Patrimonio culturale, economia circolare per rigenerarlo.

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“Il contributo culturale del progetto CLIC (Circular models Leveraging Investments in Cultural heritage adaptive reuse) si fonda sul cambiamento di paradigma dall’ ‘io’ al ‘noi’, dove la circolarità non riguarda solo le risorse materiali ma anche e soprattutto le risorse immateriali, promuovendo un ‘nuovo umanesimo’ attraverso il patrimonio culturale”.

Lo ha detto a Napoli il professor Luigi Fusco Girard, coordinatore del team CLIC che il prossimo 22-23 settembre presenterà, on line, la Conferenza finale del progetto Horizon 2020 CLIC, che rappresenta il modello di città/regione circolare “human-centred” centrato sul riuso adattivo del patrimonio culturale, in grado di promuovere memoria, identità, collaborazione e partecipazione, in una società sempre più minacciata da frammentazione / disgregazione.

Il progetto, coordinato dall’Istituto di Ricerca sull’Innovazione e i Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Iriss-Cnr), diretto da Massimo Clemente, è iniziato alla fine del 2017 ed è stato sviluppato in collaborazione con altri 15 partner europei provenienti dal mondo accademico, dalle amministrazioni locali, dal settore sociale e imprenditoriale.

“Il 22 settembre – sottolinea Clemente – sarà presentato alle istituzioni, alle organizzazioni europee e alla comunità il modello teorico-concettuale di CLIC con i risultati della sperimentazione sui nuovi modelli e strumenti di governance circolari. Il 23 settembre sarà dedicato all’approfondimento dei modelli circolari innovativi di business e finanziamento e alla imprenditorialità nel settore del riuso e della valorizzazione del patrimonio culturale”.

Il riuso circolare offre un modello sostenibile e resiliente, in particolare nel contesto post pandemico, promuovendo la relazione simbiotica tra uomo, comunità ed ecosistemi naturali, migliorando il benessere e la salute umana, e la salute dell’ecosistema.

“Una forte spinta all’imprenditorialità nel settore del patrimonio culturale – ha osservato Antonia Gravagnuolo, ricercatrice del Iriss-Cnr e co-coordinatrice del progetto CLIC – è stata fornita dalla Startup Competition che ha registrato più di 70 partecipanti da tutti i continenti”. (ANSA).

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