Via Crucis Napoli, l’Atalanta fa tris

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L’Atalanta si impone oggi 3-0 in trasferta sul Napoli, torna a vincere dopo 4 giornate e si rilancia nella corsa a un posto in Champions League. A decidere la sfida del Maradona i gol nel primo tempo di Miranchuk al 26′ e Scamacca al 45′ e quello di Koopmeiners al 43′ della ripresa. Ora in classifica i bergamaschi sono sesti con 50 punti, 4 in meno del Bologna quarto. Pesante ko per i partenopei, che mancano la vittoria per la terza partita di fila, restano al 7° posto a quota 45 e vedono ridursi drasticamente le possibilità di giocare nell’Europa che conta la prossima stagione.

Subito pericolosa la squadra ospite al 3′ con una palla verticale che premia la corsa di Miranchuk, infilatosi nel corridoio centrale. Stretto dal rientro di due avversari cerca il tiro sul primo palo, prendendolo in pieno. I padroni di casa rispondono al 17′ con una grande giocata di Osimhen, che su cross di Politano addomestica con il petto e poi subito, prima che la palla ricada, salta il suo marcatore con un sombrero, Hateboer è bravo a metterci il corpo e a chiuderlo all’ultimo. Al 26′ la Dea passa in vantaggio: azione confusa nel cuore dell’area azzurra, con una serie di passaggi tra i giocatori di Gasperini e tocco finale in rete, da due passi, di Miranchuk. Proteste del Napoli per un presunto fallo di Scamacca su Di Lorenzo al momento di una sponda di testa per rimettere al centro, ma l’arbitro convalida dopo il check del Var.

Alla mezz’ora Anguissa verticalizza per Osimhen che tocca con la punta, ma trova la chiusura di Carnesecchi con il corpo. Sulla ribattuta ci prova anche Politano a porta vuota, ma la difesa della Dea chiude. Al 33′ Meret salva i suoi con una perfetta uscita sui piedi di Pasalic, liberato da un’ assist di Miranchuk, poi il portiere del Napoli chiude anche su Kolasinac. Al 45′ arriva il raddoppio: l’Atalanta recupera palla e fraseggia al limite dell’area del Napoli, liberando al tiro Scamacca che calcia in diagonale e mette la palla all’angolino imparabile per Meret.

I ragazzi di Calzona partono in maniera arrembante in avvio di ripresa e al 10′ vanno vicinissimi al gol, cogliendo un doppio palo in pochi secondi: prima Zielinski con un gran tiro di esterno sinistro al volo prende in pieno il palo. Palla che finisce a Lobotka, che cerca il tiro da posizione centrale: sulla traiettoria c’è Osimhen che con il suo tocco per poco non inganna Carnesecchi, bravo a riprendere la posizione e a deviare sul palo la palla che lentamente stava entrando in porta.

Al quarto d’ora triplo cambio per gli orobici. Zappacosta esce per un fastidio muscolare, al suo posto dentro Ruggeri, in campo anche Lookman e Koopmeiners per Scamacca e Pasalic. Al 25′ grande azione difensiva di Scalvini che anticipa all’ultimo Lindstrom, entrato da pochi minuti al posto di Politano, che sta calciando a botta sicura davanti alla porta. Nell’azione il ventenne nazionale azzurro accusa un problema muscolare e deve uscire sostituito da Toloi. Alla mezz’ora Miranchuk cerca il sinistro piazzato, la palla rimbalza davanti a Meret che riesce a salvare la sua porta. Subito dopo Calzona inserisce un altro attaccante mettendo Simeone al posto di Anguissa e chiudendo la partita con il 4-2-4.

Al 34′ bella palla del neoentrato Simeone per Osimhen, che calcia di prima e trova l’ottima replica di Carnesecchi che resta in piedi e apre la gamba per deviare la conclusione del nigeriano. Due minuti e ancora il portiere dell’Atalanta si supera su Osimhen che controlla di petto una palla lunga e cerca la girata in porta, trovando ancora la risposta del portiere nerazzurro. Al 43′ la Dea cala il tris: Ruggeri serve Koopmeiners che si inserisce benissimo in area, incrocia col sinistro e trova l’angolino lontano. Sipario.

L’allenatore del Napoli Francesco Calzona ha parlato ai microfoni di DAZN dopo la sconfitta casalinga per 0-3 contro l’Atalanta.

Quanto è mancato il Napoli e quanti sono i meriti dell’Atalanta?
“Ci sono meriti loro, ma anche tanti demeriti nostri. Siamo fragili quando non siamo in possesso della palla, poi riusciamo a creare abbastanza. Prima partita senza gol da quando ci sono io. Dobbiamo trovare più solidità difensiva, così non va bene”.

La classifica come si può guardare?
“Le possibilità di andare in Champions si sono ridotte, ma dobbiamo guardare avanti, migliorare e cercare di vincere le partite. La matematica non ci condanna, ma le possibilità sono minime”.

Tutto comincia da come si muovono gli attaccanti.
“Non è un problema di linea difensiva, ma di squadra. Se la pressione è singola e non di squadra, diventa difficile. Oggi non l’abbiamo fatto, ci vuole continuità. La fase difensiva deve essere organizzata e specialmente oggi l’abbiamo fatto troppo poco”.

30 punti in meno dell’anno scorso.
“Quest’anno le vicissitudini le conosciamo tutti. 3 allenatori, chi è arrivato non è stato aiutato e avrebbe avuto bisogno di una situazione più lineare. Sono quelle annate che nascono in un certo modo e non possiamo fare niente”.

Perché Raspadori a sinistra? Simeone ha alleggerito Osimhen.
“Raspadori si allena bene e mi dà garanzie, poi può fare non benissimo. Non credo che chi è entrato ha fatto meglio. Vorrebbe giocare più centrale, ma si adatta molto bene. Contento di Simeone, ma quando si cambia modulo abbiamo creato qualcosa ma nella confusione e diventiamo più vulnerabili”.

Dove si esprime al meglio?
“Lui si sente una prima punta, me l’ha detto. Davanti abbiamo tre attaccanti e in mezzo gioca un giocatore del livello di Osimhen. Cambiare modulo porta il centrocampo a due, con Lobotka che deve coprire più campo e Anguissa che non è al meglio. Si cerca di dare più solidità e davanti viene sacrificato qualcuno, come Simeone che meriterebbe di giocare di più”.

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