Si è concluso con cinque assoluzioni perché “il fatto non sussiste”, il processo che vedeva imputati al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) ex amministratori ed alti dirigenti della “Firema”, azienda casertana che produce carrozze ferroviarie, divenuta dal luglio 2015 “Tfa” e di proprietà indiana.
Le accuse erano di rimozione e omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro in relazione alla morte di 19 operai dell’azienda per malattie dovute ad esposizione all’amianto.
82 lavoratori sono stati resi invalidi da patologie provocate dal contatto con la nota sostanza cancerogena.
Il giudice monocratico Marinella Graziano non ha accolto l’impostazione del pm Giacomo Urbano, che sulla stessa vicenda ha aperto mesi fa un’inchiesta bis per omicidio colposo e lesioni a carico di otto persone, tutti ex alti dirigenti della Firema.
Tra essi compaiono anche Maurizio Russo, 71 anni, e Giuseppe Ricci, 72 anni, assolti nel processo conclusosi la scorsa settimana. (ANSA)