“Una buona transizione energetica passa anche dall’efficienza, dall’uso responsabile dell’energia da parte di tutti. Dai contatori intelligenti passa anche una maggiore consapevolezza dell’uso dell’energia, un modello di consumo consapevole anche all’interno delle nostre case. La spinta alla digitalizzazione del nostro sistema energetico, di cui Enel si è fatta carico e che metterà in moto nel tempo investimenti per oltre 4 miliardi di euro e porterà risparmi dell’ordine del 6%, è un tassello importante di un disegno più ampio che è stato disegnato nella nuova Sen”.
È quanto ha dichiarato la deputata del Pd Chiara Braga, componente della commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici aprendo il convegno “Smart meter for smart communities – Quale futuro e quali servizi per i contatori intelligenti?”, svoltosi oggi nella Sala del Mappamondo a palazzo Montecitorio, che ha visto la partecipazione di esponenti della politica, dell’industria e delle istituzioni, con la media partnership di askanews.
Il convegno è stata l’occasione per approfondire la conoscenza dei nuovi misuratori intelligenti 2.0 “open meter” che, come ha spiegato il direttore di Enel Italia Carlo Tamburi, “rappresentano un pezzo fondamentale di una struttura già ben digitalizzata. I primi contatori elettronici sono stati installati nel 2001 quindi, dopo 15 anni, ci siamo posti il problema di una seconda generazione di meter”. Che, ha sottolineato, “cambieranno radicalmente il consumo delle famiglie”.
“La lettura certificata ad ogni quarto d’ora – ha spiegato Tamburi – consentirà all’utente di consumare energia secondo le proprie esigenze e quindi porterà a una maggiore efficienza”. Ad oggi Enel ha già installato più di un milione di nuovi contatori, nei prossimi 5 anni ne saranno installati 32 milioni. Un’operazione che vedrà impegnati oltre 4000 tecnici che visiteranno le case degli utenti e che in quindici anni si stima svilupperà investimenti per oltre 4 mld di euro. “Un tassello chem – ha concluso – porterà innovazione nel complesso del sistema”.
Il nuovo sistema a cui si guarda è rappresentato dalla nuova strategia energetica (SEN) che traccia la direzione italiana nel settore. Una strategia che non soddisfa però il senatore del M5S Gianni Girotto, componente della commissione Industria, commercio e turismo. “Tutti dicono che l’Italia deve diventare smart, ed è vero. Va bene la tecnologia ma – ha sottolineato – ci devono essere regole certe, tecnologie open standard così che il mercato sia aperto a tutti gli operatori. Oggi – ha aggiunto – è impossibile per altri operatori intervenire in questo avvio del nuovo meter”.
“La nuova SEN – ha detto la deputata del Pd Stella Bianchi, presidente dell’Intergruppo per il clima Globe Italia – non è la soluzione perfetta ma certo rappresenta un passo avanti rispetto alla prima del 2013, di fatto mai applicata”. Sottolineando la lungimiranza di Enel nell’introdurre anni fa i primi contatori intelligenti ha sottolienato come “il nostro Paese ora non ha l’obiettivo di introdurre i contatori intelligenti ma di sostituirli”. “Un investimento importante per il Paese” nella ricerca di una sempre maggiore efficienza attraverso un controllo e un uso attento dell’energia. “Dobbiamo abituarci – ha aggiunto Stella Bianchi – a vedere l’efficienza energetica coome una fonte di energia”. Sulla necessità di una strategia condivisa a livello europeo in vista degli obiettivi al 2050 si è soffermato poi il deputato del PD Gianluca Benamati, componente della X commissione. Al dibattito hanno preso parte anche Andrea Peruzy, presidente e amministratore delegato di Acquirente Unico e Guido Bortoni, presidente dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico.
“La tecnologia – ha osservato Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera a conclusione del convegno – da sola non basta a fare innovazione, serve la condivisione di un percorso, serve la cultura”. La vera sfida – ha aggiunto – “è coniugare il massimo dell’innovazione con il massimo della valorizzazione di ciò che ci rende unici. Insomma essere vincenti come l’Italia sa fare quando fa l’Italia”. (AskaNews)