pubblichiamo l’appello delle associazioni ambientaliste teso a fermare il progetto Sviluppo Caldarosa in Basilicata
SALVIAMO CALDAROSA E LA BASILICATA! SALVIAMO L’ITALIA!
Al Ministro dello Sviluppo Economico
Al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Al Ministro della Salute
Al Ministro dei Beni Culturali
Al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Al Ministro delle Infrastrutture
e
Al Presidente della Regione Basilicata
Al Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata
All’Assessore alle Politiche per la Persona Regione Basilicata
All’Assessore all’Agricoltura e allo Sviluppo Forestale Regione Basilicata
All’Assessore all’Ambiente e al Territorio Regione Basilicata
All’Assessore alle Politiche per lo Sviluppo Regione Basilicata
Oggetto: Salviamo i pascoli biologici, i boschi e le sorgenti di Caldarosa dal” Progetto Eni Caldarosa”( esso prevede la perforazione dei pozzi Caldarosa 2 e 3 con relativi impianti ed oleodotto) e dalla prosecuzione di un’assurda ed incontrollata attivazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica ed eolica che sta violando irrimediabilmente gran parte del paesaggio lucano
Onorevoli Ministre/i, Presidenti, Assessora/i,
Il”Progetto Eni Caldarosa”, oggetto di una procedura di V.I.A.regionale ancora in corso, ha già ricevuto il parere contrario della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata ed il no paesaggistico del competente Ufficio Regionale in quanto va ad incidere in prossimità di Siti di Interesse Comunitario (SIC) e di Zone di Protezione Speciale (ZPS),censiti dalla Rete Natura 2000. Tra queste aree, tutte di straordinaria valenza paesaggistica, quelle a più alto rischio sono il SIC IT9210170 “Monte Caldarosa”, ubicato ad una distanza minima di 680 metri dall’area pozzi “Caldarosa 2/3”, la ZPS IT9210270 “Appennino Lucano, Monte Volturino”, ubicata ad una distanza minima di 103 metri dalla sudddetta area. Distanze inferiori a quelle previste dalle stesse misure di salvaguardia della Rete Natura 2000 ,emanate dalla Regione Basilicata (BUR n.23 del 1 agosto 2012), e al relativo” divieto di nuove attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi all’interno dei siti Rete Natura 2000 (ZPS e ZSC) e in una fascia di rispetto pari a 1 km (1000 m) esterna ai suddetti”.
Caldarosa in quanto luogo tutelato dal progetto europeo Natura 2000 , il principale strumento della politica ambientale dell’Unione Europea per la conservazione delle biodiversità, non dovrebbe essere sede idonea neppure per impianti eolici e fotovotaici! Non meno rilevante è l’esigenza di ridurre il consumo di prezioso suolo agricolo !
Questo bellissimo paesaggio, infatti, si integra perfettamente con molti prati che, da generazioni, sono stati conservati a scopi agro-pastorali ( coltivazione,sfalcio, pascolo) e sono fonte di reddito per le famiglie che ivi risiedono e lavorano producendo ottimi prodotti agricoli e caseari in un contesto di immense biodiversità veramente unico e di irrinunciabile valore identitario.
Tal motivi ci appaiono sufficienti per esprimere la nostra ferma contrarietà al progetto”Sviluppo Caldarosa” che avrebbe innegabili e negative ricadute sull’ecosistema e sulle biodiversità ivi presenti e parcellizzerebbe l’area cancellandone altresì habitat essenziali ;
al consumo di suolo pregiato nella sua interezza, naturalistica e agricola;
alla perdita di un paesaggio irripetibile e unico;
all’utilizzo di una biodiversità per scopi industriali e commerciali;
e soprattutto alla distruzione del delicato sistema sorgentizio dell’area in una regione gia’ fortemente inquinata dall’intensa attività di ricerca e di estrazione degli idrocarburi con gravissime ripercussioni già riscontrabili sulla salute dei cittadini
CHIEDIAMO
di rimettere in discussione l’azione di “sviluppo” avviata in questa regione con l’obiettivo di mantenere così il massimo rispetto per un ecosistema prezioso per il futuro di tutti noi ed in linea con l’urgente necessità di fermare il consumo di suolo e di terreni liberi e di non compromettere ulteriormente e definitivamente il nostro bene piu’prezioso: l’acqua!
