I Contratti di Fiume una Risorsa per l’Italia, lunedì 18 e martedì 19 Polo Universitario San Giovanni a Teduccio

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Il XII Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume si aprirà a Napoli il 18 e 19 dicembre in collaborazione con Regione Campania e con il patrocinio di WWAP UNESCO, Ministero dell’Ambiente, Ministero dell’Agricolturra e ISPRA, con il contributo organizzativo di Alta Scuola, Coord. A21 Locali, INU e ANCI.

A partire dal mese di giugno fino al mese di novembre del 2023, in 18 regioni italiane, si sono tenute le Assemblee preparatorie promosse dal TNCdF per contribuire con proposte concrete alla costruzione di una visione d’insieme a livello nazionale che possa essere rappresentata in un “Documento di Posizione e Proposta” da presentare al governo e alle regioni.

Un Contratto di Fiume è un accordo tecnico e finanziario tra i partner pubblici e privati interessati per una gestione globale, concertata e sostenibile su scala di un’unità idrografica coerente.

Il CdF è inoltre uno strumento rilevante, di programmazione strategica e negoziale, per l’attuazione delle politiche pubbliche e delle Direttive Europee definito dall’art. 68bis del D.Lgs. n. 152/06 e ss.mm.ii. (Testo Unico Ambientale – TUA).

Il Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume (TNCdF) nasce nel 2007, nello stesso anno del Trattato di Lisbona, dal quale trae il concetto fondamentale che “Le decisioni siano prese nella maniera il più possibile aperta e vicina ai cittadini”.

Un principio cardine della riforma europea, che nello specifico caso della gestione
dell’acqua suggerisce che le comunità locali diventino il luogo preferenziale dove anche le decisioni di protezione, difesa dal rischio e economia sostenibile siano partecipate e gestite con il contributo delle comunità locali. Intorno al TNCdF è nata una comunità di “pratica e apprendimento” la cui azione è finalizzata a migliorare la cultura e l’efficacia dei programmi e progetti che ruotano intorno all’acqua: fiumi, laghi e coste italiane.

I Contratti di Fiume si stanno dimostrando uno strumento particolarmente utile per affrontare alcune delle emergenze che affliggono il nostro territorio e raggiungere gli obiettivi ambiziosi che ci sono richiesti dall’Europa. I Cambiamenti Climatici e di conseguenza l’aggravamento delle criticità legate all’acqua diventano anno dopo anno sempre più evidenti: il 57% dei corpi idrici superficiali in Italia a 4 anni dal 2027
data fissata per l’innalzamento della qualità delle acque dalle Direttive UE, presenta ancora uno stato ecologico largamente inferiore al buono; l’emergenza siccità, le estati del 2022 e 2023 da questo punto di vista sono state le peggiori da 500 anni e secondo il rapporto del World Resources Institute (WRI) questa emergenza è destinata ad aggravarsi in molte zone italiane e balcaniche; nei circa 7mila comuni a “rischio idrogeologico” dal 2013
al 2023 sono stati spesi oltre 13,8 miliardi di euro in fondi per la gestione delle emergenze meteo-climatiche, una media di oltre 1,25 miliardi/anno.

“Affrontare queste emergenze, guardando al futuro, richiede una grande mobilitazione nazionale per contribuire ad aumentare la resilienza dei territori superando la logica della dispersione degli interventi e delle opere straordinarie e emergenziali, a favore di un’azione diffusa e stabile che abbia nelle comunità locali il proprio baricentro”, dichiara Massimo Bastiani Coordinatore del Tavolo Nazionale dei CdF. A questo proposito gli oltre 200 Contratti di Fiume attivati in Italia e gli 80 sottoscritti, stanno dimostrando
concretamente come si possono portare le politiche pubbliche alla scala locale mettendo al centro gli obiettivi ambientali, ma anche l’occupazione e la creazione di posti di lavoro, dimostrandosi una risorsa preziosa per il nostro Paese.

Quello che si terrà a Napoli è il primo incontro del Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume che viene organizzato al sud d’Italia a conferma della grande diffusione che questo strumento sta avendo anche in questa parte del Paese.

In proposito, Fulvio Bonavitacola, Vicepresidente ed Assessore all’Ambiente della Regione Campania ha dichiarato: “La Regione Campania, con la Legge Regionale 6 maggio 2019 n. 5, recante “Disposizioni per la tutela dei corpi idrici della Campania, per la valorizzazione integrata sostenibile dei bacini e sotto bacini idrografici e la diffusione dei Contratti di Fiume”, ha inteso promuovere l’utilizzo sostenibile delle acque interne, superficiali e sotterranee, costiere e di transizione, mirando anche alla riqualificazione socioeconomica
dei territori ricadenti nei bacini e dei sotto bacini idrografici in funzione del raggiungimento e del mantenimento degli obiettivi di tutela qualitativa e quantitativa delle acque e di riduzione dei rischi naturali e antropici. Su input del Presidente De Luca è stato approvato un programma d’interventi dalla Giunta Regionale per il quale sono stati individuati alcuni ambiti territoriali omogenei, nei quali avviare e sviluppare attività sperimentali e prototipali, a regia regionale, nell’ambito dei quali la Regione stessa svolge ruolo di Soggetto Capofila: Basso Calore Beneventano; Sele – Tanagro – Calore Salernitano; Laghi Matese – Gallo e Letino; Alto Ofanto; Campolattaro, Lago artificiale – invaso.”

La Regione Campania, attraverso lo strumento CdF, intende, da un lato, mantenere alta l’attenzione sulla tutela dei territori rispetto alla dimensione della tutela e valorizzazione della risorsa idrica in coerenza con i piani di settore anche attraverso la partecipazione degli attori locali e istituzionali, e, dall’altro, considera prioritario inserire tali contesti in traiettorie di crescita e sviluppo socio-economico;

Questi obiettivi potranno trovare attuazione attraverso una serie di Obiettivi specifici e azioni dei diversi Programmi regionali di investimento a valere su fondi nazionali, regionali e europei per il ciclo 2021-2027, in particolare sui programmi approvati nell’ambito dei Fondi FSC 2021-2027, per l’importo di 100 milioni di euro e per ulteriori risorse in corso di programmazione, nell’ambito del PR FESR Campania 2021 – 2027, da ripartire, tra le diverse azioni coerenti con i Contratti di Fiume e complementari a quelle che saranno finanziate con le risorse FSC.

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