Oltre cento parcecipanti a La Vulcanica, la ciclovintaage sui cazzimbocchi

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Oltre 100 partecipanti alla settima edizione della ciclostorica della città di Napoli “La Vulcanica”.

La ciclovintage partenopea, la Vulcanica, è un evento percorso prevalentemente su strade con sanpietrini, i cazzimbocchi nel dialetto napoletano. Qui si è vissuto lo spirito del ciclismo d’altri tempi.

Si tratta della seconda tappa del circuito il Giro delle Regioni Ciclostoriche 2024 con dieci appuntamenti per tutta l’Italia, dalla Maleventum di Benevento e alla Marittima di Scauri, la ciclostorica dalle Cascate al Lago di Isola Liri, La Velletrana, La Felliniana, l’Epica di Caserta, la Carrareccia del Lago di Bolsena, la “Francesco nei Sentieri” di Perugia, L’Aglianica di Taursasi e la ciclostorica Puglia di Polignano a Mare.

Se dici cazzimbocchio, infatti dici Napoli. Una versione di coso, appellativo d’emergenza per qualunque oggetto o persona di cui non si ricordi il nome o di cui non si conosce affatto l’esatta denominazione, più verace, più colorita, probabilmente anche con una vena offensiva, almeno in origine. Il termine, però, indica dei cubetti di porfido per lastricare le strade, i sanpietrini insomma.

L’obiettivo è quello di fare un tuffo nel passato, dall’abbigliamento, alle bici, al percorso, tutto ha un sapore più autentico. Senza troppo tecnologia, né tute tecniche. Spirito d’avventura, sudore, fatica e fratellanza tra i ciclisti partecipanti sono gli ingredienti chiave per la riuscita dell’evento. Il regolamento, inderogabile, prevede che per partecipare sia necessario avere delle bici d’epoca in modo da liberare dalle soffitte e dai depositi mezzi fermi da anni e rimetterli in moto. Perché si sa le bici hanno un’anima ed in questo modo le rimettiamo in vita.

In Galleria Principe di Napoli, caffè cornetto e si parte. Il primo passaggio panoramico è stato al belvedere di Monte Echia, seguito da una ricarica energetica con il fiocco di neve di Poppella alla Sanità. Si è proseguito passando per dall’Orto Botanico al Real Albergo dei Poveri, quindi al Real Bosco di Capodimonte, salendo dal nuovo accesso di Santa Maria ai Monti che porterà i partecipanti al magnifico ristoro di Giardino Torre, storico agrumeto borbonico ristrutturato con cura e stile da Delizie Reali.

Usciti dal bosco si è paassati per il Vallone San Rocco, accolti dall’associazione “Ponte tra Quartiere e Vallone” per poi tuffarci nella Sanità e Quartieri Spagnoli.

Non è mancaato un passaggio in piazza del Plebiscito, un passaggio per il lungomare ammirando il Castel dell’Ovo e poi i ciclisti si troveranno ad affrontare gli splendidi tornanti in salita verso la collina di Posillipo con scorci unici affacciati sul golfo di Napoli.

La novità di quest’anno è stata il doppio percorso, infatti oltre al classico percorso di circa 50 chilometri (con meno di 1000 metri di dislivello) che ha attraversato lungo e in largo la città mostrandone il patrimonio artistico in tutto il suo splendore, c’è stata anche la versione estesa che è arrivata fino all’area flegrea sulle sponde del Lago d’Averno per un meritato ristoro con il delizioso Procolino, dolce tipico della città di Pozzuoli dell’Antica Pasticceria del Giudice ed un passaggio nei quaranta ettari del parco della Mostra d’Oltremare.

La Vulcanica è promossa dall’Associazione Napoli Pedala, rientra tra le manifestazioni di carattere sportivo sostenuta dall’ARUS Regione Campania, gode del sostegno dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia, INAIL Campania e del patrocinio della Regione Campania, del Comune di Napoli, del Parco delle Colline Metropolitane di Napoli fa parte della Primavera della mobilità Dolce di AMODO.

 

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