Sarà Chengdu, città del Sichuan, nella Cina occidentale, ad ospitare la 31esima edizione delle Universiadi, in programma nel 2021.
Ieri sera, allo stadio San Paolo, nel corso della Cerimonia di chiusura dell’Universiade Napoli 2019, è avvenuto il simbolico e suggestivo passaggio di consegne con lo sventolio delle bandiere cinesi e di quelle con i colori delle Universiadi sulle note di “O sole mio” interpretata da due cantanti lirici cinesi che si sono esibiti al San Carlo.
Un gruppo di ballerini ha poi messo in scena la danza dei panda, per ricordare che Chengdu è anche la città che ospita il “Chengdu Panda Base”, una delle riserve naturali più importanti al mondo e centro di ricerche sul panda gigante, simbolo della Cina. Il Panda è già il gadget simbolo della prossima Universiade, scelto dai delegati cinesi per promuovere l’evento del 2021.
La futura città ospitante i Giochi conta 16 milioni di abitanti e quasi un milione di studenti nei suoi 64 college e università. Nonostante sia ormai una metropoli modernissima, Chengdu raccoglie alle sue spalle una cultura millenaria e soprattutto il testimone di Napoli come città dalla cultura gastronomica tra le migliori d’Oriente.
L’oro di Ayomide Folorunso nei 400 e di Daisy Osakue nel disco. Oppure l’assolo di puro talento di Carlotta Ferlito, la cavalcata senza opposizioni del Settebello e della pallavolo e della pallanuoto maschile. Il bilancio complessivo della delegazione azzurra a Napoli 2019 è senza precedenti. Quarantaquattro medaglie, eguagliato il primato dell’edizione di Kazan, quattro anni fa, con otto ori in più ottenuti rispetto all’Universiade in Russia. Mauro Nasciuti, presidente della Commissione tecnica del CUSI, una specie di archivio storico in movimento, aveva anticipato alcuni dei momenti più emozionanti per gli italiani all’Universiade: “Matteo Ciampi argento nei 400 stile libero è stata una grande soddisfazione, sapevo che avrebbe avuto la chance di salire sul podio – spiega Nasciuti – ma anche l’oro di Daisy Osakue era un qualcosa di realizzabile, mentre Ayomide Folorunso è una fuoriclasse, destinata a una grande carriera. In generale nell’atletica nella fascia 22-25 anni siamo una realtà a livello internazionale”. Ma il picco per Nasciuti arriva da altre competizioni: “I tanti podi arrivati dalla ginnastica artistica e ritmica, dai tuffi, ovvero sport non troppo praticati a livello universitario, mi hanno fatto emozionare”. Con il bilancio nettamente positivo per il cammino degli azzurri, Nasciuti segnala che “il judo forse ha reso un po’ meno, considerando che è sport ampiamente praticato in Italia”.
Gli ultimi a lasciare Napoli saranno domani sera gli atleti e i delegati di Costa Rica, Cile, Filippine, e qualche messicano. Oggi hanno preso il volo verso i rispettivi Paesi circa 2700 persone, mentre domenica ne sono partite 1500. Mercoledì 17 luglio sarà anche l’ultimo giorno di attività nei 7 Villaggi Atleti della Campania e dei servizi di trasporto riservati ai partecipanti alla della 30^ Summer Universiade. Tanti, più di un migliaio, in particolare americani e canadesi continuano la loro permanenza a Napoli come turisti. “L’Universiade estiva – dice Francis Cirianni, responsabile dei servizi alle delegazioni di Napoli 2019 – per molti nordamericani è stata quasi come la fine dell’anno scolastico nei College, con i genitori che si uniscono ai figli per trascorrere insieme le vacanze”. Tanti anche i tedeschi che risalendo lo Stivale faranno tappa sul Lago di Garda e in altre città del Belpaese. Ma anche ungheresi e sloveni che a Napoli sono arrivati in auto e che si fermeranno nel capoluogo partenopeo ancora diversi giorni. Lo stesso faranno tanti italiani che da diverse città italiane sono arrivati a Napoli 2019 per lavorare nell’organizzazione o per dare il loro contributo come volontari. “Salvo le delegazioni più piccole – aggiunge Cirianni – tutti i Paesi, dalla Russia al Canada, dal Giappone alla Cina, dagli Stati Uniti al Taiwan, hanno alcuni componenti che proseguiranno la loro permanenza a Napoli e in Italia come turisti”.