Con riferimento alla situazione anomala nella colorazione delle acque del Golfo di Napoli registrata in particolare a partire dal 9 luglio 2023, ed evidenziata anche dalle immagini satellitari allegate (fonte: Copernicus Sentinel-2 L2A), si sottolinea che fenomeni simili si sono verificati anche nelle scorse stagioni balneari in eguali condizioni meteo-marine del periodo estivo.
Le cause dell’intorbidamento e dell’intensa colorazione verde sono presumibilmente riconducibili alla stabilizzazione di un regime di alta pressione di origine africana (“bolla africana”) che ha ritardato la formazione dell’anticiclone delle Azzorre. Tali condizioni hanno rallentato il normale ricambio delle acque del Golfo impedendone il rinnovamento. Di conseguenza, la scarsa circolazione dell’acqua in un’area caratterizzata da elevati apporti di nutrienti, unitamente all’elevato riscaldamento dello strato superficiale del mare, hanno determinato probabilmente un’abbondante proliferazione del fitoplancton responsabile della colorazione anomala.
Allo scopo di caratterizzare il fenomeno, Arpac ha tempestivamente attivato controlli straordinari ad hoc, impegnando mezzi e personale in aggiunta a quelli assegnati ai prelievi di routine già sistematicamente calendarizzati per il capillare monitoraggio delle acque di balneazione lungo tutta la costa campana. Prelievi aggiuntivi sono stati svolti stamattina lungo il litorale di Napoli e provincia, e inoltre ulteriori indagini verranno effettuate a breve al fine di verificare le caratteristiche chimico-fisiche della colonna d’acqua (temperatura, salinità, clorofilla, ossigeno, torbidità, ph) per meglio inquadrare le condizioni ambientali alla base dell’anomala colorazione.
Gli esiti dei rilievi effettuati dai tecnici di Arpa Campania saranno comunicati non appena disponibili e comunque, con la stabilizzazione dell’anticiclone delle Azzorre, come usualmente accade nei mesi estivi, i fenomeni segnalati dovrebbero probabilmente rientrare.