Oltre 2.500 presenze registrate alla Fondazione FOQUs a chiusura della prima edizione di GEA, Giornate Educazione Ambiente, in calendario dal 29 settembre ad oggi. Un’occasione di riflessione pubblica sulle due grandi emergenze dei nostri giorni, nel corso della quale è stata inaugurata EDUQA, la prima scuola d’Italia a vocazione ambientale, ingranaggio fondamentale del processo di rigenerazione urbana a base educativa avviato da FOQUS, arricchito da una nuova sensibilità verso i temi ambientali, dalla sostenibilità all’economia circolare.
“Invece di un tradizionale taglio del nastro, abbiamo voluto organizzare un confronto vero con le punte più avanzate di pensiero sulle tematiche dell’educazione e dell’ambiente, da Edgar Morin, tra le figura più autorevoli del Novecento europeo, a Mauro Ceruti, Antonello Pasini, Franco Lorenzoni, a Scott Morrison, che tornerà a febbraio a Napoli per tenere un seminario”, spiega Rachele Furfaro, presidente di FOQUS e del network di scuola attive “Dalla parte dei bambini” che, insieme a Bolton Hope Foundation e l’impresa sociale “Con i bambini”, ha dato vita a GEA e a EDUQA.
“Crediamo di aver messo in campo una buona pratica, che può essere replicata altrove. In termini di dispersione scolastica in Italia si registrano dati allarmanti, anche perché troppo diversi tra le varie aree del Paese: al Nord abbandona un ragazzo su dieci, ma ai Quartieri Spagnoli lascia la scuola uno su tre. Da noi, a FOQUS – continua Furfaro – negli ultimi tre anni iniziamo a registrare tra i ragazzi delle secondarie di primo grado, la fase più critica, una dispersione scolastica pari a zero. È solo un dato iniziale e calcolato su numeri esigui, ma indica una tendenza positiva, un timido segnale di cambiamento nel cuore della Napoli fragile”.
La tre giorni di FOQUS ha visto la partecipazione di centinaia di insegnanti, le figure più direttamente coinvolte nel progetto di rigenerazione urbana dei Quartieri Spagnoli.
“Tutti gli esperti e gli studiosi ospitati ci hanno dimostrato in queste giornate che la maggior parte delle emergenze della società, dal disagio alla violenza, alle baby-gang, hanno cause che hanno sempre a che fare con l’educazione, con la scuola – aggiunge Renato Quaglia, direttore di FOQUS – Da Caivano all’omicidio di piazza Municipio, tendiamo a concentrarci sulle conseguenze e non a risalire alle cause. Tra queste ci sono sicuramente la famiglia e il contesto sociale, ma anche la scuola che sarebbe potuta essere e non sempre è stata in grado di essere una alternativa al disagio e al degrado. La nostra tre giorni ha ruotano intorno alla consapevolezza che solo l’educazione e il sapere possono ridurre le diseguaglianze sempre più gravi e profonde che restano nella nostra società e rimettere in moto, con l’ascensore sociale, una prospettiva di futuro”.