grandi imbarcazioni da crociera che ospita il Villaggio Atleti di Napoli. È seguito uno scambio di dono tra gli azzurri e il Comitato Organizzatore.
“Il rugby – ha detto Basile – è il primo sport a squadra che termina il suo torneo all’Universiade Napoli 2019. Un’esperienza positiva la loro partecipazione a cui facciamo un in bocca al lupo per le prossime avventure sportive. È stato un torneo di elevatissimo livello, molto spettacolare. Ringraziamo il team azzurro per la loro partecipazione”.
Orazio Arancio, capo della delegazione azzurra di rugby a Napoli 2019, commentando i risultati del torneo, ha aggiunto: “Siamo un po’ delusi perché avevamo lavorato bene, potevamo andare in finale e contribuire al Medagliere della spedizione italiana. Siamo usciti per un soffio, avendo battuto sia la Francia che il Canada, poi purtroppo la prima partita c’ha penalizzato, forse per l’emozione. Non siamo riusciti a qualificarci in semifinale nonostante abbiamo vinto due partite su tre. Ciononostante, abbiamo onorato la nostra maglia, la nostra Federazione, e di questo siamo orgogliosi. Adesso – prosegue – abbiamo un impegno importante come le qualificazioni alle Olimpiadi che iniziano la settimana prossima e, subito dopo, un impegno ancora più importante in Polonia dove andremo a giocarci un accesso al torneo di Hong Kong, che dà l’accesso alle World Series. Vorrei ringraziare il Comitato Organizzatore, il Commissario Basile e il Presidente della Regione Campania, perché qui a Napoli si lasciano in eredità 4 campi, tra cui l’Albricci, che permetteranno al rugby campano e napoletano di ricrescere. Sono sicuro che il rugby campano con questi impianti potrà ritornare ad essere un giorno Campione d’Italia come lo fu tanti anni fa”, conclude.