Migliorare la capacità di reazione dei paesi del Mediterraneo occidentale in caso di incidenti o sversamenti di petrolio in mare, promuovere la “crescita blu” e tutelare gli ecosistemi e la biodiversità: sono i tre obiettivi dell’iniziativa della Commissione europea per lo “sviluppo sostenibile del Mediterraneo occidentale”, che copre hub portuali come Napoli, Barcellona, Marsiglia e Tunisi, e mete del turismo come le Baleari, la Corsica e la Sicilia.
L’iniziativa consiste nell’integrazione e coordinamento di fondi Ue, nazionali e internazionali già esistenti. Fa seguito alla dichiarazione ministeriale sulla Blue Economy promossa dall’Unione per il Mediterraneo (UpM), il 17 novembre del 2015.
I paesi coinvolti cono cinque Stati membri dell’Ue (Francia, Italia, Portogallo, Spagna e Malta), e cinque paesi partner della sponda sud del bacino (Algeria, Libia, Mauritania, Marocco e Tunisia). (ANSA)