Occorrono linee guida ed indirizzi precisi e condivisi per un saggio e sano governo del territorio che non puo’ e non deve sopportare altri sfruttamenti intensivi ,ingiusti e non giustificabili neppure dalle paure ed incertezze causate dell’attuale crisi economica. GLI SFRUTTAMENTI SELVAGGI DI QUESTI ANNI NON HANNO INFATTI RISPARMIATO ALLA BASILICATA L’UMILIANTE CONDIZIONE DI REGIONE ITALIANA TRA LE PIU’POVERE !
Esprimiamo quindi la nostra fiduciosa speranza che si possa finalmente concretizzare quell’intesa programmatica, stipulata nel 2011 fra il Ministero dei Beni Culturali, quello dell’Ambiente e la Regione Basilicata, per l’attuazione sinergica ,in base all’articolo143 del D.Lgs. n.42 del 22- 01- 2004, il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, di un Piano Paesaggistico Regionale che definisca chiaramente le priorità e gli obiettivi della tutela del nostro territorio a garanzia dell’identita’ del paesaggio e di un futuro possibile e sostenibile per l’intera comunità.
Evidenziamo che nell’ottobre 2013, è stata completata l’attività del gruppo di lavoro interistituzionale tra Regione e Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, istituito nell’ambito della suddetta “Intesa” per la “individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili” D.M. 10/09/2010 e che il relativo documento,approvato da parte del Comitato Tecnico di copianificazione, è stato trasmesso al Presidente della Regione Basilicata ed all’Assessore all’Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità in data 14/11/2013. Sarebbe, quindi, auspicabile conoscere quali iniziative la nuova Giunta Regionale vorrà assumere, per rendere effettivamente efficaci tali disposizioni, assolutamente indispensabili per definire i nuovi orizzonti della programmazione energetica in materia di fonti rinnovabili ed evitare altri scempi e offese ad habitat cosi’ delicati e preziosi.Siamo convinti che gli stessi obiettivi di produzione di energia elettrica rinnovabile possano essere raggiunti promuovendo l’installazione della medesima potenza di picco su edifici residenziali e industriali, dove tra l’altro è già presente la rete elettrica e non vi è necessità di posa di infrastruttura di protezione e di sorveglianza.
RICHIAMIAMO LA NUOVA DIRETTIVA UE DEL 12/02/2014 CHE DISCIPLINA IN MANIERA PIU’RIGOROSA GLI AMBITI DELLA PROCEDURA V.I.A APRENDO MAGGIORI SPAZI ALLA PARTECIPAZIONE DI CITTADINI E DI ASSOCIAZIONI SU QUESTI TEMI FONDAMENTALI PER LA SALUTE E LA VITA DI TUTTI,RICORDANDO ANCHE LE ALTRE DIRETTIVE IN MATERIA (DIRETTIVA”HABITAT”92/43;DIRETTIVA”UCCELLI”79/409 OGGI 2009/147, DIRETTIVA 2000/60″PIANO GESTIONE DELLE ACQUE”;DIRETTIVA 2006/118″PROTEZIONE DELLE ACQUE SOTTERRANE DALL’INQUINAMENTO E DAL DETERIORAMENTO”).
APPELLANDOCI ALLA CONVENZIONE EUROPEA SUL PAESAGGIO E ALLA CONVENZIONE DI AARHUS,RICHIAMIAMO LA NORMATIVA NAZIONALE IN MATERIA(D.L.30 DEL16/03 2009; D.P.R 08/12/2007 INERENTE L’ISTITUZIONE DEL PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO LUCANO VAL D’AGRI LAGONEGRESE;D.M.23 /01/2012 RELATIVO ALLE VARIAZIONI DEL PROGRAMMA CONCESSIONE VAL D’AGRI; D.L.152 DEL 3 /04 /2006) ED ALCUNE LEGGI DELLA REGIONE BASILICATA ( L.R.47 DEL 14/12/1998 CHE DISCIPLINA LA V.I.A.;L.R. 42 DEL 22/05/1980 CONCERNENTE” LA CLASSIFICAZIONE DEL MONTE CALDAROSA COME BIOTOPO NEL PROGETTO BIOITALY “; L.R. 50/1993 CHE DISPONE IN “MATERIA DI BENI CULTURALI,AMBIENTALI E PAESISTICI”)NONCHE’L’INNOVATIVA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL’ ABRUZZO DEL 15/04 /2014 IN MATERIA DI TUTELA DEL PAESAGGIO E DI CONTENIMENTO DEL CONSUMO DI SUOLO.
