Graded e la mobilità green, entro il 2019 rinnovo dell’intero parco auto con mezzi ibridi.

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Graded sceglie la mobilità green. Sarà completato entro il 2019 un percorso che l’azienda partenopea attiva da 60 anni nel mercato della progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione di impianti di produzione di energia ad alta efficienza, da fonti tradizionali e rinnovabili, ha intrapreso già dalla metà del 2017 avviando la transizione dell’intero parco auto  – composto di circa 20 unità tra vetture e veicoli commerciali – verso la modalità “Hybrid” o, dove possibile, elettrica. Entro fine anno, continuando con la trasformazione e considerando i nuovi progetti in cantiere che prevedono anche esperimenti di “Isole a impatto 0” (Aziende Ospedaliere o Università), la conversione alla e-mobility potrà portare un risparmio di circa 12.000 kg di C02 l’anno. Per raggiungere questo obiettivo Graded si è affidata alla “Rms Rent & Mobility Solutions” di Roberto Marotta.

“Un traguardo importante – commenta Federico Grassi che guida l’azienda insieme al fratello Vito – anche se consideriamo tutto questo solo come un primissimo passo verso il raggiungimento di risultati sempre più sfidanti sul fronte della sostenibilità ambientale”.

Un tema quella della mobilità green che Graded promuove anche attraverso il finanziamento di progetti per la realizzazione di colonnine di ricarica per auto elettriche. In occasione dell’ultimo“Atelier della Salute”, evento organizzato dal Policlinico e dalla Scuola di Medicina e Chirurgia di Napoli con l’obiettivo di condividere “buone pratiche” riproducibili per l’adozione di stili di vita sostenibili nella popolazione campana, la società ha partecipato all’installazione di una wall-box per auto green finanziata da un Raggruppamento temporaneo di imprese.

 

“Si stima che l’immatricolazione di 70.000 veicoli elettrici in Italia, in sostituzione di altrettanti mezzi a combustione interna, produrrebbe l’emissione di circa 63.000 tonnellate di anidride carbonica l’anno, contro le 136.000 del sistema tradizionale, con una diminuzione di circa il 54% – commenta Federico Grassi -. Un beneficio non trascurabile considerando che l’inquinamento atmosferico – specie nelle aree urbane – è una delle cause principali di mortalità nell’era moderna e che un quinto delle emissioni inquinanti sono causate proprio dal comparto dei trasporti. Una riduzione più ambiziosa delle emissioni di carbonio richiede sforzi maggiori e un impegno politico costante – aggiunge Grassi – . Le politiche che riducono la necessità del trasporto individuale, così come una migliore pianificazione urbana o un maggiore uso del trasporto collettivo, possono facilitare l’implementazione di nuove tecnologie e ridurre considerevolmente l’investimento richiesto”.

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