Oggi, nell’aula 116 dinanzi la II Sezione della Corte di Assise di Napoli, presieduta da Alfonso Barbarano, giudice a latere Maurizio Conte, proc. n. 5231/17, si è svolta l’udienza dibattimentale del processo Eternit bis. La difesa dell’imputato Stephan Schmidheiny, già titolare dell’Eternit, ha sostenuto che l’imputato dovrebbe essere prosciolto sulla base del principio del ‘ne bis in idem’, poiché c’è stato già il processo per i reati di cui agli artt. 434 e 437 c.p., ed è stata dichiarata la prescrizione ed ha sollevato altre eccezioni, mentre in questo processo è imputato di omicidio.
Sulla eccezione di ‘bis in idem’, ci fu una prima pronuncia della Corte Costituzionale, sulle cui motivazioni il GUP di Torino ha sentenziato che non vi è ‘bis in idem’, perché si tratta di fattispecie di reato, diverse e nuove, perché nel nuovo processo è contestato il reato di omicidio. Il processo fu poi spacchettato e diviso in diversi tronconi. In quello di Torino c’è stata la condanna a 4 anni di reclusione. Per quello di Napoli, che è in corso, il GUP ha già rigettato l’eccezione, e ora è stata riproposta in sede dibattimentale, e l’ONA, che è costituita parte civile, ha replicato richiamando il contenuto delle precedenti decisioni e chiesto il rigetto di tutte le eccezioni, al pari di quanto sostenuto dal Pubblico Ministero.
«Tutte le eccezioni di Stephan Schmidheiny, sono infondate, sia quella di bis in idem perchè l’imputazione è di omicidio volontario, e non è stato mai precedentemente processato, sia tutte le altre perchè i diritti della difesa sono stati rispettati», queste le tesi dell’Avv. Ezio Bonanni, che verranno sostenuto dal pull di legali, in particolare dall’Avv. Flora Abate, che ha formalizzato l’atto di costituzione di parte civile.
Il Tribunale si è riservato di decidere sulla fondatezza o meno delle eccezioni e la decisione verrà assunta all’udienza del 25 giugno convocata alle 9.30.