CHIEDIAMO QUINDI UNA MORATORIA IMMEDIATA sulle attività di introspezione e di trivellazione petrolifere,sulla installazione di impianti fotovoltaici ed eolici e di centrali a biomasse nelle biodiversita’ e nelle zone ad esse pertinenti ed in quelle agricole .
AUSPICHIAMO L’APPROVAZIONE URGENTE DEL PIANO PAESAGGISTICO ..Ulteriori rinvii nell’approvazione di un dignitoso e condiviso Piano Paesaggistico Regionale consentirebbe la criminale prosecuzione di quella politica cinica e miope che ha martirizzato il prezioso paesaggio lucano ed i suoi abitanti in nome di uno pseudo -sviluppo privo di una visione innovativa e lungimirante e connotato da crescenti tassi delle patologie da inquinamento ambientale.
La nuova politica di sviluppo regionale richiede invece, adesso piu’ che mai, un deciso cambiamento di rotta che non puo’ e non deve assolutamente prescindere da una tutela del paesaggio che trovi i propri naturali corollari nello STOP al consumo del suolo e nella valorizzazione effettiva delle filiere agricole e zootecniche, sostenibili anch’esse, e nella fruizione intelligente e sinergica del nostro patrimonio storico ed artistico. Ma è del resto evidente la necessità di una revisione sostanziale della intera economia nazionale secondo gli orientamenti espressi dall’Unione Europea che vanno in direzione di una grossa riduzione del consumo del suolo nell’ambito di una puntuale e generale pianificazione dell’uso del territorio in funzione di un futuro sostenibile.
OTTO METRI QUADRATI DI SUOLO CONSUMATI AL SECONDO,70 ETTARI AL GIORNO(ULTIMI DATI ISPRA),SONO DAVVERO TROPPI!E TRAGICI GLI EFFETTI DELLA CONSEGUENTE IMPERMEABILIZZAZIONE IN UN PAESE GIA’ DEVASTATO NEL SUO ASSETTO IDROGEOLOGICO!PIU’ DI 160 KM DI COSTE INGHIOTTITE DEFINITIVAMENTE DAL CEMENTO! PER NON PARLARE POI DELLA PERICOLOSITA’ DELLE ATTIVITA’ DI INTROSPEZIONE E DI ESTRAZIONE DI IDROCARBURI CONDOTTE IN ZONE AD ELEVATO RISCHIO SISMICO!
IN UNA DEMOCRAZIA, ANCORA DEGNA DI TALE NOME, LE PERSONE CON I LORO BISOGNI ED I LORO DIRITTI VENGONO PRIMA DI QUALUNQUE ALTRO INTERESSE !PRIMA LA SALUTE, LA SICUREZZA, LA DIGNITA’! SENZA SE E SENZA MA E SENZA SPORCHI RICATTI SUL LAVORO!
LA VITA DELLE PERSONE E’ UN VALORE ASSOLUTO ,NON NEGOZIABILE E OCCORRE PREVENIRE ALTRI DISASTRI ED EVENTI LUTTUOSI!SERVE UN MONITORAGGIO COSTANTE ED UN CONTROLLO PREVENTIVO DEL TERRITORIO E DI TUTTE LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE ! Tutto questo però deve avere date e tempi certi per diventare un progetto davvero credibile e soprattutto utile ed efficace per la consevazione di cio’ che ancora rimane e la prevenzione di altre distruzioni del nostro habitat già cosi’gravemente compromesso.Ci auguriamo che cio’ possa concretizzarsi nell’ambito di una seria inversione in senso ecologista dell’intera strategia di sviluppo del sistema Italia che punti sulla definizione di un sistema energetico nazionale e di un sistema produttivo finalmente rispettosi delle preziose peculiarita’ del nostro paesaggio e del nostro immenso patrimonio.
L’ARTICOLO 9 NON E’ UN OPTIONAL MA E’ UN PRINCIPIO FONDAMENTALE DELLA NOSTRA CARTA COSTITUZIONALE E,COME TALE ,VA RISPETTATO ED APPLICATO!