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“Per far funzionare al meglio la legge sugli ecoreati, frutto di un duro lavoro di convergenza parlamentare, è necessario dotare della giuste risorse finanziarie chi porta avanti le indagini” lo ha dichiarato Paola Nugnes, senatrice del Movimento 5 Stelle membro della Commissioni Ambiente ed Ecomafie nel corso della relazione sulla verifica dell’attuazione della legge sugli ecoreati.
“Nella relazione si mette in evidenza un ordine del giorno approvato alla Camera, a firma De Rosa (Movimento 5 Stelle), che ripercorre quanto presentammo al Senato come emendamento a mia prima firma – ha spiegato la Nugnes- che pone l’accento sulla necessità di creare un fondo unico ambientale, costola del fondo unico giustizia, in cui far confluire tutte le multe, le sanzioni e le confische di ambito ambientale, un fondo vincolato ai ripristini, alle bonifiche e ai necessari controlli”.
“Non è possibile credere di poter inserire nuove fattispecie di reati nel codice penale, che richiedono lunghe indagini accurate, specifiche competenze, uomini, mezzi, senza mettere mano al portafogli. Così come già fu evidenziato anche per la legge 132 del 2016 sul sistema nazionale della agenzie, come si possono pretendere più controlli senza disporre di più finanziamenti, più uomini, e mezzi?” ha continuato la Nugnes.
“Eppure siamo un Paese da 850 miliardi di euro l’anno, un Paese capace di sborsare senza battere ciglio 27 miliardi per le banche e diversi miliardi ogni anno per incentivi diretti ed indiretti alle fonti fossili ” ha proseguito la Nugnes.
“Tutto sta a capire dove vogliamo investire e su cosa, quali sono le nostre priorità. Naturalmente investire in questo settore significa non solo investire in salute ed ambiente ma anche e soprattutto in nuove professionalità, sull’imprenditorialità che rispetta proseguito l’ambiente e la legalità e quindi in nuovi posti di lavoro sani per l’Italia” ha concluso l’esponente del M5S.