Le condizioni ambientali della Grotta di Cocceio sono perfette per la vita dei pipistrelli che la abitano e possono favorire anche una nuova colonizzazione da parte dei mammiferi.
È questo il risultato dell’ultimo monitoraggio eseguito dal dottor Giovanni Mastrobuoni – naturalista chirotterologo – all’interno dell’antico tunnel che collega Cuma con le sponde del lago d’Averno.
Sono 40 in tutto gli animali presenti, appartenenti a tre specie protette: Miniottero, Miniopterus schreibersii, Ferro di cavallo maggiore, Rhinolophus ferrumequinum, e Ferro di cavallo minore, Rhinolophus hipposideros.
Il dottor Mastrobuoni ha rilevato che, grazie alle giuste azioni adottate per il restauro conservativo del sito e per la tutela dei chirotteri, la Grotta di Cocceio presenta al suo interno le condizioni di idoneità ambientale in grado di favorire «una nuova ed auspicabile colonizzazione da parte dei pipistrelli».
Gli interventi eseguiti nelle diverse fasi che hanno consentito il completamento dei lavori sono stati condotti nel rispetto di una linea eco-sostenibile per preservare le specie in via d’estinzione, rigorosamente protette dalla normativa comunitaria e nazionale, in quanto contribuiscono a mantenere in equilibrio gli ecosistemi.
La valorizzazione archeologica del sito, e la sua apertura al pubblico, sarà dunque possibile, continuando puntuali monitoraggi dei chirotteri, realizzando azioni mirate alla tutela, nel rispetto delle prescrizioni esistenti, rispettate sempre in ogni fase dei lavori fino ad oggi eseguiti.