L’industria dell’energia sostenibile sta attraversando una trasformazione senza precedenti, aprendo nuove opportunità lavorative in un mercato in rapida espansione. Il settore, in particolare quello legato ai pannelli fotovoltaici, è tra i protagonisti di questa rivoluzione, con una crescita stimata del 10% in termini di nuove opportunità professionali.
Si tratta di un cambiamento epocale che sta ridefinendo il mondo del lavoro, non solo per la creazione di nuovi ruoli tecnici e manageriali, ma anche per l’inclusività che caratterizza questo ambito, rispetto ai tradizionali settori energetici.
Secondo Mario Palma, CEO di Star Energia, uno dei principali promotori di questa transizione, “Il problema della nostra industria è che non ricordiamo quelle ‘belle’ città minerarie del Sulcis o quelle ‘romantiche’ raffinerie piene di luci. Entrambi questi centri produttivi davano l’idea di ‘posti di lavoro’ perché visivamente concentrati in un luogo. Ed invece anche un ‘mostro eolico’ o una ‘distesa di pannelli’ genera lavoro. In sicurezza senza effetti sulla salute umana, non avendo combustione, sulla salute del pianeta, lavoro di altissima professionalità e meno settoriale, cioè spendibile in qualsiasi mercato infrastrutturale.”
Questo cambiamento nel panorama lavorativo si riflette nell’aumento della domanda di figure professionali altamente specializzate, che spaziano dagli ingegneri ai project manager, dai tecnici agli installatori. Si assiste, inoltre, a una crescente inclusione femminile, rompendo i tradizionali schemi di genere che avevano caratterizzato l’industria energetica classica, dominata da settori come quello minerario o delle raffinerie. La transizione verso l’energia sostenibile non solo sta creando nuovi posti di lavoro, ma sta anche ridefinendo le dinamiche del mercato, rendendo il settore meno dipendente dalla forza lavoro maschile e aprendo la strada a una maggiore equità di genere. Non conta infatti il titolo e la sua declinazione di genere, come ha fatto notare la Meloni in un suo recente intervento, ma la qualifica e la competenza di una forza lavoro capace di rispondere alle sfide della transizione energetica. “La nostra stessa azienda vanta un team composto per i 2/3 da una forza lavoro tutta al femminile in diversi ambiti, dimostrando l’inclusività del settore dell’energia sostenibile”, sostiene Mario Palma.
Se da un lato il vecchio settore energetico, basato su carbone, petrolio e gas, sembra rappresentare ancora un porto sicuro in termini occupazionali, dall’altro il futuro si sta delineando in direzioni più sostenibili. L’energia rinnovabile, con il suo potenziale in continua crescita, promette non solo di generare posti di lavoro, ma anche di offrire un ambiente di lavoro più sicuro e salubre rispetto alle industrie tradizionali. “Lavoro in sicurezza senza effetti sulla salute umana, non avendo combustione”, ribadisce Palma, sottolineando come questo rappresenti un passo avanti per la salute del pianeta e per i lavoratori stessi.